La scuola dell’infanzia di San Fele con il Comitato Provinciale UNICEF per aiutare i bambini poveri.
Finalmente posso tornare dai bambini della scuola dell’infanzia di San Fele come presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza per parlare di diritti dei bambini e raccontare le storie della pigotta.
Al mio arrivo sono accolto dalle bidelle Donatina e Michelina che mi fanno strada nel salone già vivo per la presenza di bambine e bambini che giocano con uno scivolo coloratissimo.
Con le loro maestre Filomena, Gisella, Maria, Maria Carmela e Maria Grazia. Le sezioni sono due e decidiamo di fare due incontri nell’aula multimediale. Prima tocca i bambini più piccoli quelli di tre anni e, più tardi a quelli più grandi di quattro e cinque anni.
Su un tavolo grande dispongo una incerata blu con i colori dell’Unicef e palloncini colorati che subito attraggono i piccoli che vorrebbero giocare e , aiutati dalle maestre, si dispongono in cerchio, davanti al grande schermo della Lim. E subito Michele, Diego mi chiedono perché indosso una casacca blu e cosa è quel disegno che vedono sul mio cuore, cosa significa la scritta Unicef in rilievo. Mi avvicino e chiedo il loro aiuto. Riconoscono una mamma, un bambino piccolo, il mondo e, piano piano, arriviamo alla spighe, alla farina, alla pizza, al pane. Ho tra le mani “Luna”, la pigotta che hanno creato nella scuola dell’infanzia di via Lacava a Potenza e Cristina vuole subito prenderla in braccio.
E mi siedo per terra e dal “Libro delle coccole” leggo la storia di Topolina che si sveglia di notte, al buio perché ha tanta sete. Ha mangiato troppo formaggio e il buio le fa tanta paura. Deve scendere scale che scricchiolano per andare in cucina e il terrore la assale. Lancia un grido e mamma topo e pronta ad accoglierla, ad abbracciarla, ad accendere la luce… E, a turno, confessano che hanno paura del buio, dei mostri, degli zombi, dei ragni. Molti bambini e bambine dicono che non hanno paura di nulla. Tutti descrivono le coccole di mamma e papà che raccontano storie per far addormentare i loro piccoli.
Diventa subito protagonista la pigotta che nei cartoni animati di “Coccole sonore” costruisce un pozzo per Akim e porta medicine ad Alì.
Con i più grandi nel secondo incontro chiediamo chi sono i bambini poveri e di cosa hanno bisogno. E i piccoli mettono al primo posto la famiglia, i vestiti, le scarpe, il cibo, la casa, il gioco, la scuola. E subito si dicono pronti a portare il loro soldino da mettere nel salvadanaio di cartone della Pimpa che invito a riempire. I piccoli adottano la pigotta che ho portato e salvano così la vita di un bambino.
Ringrazio di cuore le maestre e i piccoli per il loro calore, i sorrisi, i pensieri e attraverso il bosco di San Fele con la gioia nel cuore.