Potenza

Conclusi a Bella gli incontri del progetto del Servizio Civile Universale UNICEF Italia per la prevenzione di bullismo e cyberbullismo

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04/11/2022

il comitato provinciale di Potenza ha aderito al progetto UNICEF Italia per il Servizio Civile Universale:“La comunità educante al centro, per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo”. 

In Italia oltre il 65% degli alunni che frequentano le scuole dichiarano di aver subito atti di bullismo e soprattutto di cyberbullismo. Per questo motivo ho avuto la possibilità, nel mese di ottobre, di avere sei incontri con le ragazze e i ragazzi della seconda A della scuola media di Bella e due incontri i loro genitori nell'ambito del progetto.

Grazie alla disponibilità del dirigente scolastico Lorenzo Rispoli e della professoressa Patrizia Carlucci, responsabile per l’istituto per la prevenzione del bullismo, in qualità di presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza, sono tornato nella scuola nella quale ho insegnato lettere per quasi trenta anni e che ho diretto per quattordici anni. 

E’ stata per me una grande emozione sedermi in cerchio con ragazzi di Bella e S.Antonio Casalini che ho visto crescere alla scuola dell’infanzia e nei primi anni della scuola primaria. In ciascuno dei ragazzi e ragazze ai quali “ordino” di guardarmi negli occhi con la fatidica frase “A me gli occhi“, che uso in tutti gli incontri che mi hanno portato a conoscere centinaia di ragazzi della provincia di Potenza, ritrovo il bambino e la bambina che muove i primi passi in un’ambiente nuovo.

Li ho trovati cresciuti, maturi, consapevoli, molto disponibili a mettersi in gioco con le loro docenti Patrizia Carlucci , Claudia Barone e Anna Federici . Mi confessano che sono desiderosi di vivere questa esperienza. Nei primi due incontri porto avanti due laboratori “Presentiamo le nostre emozioni” e “Messaggi segreti”.

Nel primo dei laboratori scrivo alla lavagna le tre domande a cui devono rispondere, in maniera anonima, su tre foglietti che ho già distribuito: Cosa/chi ti fa star bene, Cosa ti fa paura, Cosa ti annoia o ti fa stupire.

Si distribuiscono nell’aula e, concentrati, si interrogano. I foglietti ripiegati in quattro, dopo dieci minuti, sono tutti in una scatola al centro del cerchio delle emozioni che stanno vivendo. Invito ad alzarsi e a prendere, a caso, un foglietto e a leggerlo ad alta voce. Il “gioco” li diverte e, alla fine, vincendo qualche ritrosia, tutti leggono quanto scritto…” “Mi fanno star bene gli amici, la mia famiglia, la musica, un buon libro (qualcuno perfino la scuola…) Non ho paura di nulla, ho paura della solitudine, della malattia, della morte, di perdere i genitori…Mi annoio quando non so cosa fare, quando sono solo, quando non c’è connessione, quando le persone parlano troppo…

E poi il confronto sereno, vivace sulle mie domande. Ci riconosciamo nelle paure…gioie che abbiamo ascoltato…? Dopo aver ascoltato quanto scritto dagli altri, vorresti aver scritto qualcosa di diverso…? E’ utile condividere con gli altri le nostre paure..gioie..?.

Chiudo il primo incontro con la distribuzione del passaporto dei diritti Unicef, per i 32 anni dall’approvazione della Convenzione sui diritti del bambino che festeggeremo il 20 novembre 2022.

Nel secondo incontro faccio partire un brano musicale e invito ciascun ragazzo/a ad attaccare un foglio bianco sulle spalle di un compagno/a e distribuisco dei pennarelli. Dopo un poco interrompo la musica e chiedo a ciascuno di scrivere sul foglio del compagno qualcosa che conoscono di lui. Do il tempo necessario affinché ciascuno si senta libero di scrivere quello che sente. La musica si interrompe per cinque volte. L’atmosfera si riscalda e finalmente il foglio viene staccato dalla schiena e ciascuno può leggere, seduto nuovamente in cerchio, quello che i compagni hanno scritto di lui.

Liberamente si avvia un riflessione…”Mi sento rappresentato da quello che i miei compagni hanno scritto di me ? Che emozione provo nel leggere i loro messaggi, giudizi…? Ho preferito non scrivere a qualcuno…?

La classe appare nelle risposte sostanzialmente unita, quasi tutti dicono che è vero quello che hanno letto. Molti affermano che avrebbero scritto di più. Qualcuno parla di “parole pesanti”. Riconoscono nei compagni amicizia sincera, capacità di far ridere genuinità, gentilezza. Qualcuno/a è permaloso, secchiona e per uno dei ragazzi la frase…“Sei come un secondo padre per noi..”

In un terzo incontro presento un decalogo del linguaggio da usare sui social “Il manifesto della comunicazione non ostile” (www.paroleostili.it//decalogo) e insieme riflettiamo sulla necessità, anche nei social di usare un linguaggio sempre rispettoso verso l’altro. In altri incontri Francesca, Noemi, Donatello, Giorgia, Chantal… raccontano la loro vita nella scuola, i rapporti con i compagni. Qualcuno confessa episodi di bullismo vissuto e come ha fatto ad uscirne fuori, parlandone, prima di tutto con i genitori e i docenti.

Con i genitori della classe ho avuto due incontri all’inizio e alla fine del percorso. Nell’incontro conclusivo genitori, docenti e ragazze e ragazzi hanno riflettuto sul loro uso dei social e individuato regole da condividere per un utilizzo intelligente di internet.

I ringraziamenti che ho ricevuto da tutti mi hanno confermato che queste esperienze formative sono utili per promuovere una crescita serena delle giovani generazioni.

Bella 30 ottobre 2022. Mario Coviello

04/11/2022

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