Riparte alla Camera l'iter per le proposte di legge sulla cittadinanza
2 minuti di lettura
La Commissione Affari Costituzionali della Camera ha ripreso l’esame delle molteplici proposte di legge di riforma della Legge 91/1992 sulla cittadinanza. La riforma non era più stata calendarizzata da luglio 2013.
Da allora qualcosa è cambiato: il Governo ha approvato il cosiddetto "Decreto del fare" (Decreto legge n. 69 del 21 giugno 2013), poi convertito in legge (Legge 9 agosto 2013 n. 98), con cui ha introdotto misure di semplificazione degli adempimenti procedurali relativi all’acquisto della cittadinanza italiana da parte dello straniero nato in Italia.
Tale semplificazione recepisce di fatto un orientamento ormai consolidato da parte della giurisprudenza, che riconosce al figlio di genitori stranieri nato in Italia il diritto di acquisire la cittadinanza italiana al compimento della maggiore età, senza che siano imputabili a quest’ultimo eventuali inadempimenti riconducibili ai genitori o agli Uffici della Pubblica Amministrazione.
L’interessato adesso potrà dimostrare il possesso dei requisiti necessari con ogni documentazione idonea, ad esempio con certificazioni scolastiche o mediche, attestanti la propria presenza in Italia sin dalla nascita e l’inserimento nel tessuto socio-culturale.
Inoltre, nei sei mesi precedenti il compimento dei diciotto anni, gli Ufficiali di stato civile dovranno informare l’interessato che entro il termine di un anno potrà presentare domanda di acquisizione della cittadinanza. In mancanza di tale informativa, il richiedente potrà esercitare il proprio diritto anche dopo lo scadere del termine di un anno previsto dalla legge.
Nell’ultimo anno il numero delle proposte di legge su questo tema che giacciono in Parlamento è aumentato in maniera esponenziale. Ora sarà compito della Commissione Affari Costituzionali mediare tra le posizioni esistenti per arrivare a un testo unificato (o perlomeno individuare un testo base), su cui l'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei diversi Gruppi parlamentari, sta valutando di condurre una serie di audizioni.
Il Governo intanto ha precisato di non aver intenzione di presentare un proprio disegno di legge in materia.
L’UNICEF Italia accoglie con favore la ripresa del dibattito parlamentare e confida nel fatto che nell’attuale legislatura si possa giungere a una riforma della legge sulla cittadinanza che ne faciliti l’acquisizione per le cosiddette "Seconde generazioni" in linea coi principi della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.