Denutrizione, 200 milioni i bambini a rischio

4 minuti di lettura

28/01/2010

Nuovo rapporto UNICEF sulle carenze alimentari dell'infanzia nel mondo

Cover nutrition reportRoma, 11 novembre 2009 - «Nei Paesi in via di sviluppo circa 200 milioni di bambini sotto i cinque anni soffrono di ritardi nella crescita come conseguenza della denutrizione cronica infantile e materna. La denutrizione contribuisce a determinare più di un terzo del totale dei decessi dei bambini sotto i cinque anni», dichiara il Presidente dell'UNICEF Italia Vincenzo Spadafora presentando alcuni dei dati contenuti nel nuovo rapporto UNICEF "Tracking Progress On Child and Maternal Nutrition" (Il punto sui progressi nella nutrizione materno-infantile), lanciato oggi.

«La denutrizione» prosegue Spadafora «spesso risulta invisibile fino a quando non diventa grave, e i bambini che appaiono sani, possono, in realtà, essere esposti a seri rischi e danni permanenti per la loro salute e per il loro sviluppo».
 
«La denutrizione sottrae le forze al bambino e fa in modo che sia più vulnerabile alle malattie che il suo corpo altrimenti potrebbe debellare» ha affermato Ann Veneman, Direttore generale dell'UNICEF. «Più di un terzo dei bambini che muoiono di polmonite, diarrea e altre malattie potrebbero sopravvivere se non fosse denutrito

 
 
 

Una carenza che segna la vita

I primi mille giorni di vita di un bambino (quelli che vanno dal concepimento al compimento del secondo anno di vita) sono quelli più critici per lo sviluppo. 
 
Una madre africana allatta il suo bambinoCarenze nutrizionali, durante questo periodo critico, possono ridurre la capacità di contrastare e sopravvivere alle malattie e possono compromettere le capacità mentali e sociali.

«Coloro che sopravvivono alla denutrizione spesso presentano lungo l'arco della vita deficit fisici e cognitivi, che limitano le loro capacità di apprendimento e di inserimento nel mondo del lavoro», sottolinea Ann Veneman. «Essi rimangono intrappolati in un ciclo intergenerazionale di malattie e povertà».
 
Una crescita stentata è una conseguenza a lungo termine della cattiva alimentazione durante la prima infanzia.
 
Il rachitismo è associato a problemi di sviluppo ed è spesso impossibile da recuperare. Un bambino che ne soffre rischia di patire disagi psicofisici e disadattamento sociale, quindi la risposta sta nella prevenzione. Più del 90% dei bambini rachitici nei Paesi in via di sviluppo vive in Africa e in Asia.

Anche una nutrizione inadeguata comporta problemi. I bambini gravemente sottopeso hanno problemi di salute e di sviluppo, ma questi problemi possono essere risolti se lo stato nutrizionale migliora, in seguito, durante l'infanzia.

Misure semplici ed efficaci per combattere la fame

La buona notizia è che la riduzione o persino l'eliminazione della denutrizione è possibile
 
Un bambino viene sottoposto alla pesatura, la più immediata misura della regolarità della crescitaEnormi passi avanti sono stati fatti, in tutto il mondo, attraverso l'attuazione di semplice misure, compresa la fornitura di micronutrienti per le popolazioni più vulnerabili di tutto il mondo.

Grazie alla fornitura di sale iodato e di vitamina A, sono stati compiuti notevoli progressi che hanno contribuito a ridurre la mortalità infantile e neonatale.
 
Nei Paesi meno sviluppati del mondo, la percentuale di bambini sotto i cinque anni che ha ricevuto dosi adeguate di vitamina A è più che raddoppiata, dal 41% del 2000 al 88% del 2008.
 
Di tutti gli interventi messi in atto, l'allattamento esclusivo al seno durante i primi sei mesi di vita del bambino - integrato con alimenti nutrizionali adeguati - può avere un impatto significativo sulla sopravvivenza dei bambini.
 
Potenzialmente l'allattamento al seno può ridurre la mortalità infantile tra 0 e 5 anni nei Paesi in via di sviluppo del 12-15%.

Progressi importanti sono stati compiuti in Asia e in Africa, dove vive il 90% dei bambini rachitici.
 
In Asia l'incidenza del rachitismo è calata dal 44% (1990) al 30% del 2008, mentre in Africa la diminuzione è stata dal 38% del 1990 al 34% nel 2008.

«Impegni globali in materia di sicurezza alimentare, di alimentazione e di agricoltura sostenibile fanno parte di un programma più ampio che aiuterà ad affrontare le questioni cruciali sollevate in questa rapporto» afferma Ann Veneman. «Se non si affrontano le cause della denutrizione infantile e materna, un domani il costo sarà notevolmente più elevato».

Documenti disponibili

Scarica il rapporto in inglesepdf / 4.40 Mb

Download

28/01/2010

News ed Aggiornamenti