1° dicembre 2017 - Nelson Mandela ha scritto “Non c’è niente che possa rivelarci meglio la vera anima di una civiltà del modo con cui vengono trattati i bambini.”
Il presidente del Comitato Provinciale UNICEF di Potenza Mario Coviello, con Anna Maria Giambrocono e Giuseppe Russo, hanno incontrato per questa importante ricorrenza a Potenza il primo dicembre, dalle 8.45 alle 13.10, gli alunni delle Scuole Primarie “Albini” e” Stigliani” dell’Istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi", diretto dalla prof. Cinzia Pucci.
I piccoli, ordinati e felici di uscire dalle aule, hanno preso posto nell’accogliente auditorium della scuola. Hanno subito seguito il video dell’UNICEF che ha presentato i bambini che il 20 novembre “hanno preso il posto” degli adulti in ruoli chiave del mondo dei media, della politica, delle imprese, dello sport, dello spettacolo e in molti altri contesti di vita. E le immagini erano accompagnate da queste parole recitate da un bambino: “Pensa se la mia voce potesse essere ascoltata e capita. Pensa se in questo momento tutto il mondo potesse ascoltarla, considerarmi importante, prendermi sul serio, mettermi al centro dell’attenzione. Io griderei al mondo tutto quello che provo, anche solo per un giorno. Oggi è il giorno in cui ogni ragazzo e ogni ragazza può far sentire la propria voce per sostenere i nostri diritti. E’ il momento di ascoltare la voce di tutti i bambini del mondo. Alziamoci tutti in piedi per i più vulnerabili e dimenticati bambini del mondo."
Subito dopo gli alunni, divisi in cinque gruppi e coordinati dalle insegnanti Domenica Rizzo e Agnese Covino, hanno dato vita a una giornata, pensata da loro. Con il laboratorio “la scuola che vorrei” i trecento alunni delle 18 classi hanno fatto sentire la loro voce su come vorrebbero la loro scuola. Dopo aver scelto per ciascuna classe un capogruppo, in cinque incontri, vivaci e partecipi, hanno raccontato quello che amano meno “i compiti, a volte veramente troppi”, le “verifiche che fanno salire la pressione”, e per i più piccoli “le addizioni, le divisioni”, i litigi con i compagni. E quello che amano: le maestre, che dedicano loro attenzione, pazienza, ascolto, i compagni con i quali sono "diventati grandi”, “le gite”, i lavori di gruppo, le manifestazioni. E se fossero per un giorno dotati di superpoteri vorrebbero una scuola con un grande campo di calcio, una piscina, ma anche un orto, un giardino dove poter leggere, e, in molti… ”una pausa a metà mattina più lunga”. Hanno cantato a cappella “La marcia dei diritti”, hanno chiesto con forza la pace, il diritto ad avere un nome, la difesa della salute, l’istruzione, il diritto a una famiglia.
Gli alunni hanno poi raccontato con l’aiuto di fotografie proiettate sul grande schermo, l’esperienza dei laboratori della “pigotta”: come hanno creato con le mamme, i papà, i nonni a scuola le bambole di pezza dell’UNICEF. E un'alunna ha fatto una pigotta calciatrice “visto che sarà una squadra femminile a partecipare al campionato mondiale dilettanti in Russia”. Hanno infine dato appuntamento al 15 dicembre quando con una grande festa a scuola adotteranno le pigotte, consapevoli come hanno scritto che “Chi adotta una pigotta salva la vita di un bambino.”