Tutto quello che c’è da sapere sullo Sharenting. Come proteggere la privacy online dei nostri bambini
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Gestire la genitorialità nell'era digitale non è un compito facile. Molti genitori desiderano condividere con familiari e amici i momenti più gioiosi, per questo spesso scelgono di “postare” o inviare foto che ritraggono i loro figli. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei rischi che derivano dal cosiddetto “sharenting”, ovvero la pubblicazione online di contenuti multimediali che ritraggono i propri figli, fenomeno recente ma non di poco conto.
Pericoli e insidie dello Sharenting
L'esperta Stacey Steinberg, professoressa di legge e direttrice del Center on Children and Families dell'Università della Florida, ha fornito all’UNICEF alcune importanti indicazioni sulla pratica dello Sharenting.
Le famiglie dovrebbero fare attenzione a diversi pericoli nel condividere contenuti social sui figli:
- l’uso lesivo da parte di altri adulti, che potrebbe danneggiare le persone di minore età o i genitori che hanno deciso di rendere pubblici i contenuti;
- l’utilizzo improprio che alcuni professionisti possono fare, creando dossier digitali con le immagini trovate sul web;
- la possibilità che le foto vengano riutilizzate in modo illecito.
Un altro tema cruciale è la totale mancanza di coinvolgimento dei nostri figli nelle scelte di condivisione, perdendo così un’occasione unica per essere un buon modello e dimostrare il valore della privacy: quando avranno un’età in cui potranno usare i social media da soli, è importante invece che conoscano l’importanza di non pubblicare immagini di altri senza consenso. Scopri la check-list per genitori con alcuni preziosi consigli!
Come proteggere la privacy dei propri nostri figli nel mondo digitale?
I genitori possono evitare di condividere informazioni eccessivamente personali sui loro figli, come storie o foto imbarazzanti, anche se ritenute divertenti. Inoltre, non devono mai essere condivise immagini che li ritraggono in una qualsiasi forma di nudità, anche parziale, poiché c’è il rischio sono queste immagini che vengano riprese e utilizzate per fini pedopornografici.
Bisognerebbe sempre parlare con i loro figli di ciò che si sta condividendo, chiedendo il loro parere circa la pubblicazione. In questo modo dimostriamo loro di prendere a cuore la loro opinione e che è necessario riflettere prima di pubblicare un qualsiasi contenuto.
"La sua privacy vale più di un like”
Il video fa parte della campagna di comunicazione istituzionale del Garante privacy, dedicata alla tutela della privacy online delle persone minorenni
Cosa possiamo fare se abbiamo già pubblicato molto sui nostri figli
Se un genitore desidera fare un passo indietro e riconsiderare i contenuti che ha già condiviso può cominciare con l’eliminare ciò che non ritiene più corretto; su alcune piattaforme, è possibile richiedere la rimozione di un'immagine qualora non si sia in grado di farla autonomamente.
Se bambine e bambini hanno 9/10 anni di età, possiamo anche pensare a un loro coinvolgimento diretto nell’ analisi dei contenuti che li riguardano, per decidere insieme l’eliminazione di ciò che non è più considerato opportuno. Bambine e bambini apprezzeranno l’essere inclusi nella gestione di questa situazione.
Come condividere in modo sicuro le foto e i video dei nostri figli?
La condivisione non può mai essere sicura al 100%, si tratta sempre di bilanciare i rischi e quelli che percepiamo come vantaggi.
Per le famiglie che intendono pubblicare informazioni sui figli online, è importante considerare il pubblico con cui si condivide il contenuto (quali sono le impostazioni della privacy sui profili dei social media, quanto si conoscono le persone aggiunte come follower), quante informazioni sensibili o private si stanno condividendo, ad esempio luoghi identificabili come una scuola, e se tali informazioni potrebbero essere imbarazzanti o dannose.
Ci facciamo prendere dall'idea che i nostri figli facciano parte della nostra identità, mentre sono individui a sé stanti con sentimenti, percezioni e punti di vista propri e altrettanto validi, a prescindere dall’età.
Come chiedere agli altri di rispettare le nostre scelte sulla privacy?
Occorre parlare onestamente con gli amici e la famiglia allargata, partendo dal presupposto che una maggiore e non una minore comunicazione serve per far sì che le nostre scelte vengano prese in considerazione e rispettate: la condivisione di informazioni su bambine e bambini sui social è un fenomeno relativamente nuovo e non tutti hanno la stessa attenzione o sensibilità.
È possibile informarsi sulla politica di privacy e di condivisione di contenuti sui social media della scuola e delle altre agenzie educative frequentate. Laddove non esistesse, è possibile offrirsi per contribuire a crearne una coinvolgendo gli altri genitori interessati.
Come comportarsi se si è una coppia separata o divorziata?
Se sei il genitore che ha l’affidamento condiviso e con cui i figli vivono, non puoi decidere da solo di pubblicare contenuti senza il consenso dell’altro genitore. Si può agire in autonomia solo in presenza di un affidamento esclusivo.
La diffusione dell’immagine dei figli, infatti, rientra nelle decisioni di straordinaria amministrazione, maggiormente rilevanti, per le quali è espressamente richiesto il consenso di entrambi i genitori. Questo principio, che rispecchia il diritto alla privacy delle persone di minore età come sancito dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, è esplicitato anche dal Regolamento generale sulla protezione dei dati n. 2016/679 dell’Unione Europea.
In conclusione
Potrebbe non sembrare un processo facile, ma i nostri figli sono la prima generazione a crescere con contenuti social e anche noi siamo la prima generazione di genitori che può fare la differenza nel crescere persone consapevoli dell’utilizzo delle tecnologie digitali.
Vuoi avere maggiori consigli su come difendere la privacy dei tuoi figli online? Leggi la nostra checklist per genitori.
Le opportunità offerte dal digitale sono molte, diversi i rischi per bambini e adolescenti. Scopri di più sulla sezione Sicurezza in Rete.