Comunità amica
Standard assistenziali per i 1000 giorni
Come raccomandato nella "Strategia globale per l'alimentazione dei neonati e dei bambini", i bambini dovrebbero essere allattati in maniera esclusiva per i primi 6 mesi di vita, e il latte materno dovrebbe rimanere la prima scelta anche dopo l’introduzione di alimenti complementari, fino a due anni di vita, e comunque finché madre e bambino lo desiderino. L’iniziativa Comunità Amica dei Bambini e delle Bambine (BFCI - Baby Friendly Community Initiative) è stata sviluppata adattando ai servizi territoriali socio-sanitari l’Iniziativa “Ospedale Amico”, nella consapevolezza che è necessario contribuire a creare una "cultura dell'allattamento" nella comunità locale, nel quadro più ampio del diritto di ogni bambino a ricevere la migliore alimentazione possibile per la propria età.
La BFCI promuove una rete di sostegno e un’assistenza continuativa per genitori e bambini, fornite dalla collaborazione tra gli operatori del punto nascita e dei servizi territoriali, i gruppi di sostegno e la comunità locale. Il lavoro si basa su prove di efficacia diffuse, che dimostrano che l'allattamento salva le vite, migliora la salute e riduce i costi in tutti i paesi del mondo, ricchi e poveri che siano.
Lavoriamo per sostenere tutte le famiglie a sviluppare un rapporto stretto e amorevole con i loro bambini e bambine e a capire il valore di questo legame per la loro crescita.
UNICEF UK Baby Friendly Initiatives
I Passi per diventare Comunità Amica
Nei sistemi sanitari, gli operatori e le operatrici influenzano e sostengono le decisioni delle famiglie sull’alimentazione nei momenti chiave nell’arco dei 1000 giorni della gravidanza e dei primi anni di vita. Per ottenere il riconoscimento, una struttura socio-sanitaria territoriale deve intraprendere un percorso di valutazione e dimostrare di aver creato una rete efficace di protezione, promozione e sostegno nel territorio, in cui tutti gli attori agiscono in modo sinergico. Considerata la complessità dei servizi territoriali a livello nazionale e l’autonomia dell’organizzazione sanitaria delle diverse regioni italiane, l’unità a cui si fa riferimento per attivare il processo di valutazione è quella di una rete di servizi in grado di assicurare un sostegno alle madri e alle loro famiglie da prima della nascita fino ai primi anni di vita del bambino.
I Passi riguardano
- Politiche e procedure a sostegno dei 7 Passi
- Competenze di counselling fondamentali
- Informazioni nel periodo prenatale
- Aiuto pratico per una madre che allatta
- Assistenza a madri e bambini con bisogni speciali
- Sostegno alla genitorialità
Chi può diventare Comunità Amica dei Bambini e delle Bambine?
Possono richiedere di avviare il percorso di riconoscimento le strutture pubbliche, le strutture private convenzionate e le strutture private accreditate. Le strutture sanitarie interessate ad ottenere questo riconoscimento devono seguire i Sette Passi per le strutture socio-sanitarie territoriali (rete dei consultori delle ASL), che comprendono il rispetto del Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno siglato nel 1981 e le successive pertinenti risoluzioni della Assemblea Mondiale della Sanità.
Tutti gli operatori e operatrici a contatto con donne in gravidanza, madri e bambini, dovranno adottare standard di buone pratiche assistenziali, che hanno lo scopo di proteggere, promuovere e sostenere la fisiologia della nascita, l’avvio e il proseguimento dell’allattamento, nonché lo sviluppo di un forte legame fra genitori e figli.
Nel percorso per diventare Comunità Amica sono previste tre fasi di valutazione:
- Valutazione Fase 1- Visita alla struttura e verifica documentazione
- Valutazione Fase 2 - Competenze degli operatori
- Valutazione Fase 3 - Assistenza alle donne
il tutto accompagnato da contatti regolari con rappresentanti dell’UNICEF.