Con #UNICEF Potenza la scuola primaria “Rodari di Potenza” ascolta, condivide, partecipa, cresce insieme
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5 dicembre 2019 - Sono finalmente tornato nella scuola primaria “Gianni Rodari” di Bucaletto a Potenza in qualità di Presidente del Comitato Provinciale di Potenza dell’Unicef per avviare con tutte le classi “Non perdiamoci di vista”, la proposta educativa Scuola Amica Unicef che vuole prevenire bullismo e cyberbullismo.
Mi accoglie la coordinatrice di plesso Amelio Marsico con Agnese Covino, docente di religione, fotografa e videomaker degli incontri Unicef nell’Istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi”, a cui appartiene questa scuola.
Ho a disposizione spazi accoglienti e un bidella gentile che acquista subito l’orsacchiotto Unicef Teddy, uno dei gadget natalizi che ho sistemato su un armadio con agende, carica batterie, calendari, portachiavi.
Comincio con i più piccoli di prima e seconda ai quali presento la pigotta, la bambola dell’Unicef che adottata salva la vita di un bambino e qualcuno ricorda ai compagni il viaggio in Africa della pigotta per portare ai bambini poveri cibo, medicine, quaderni…
Subito in cerchio ci prendiamo per mano e raccontiamo le nostre paure e gioie. ”Sono contento quando papà gioca con me… quando mamma mi permette di aiutarla in cucina a fare i dolci… quando esco a passeggio con la mia fidanzata che è qui di fronte a me”. E la maestra Ione Garramone mostra orgogliosa il braccialetto regalato da un’alunna. Rosa Soldo dichiara la passione per il suo lavoro e l’affetto per tutti i bambini. E i piccoli aprano le scatole delle emozioni e vengono fuori ciucciotti, pigiamini, copertine… foto che raccontano cura, affetto, dedizione. Amelia Marsico racconta…
“Ho paura del buio… del mostro che sta sotto il mio letto… di perdere i miei genitori…”. E la canzoncina “Il coccodrillo come fa...” cantata e ballata scioglie le ansie. Un grande abbraccio ci affranca. I piccoli, tornando in classe mi ringraziano, e mi si allarga il cuore.
Arrivano i più grandi di quinta con quelli di terza. Insieme ricordiamo i diritti dei bambini all’ascolto, all’istruzione, alla famiglia, al gioco. Nel tempo del cerchio, prendendoci per mano, le maestre Anna Bentivoglio, Antonietta Tammone e Incoronata Romaniello, Amelio Marsico mostrano le cuffiette delle figlie, i libri del papà, i post-it di scusa dopo un litigio. I ragazzi mostrano libri, peluche, sonagli, giocattoli. E raccontano le liti con i fratellini e le sorelline, l’amore per le maestre “uniche..”, il rapporto difficile con i genitori che non hanno tempo, la solitudine quando restano soli in casa.
Alla Rodari quasi tutte le famiglie sono numerose, in ogni classe ci sono bambine e bambine con genitori nati in Marrocco, India e questa mescolanza arricchisce il confronto.
Tocca infine alla quarta. La maestra Maria Pina D’Ottavio mostra orgogliosa la tesi di laurea in inglese alla Bocconi del figlio e la dedica “alla mia mamma che mi ha spronato per raggiungere questo traguardo..” . I ricordi dei ragazzi si mescolano alle lacrime per i nonni che non ci sono più e il compagno si alza per abbracciare l’amica .
Ancora una volta una canzone, passi di ballo timidi, sciolgono la tensione. Tenendosi sempre per mano si continua a raccontare della sorella non udente che è stata abbracciata da Papa Francesco, della soddisfazione di aiutare il papà elettricista, della gioia di giocare a pallone con gli amici e la rabbia di sentirsi incompresi e, a volte presi in giro dai compagni…. E anche con questo gruppo il grande abbraccio finale, tutti insieme, consola e rafforza.
Ci rivediamo il 12 per lo spettacolo di Natale. Grazie ragazzi, grazie maestre.