Comunicazione umanitaria, infanzia e intelligenza artificiale
L’UNICEF si confronta da tempo con le sfide e le opportunità che l'Intelligenza Artificiale (IA) presenta per la tutela dei diritti dell'infanzia e l'adolescenza, per la sua missione umanitaria e il mondo dell'informazione.
Le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale abbracciano un campo vastissimo e in continua evoluzione: in questo percorso di costruzione e scoperta traiamo importanti benefici dai nuovi strumenti e allo stesso tempo ci troviamo davanti a rischi da affrontare, di cui certamente non possiamo avere ancora piena contezza.
Per questo l'UNICEF raccomanda la necessità di progettare sistemi di Intelligenza Artificiale che rispettino i diritti di bambini e adolescenti, ne promuovano un uso inclusivo e responsabile orientato alla cooperazione, allo sviluppo e all’innovazione.
Governare gli strumenti della tecnologia con un approccio etico è dunque la sfida più importante che abbiamo davanti.
Anche la generazione di contenuti di comunicazione con il supporto dell’IA che riguardano l’infanzia è un tema che solleva preoccupazioni sulla sicurezza delle informazioni. La disinformazione, la manipolazione e la diffusione di informazioni e contenuti falsi o distorti sono minacce all'integrità dell'informazione.
L'evento “Comunicazione umanitaria, infanzia e intelligenza artificiale"
Per approfondire questi temi, il 6 ottobre 2025, l’UNICEF Italia ha organizzato l'incontro: “Comunicazione umanitaria, infanzia e intelligenza artificiale" in collaborazione con l'Università LUISS Guido Carli di Roma.
Hanno partecipato all'evento: Paolo Rozera, Direttore Generale dell'UNICEF Italia; Giuseppe Francesco Italiano, Prorettore per l’Artificial Intelligence e le Digital Skills dell’Università Luiss Guido Carli; Liana Mistretta, giornalista, corrispondente RAI da Mosca; Silvano Tagliagambe, Professore emerito di filosofia della scienza, Università di Sassari; Andrea Iacomini, Portavoce UNICEF Italia; Nello Scavo, inviato speciale di Avvenire e Presidente Carta di Roma.
Moderatrice dell'incontro Myrta Merlino, giornalista, conduttrice, autrice e Ambasciatrice UNICEF Italia.
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Tutela dell’Infanzia nell’Era dell’Intelligenza Artificiale
Per discutere dell’impatto dell’IA sul mondo umanitario, l'UNICEF ha preso le mosse dagli ultimi dati disponibili sulle abitudini digitali dei bambini e dei ragazzi, sintetizzati nel report Comunicazione umanitaria, infanzia e intelligenza artificiale.
"Bisogna stabilire dei criteri etici comuni per progettare sistemi digitali inclusivi e applicare linee guida di comunicazione che mettano al centro la sicurezza di bambine e bambini" ha dichiarato il Direttore dell'UNICEF Paolo Rozera.
Giuseppe Francesco Italiano, Prorettore per l’Artificial Intelligence e le Digital Skills della Luiss, aggiunge: “L’Intelligenza Artificiale non è soltanto una tecnologia, ma un fattore di trasformazione profonda della società. I suoi effetti si riflettono anche nei diritti, nelle relazioni, nei modelli economici e nei linguaggi della comunicazione. Governare questa trasformazione richiede una visione collettiva, in cui istituzioni, ricerca e società civile collaborino affinché l’AI diventi un alleato e non un ostacolo alla tutela dei diritti e alla costruzione di un futuro che metta al centro la dignità e i diritti umani”.
Il rapporto “Comunicazione umanitaria, infanzia e intelligenza artificiale", disponibile durante l'evento
Media e Intelligenza Artificiale: il ruolo del giornalismo
Non si tratta di fenomeni nuovi perché sono certamente tutti preesistenti allo sviluppo delle tecnologie basate sull'intelligenza artificiale. Nemmeno l'uso dell'IA per inquinare gli ecosistemi informativi è una novità: da tempo, bot alimentati dall'IA promuovono campagne di disinformazione coordinate sui social media.
Quello che invece sta cambiando lo scenario globale e gli equilibri della comunicazione è la rapidità di diffusione e la sofisticazione di alcuni strumenti. Le forme di disinformazione e la diffusione di informazioni false amplificate dall’IA comprendono video e audio deepfake, account e siti web falsi, immagini alterate e molto altro. Ambiti in cui spesso i bambini e le bambine sono protagonisti.
Sebbene diverse iniziative di alto livello, tra cui l’organismo consultivo delle Nazioni Unite sull’IA, siano impegnati per stabilire standard globali di governance e aumentare la consapevolezza civica sulla disinformazione, è fondamentale che gli operatori della comunicazione abbiano a disposizione conoscenze adeguate, dati, fonti e strumenti per contrastare e denunciare informazioni ingannevoli e false.
Allo stesso tempo le Nazioni Unite vedono nell'IA una tecnologia chiave per accelerare il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030. Già oggi, nel settore umanitario, l'IA è uno strumento prezioso: aiuta a identificare le comunità più vulnerabili, a prevedere la diffusione di malattie e a ottimizzare la distribuzione degli aiuti. In campo medico, supporta le diagnosi e accelera i trattamenti, attività che salvano vite umane specialmente dove il personale sanitario è scarso.
L'Intelligenza Artificiale e i diritti di bambini e adolescenti
Tuttavia, questa rivoluzione tecnologica solleva interrogativi cruciali.
Come comunicare il lavoro dell’UNICEF per l'infanzia in questo nuovo contesto? E, soprattutto, com’è possibile tutelare i diritti dei bambini e delle bambine di fronte a un'Intelligenza Artificiale che può trasformare la produzione e la diffusione dei contenuti?
È dunque necessario conoscere e presidiare tutto ciò che può esporre i minorenni a potenziali rischi, sia quando essi sono protagonisti principali della narrazione sia quando sono soggetti attivi nell’utilizzo degli strumenti.
Per questo, l'UNICEF chiede con forza che i sistemi di IA siano progettati nel rispetto della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e del superiore interesse del bambino.
Una bambina con il suo tablet











