A Catania, presso l’Istituto “Ardizzone Gioeni”, ha avuto luogo l’incontro conclusivo del progetto di Educazione alla Pace promosso dalla “Associazione Nazionale Bandiera della Pace - Nicolaj Roerich” e dall’I.I.S. "De Felice Giuffrida - Olivetti".
Con l’obiettivo di educare i giovani sui temi del lavoro, inteso come scelta etica orientata al bene comune, e sui valori del volontariato, gli organizzatori hanno voluto coinvolgere anche l’UNICEF.
Ad illustrare le attività svolte dagli studenti del “De Felice Giuffrida – Olivetti” e a moderare l’incontro è stata la Prof.ssa Agata Spina, responsabile del progetto per quella scuola.
La docente ha voluto precisare che sono state coinvolte, in un progetto che ha avuto come obiettivo l’educazione alla pace, otto classi, dalla prima alla quinta, in ore curriculari, con una partecipazione che ha confermato come i ragazzi siano molto sensibili verso questi temi e partecipi alle attività svolte in classe e, dunque, la manifestazione finale rappresenta solo una azione di condivisione esterna.
“Il lavoro in classe”, ha proseguito la prof. Spina “è l’aspetto fondamentale di tutta l’attività, poiché l’educazione mira proprio a sviluppare il senso etico della collettività e della cittadinanza attiva”.
La Dirigente scolastica, Prof.ssa Anna De Francesco, durante l’incontro, ha sottolineato che il tema centrale del progetto, quello del lavoro, oltre a nobilitare l’uomo ed essere cardine del primo articolo della nostra Costituzione, rappresenta l’elemento fondamentale della libertà.
Il vicepresidente nazionale della “Associazione Nazionale Bandiera della Pace - Nicolaj Roerich”, Alfio Parisi: ha, tra l’altro, precisato che: “Quello del lavoro come strumento di pace è un concetto fondamentale su cui riflettere e il modo migliore di farlo è coinvolgere le coscienze dei giovani, che sono sempre molto sensibili rispetto a questi temi. Promuovere la Pace nelle coscienze dei ragazzi è il primo passo per costruire una società migliore”.
All’ incontro hanno preso parte: Gaetano Azzolina, capo squadra esperto dei Vigili del Fuoco, che ha raccontato come il suo impegno e quello dei suoi colleghi, oltre ad essere un lavoro e una missione.
Marta Privitera, Presidente Unitalsi sottosezione di Catania, che ha ricordato l’importanza del volontariato a favore dei più sfortunati. Fra’ Massimo Corallo, parroco della Parrocchia Santa Maria di Gesù di Catania, che ha presentato il progetto “ConWork”, uno spazio di coworking sociale in cui è possibile svolgere gratuitamente le proprie attività professionali nello spirito della fraternità francescana.
Tania Fisichella, Docente del "De Felice Giuffrida - Olivetti" ha presentato la propria esperienza di volontaria con il Banco Alimentare.
Per l’UNICEF ha preso la parola Giacomo Alessandro Fangano, Responsabile per la Comunicazione, la Grafica e la Promozione del Comitato Regionale Sicilia. La prima parte del suo intervento è stata focalizzata sulla preoccupazione dell’UNICEF per la crescita dei dati relativi al lavoro minorile, a causa della pandemia e dei conflitti, e sulle attività messe in campo dal Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, l’UNICEF, appunto, per il contrasto allo sfruttamento dei bambini.
Nella seconda parte, Fangano ha focalizzato il suo intervento sull’importanza del volontariato, come atto di generosità e di sensibilità sociale, soffermandosi sulla possibilità per i giovani di aderire a Younicef, il Movimento dei giovani per l’UNICEF.
Gli oltre 200 giovani presenti hanno potuto quindi ri-scoprire il valore e l’utilità della pace, non come assenza di guerra ma come “pace positiva” in base alla quale “tutti i diritti umani possano essere pienamente realizzati per tutti gli uomini e per tutte le donne” (articolo 28 della Dichiarazione Universale dei diritti umani). In tale accezione, il lavoro va visto come attività che incide sull’umano stesso, sull’ethos dei popoli, sulla qualità della vita, sulla comunicazione e sulle reti di interconnessione della globalizzazione.