Hackaton per il clima, il racconto delle studentesse del Liceo “De Andrè” di Brescia
Esser protagoniste, diventare promotrici di soluzioni per migliorare l’ambiente con la consapevolezza di esser ascoltate. Queste le percezioni che Eleonora, Maimuma, Melissa, Alessia, Beatrice, studentesse del liceo “De Andrè” di Brescia hanno portato a casa dall’esperienza dell’Hackathon per il clima, che si è tenuto il 7 e l’8 novembre. L’iniziativa è stata promossa dall’UNICEF Italia, in collaborazione con IAIA Italia (International Association for Impact Asssesment) e il supporto dei giovani volontari Younicef. «Il rapporto del nostro liceo con l’UNICEF dura da anni, visto che da tempo seguiamo il percorso di Scuola per i diritti, un tempo Scuola amica – spiega la docente referente, Marilisa Maggio -. La proposta dell’Hackathon è apparsa subito interessante e, nonostante i tempi stretti, siamo riusciti a partecipare». Dopo la formazione sull’UNICEF e sulla piattaforma tecnologica q-City4.0 per la misurazione e valutazione degli impatti ambientali, le ragazze si sono cimentate nell’analisi di punti di forza e criticità di un’area attorno al liceo De André per un raggio di 3 chilometri. «Questo ci ha permesso di conoscere meglio il territorio – spiega Alessia – ma soprattutto, grazie alla piattaforma, ci siamo rese conto di fonti di inquinamento che non conoscevamo». Al gruppo è stato poi chiesto di concentrarsi su un problema e trovare una soluzione. Il progetto che ne è nato, A.B.E.M. (acronimo dei loro nomi), è stato presentato davanti anche al presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. Il gruppo bresciano (unico per la nostra provincia) si è concentrato sull’eccesso di rifiuti prodotto dagli studenti e lasciato per terra agli ingressi della scuola. La loro proposta è di sensibilizzare gli studenti con delle lezioni, insieme alla cooperativa Cauto, per renderli consapevoli dell’impatto dei rifiuti abbandonati nel bresciano, seguita dall’azione pratica di raccolta degli stessi, una volta a settimana per ciascuna classe, affinché tutti siano coinvolti materialmente in questa buona prassi. Il progetto non resterà sulla carta: sarà presentato al prossimo consiglio d’istituto, con l’obiettivo di metterlo in pratica. «Un’esperienza nuova – sottolinea Maimuma – che ci ha permesso di guardare le cose, la nostra scuola, con occhi diversi. Occuparsi dei problemi ci rende più consapevoli». Per Eleonora, «è stato molto interessante l’approccio alla piattaforma, mi ha fatto comprendere meglio il problema dell’inquinamento e le sue cause». Secondo Alessia, «l’attività è stata molto formativa, è stato bello collaborare, interagire. Sono tornata a casa felice». «Avere un obiettivo e collaborare per trovare una soluzione ci ha fatto sentire protagoniste», aggiunge Melissa. «Io mi sono sentita quasi un’eroina – evidenzia Beatrice – ti senti parte della soluzione. Una bellissima esperienza, da rifare».
https://www.unicef.it/programmi/clima-ambiente/
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