18 febbraio 2019 - Continua il viaggio nelle scuole della provincia di Potenza del docufilm “SottoPelle” di Giuseppe Russo, a cura del Comitato Provinciale Unicef di Potenza.
“Tu sei importante. Ricordati di te quando il mondo ti dimentica, lascia sempre una traccia su un cuore che passa. Che comunque tutto resta, anche se non te ne accorgi, puoi trovarli negli occhi quei ricordi mai scritti” (Il coraggio di andare Pausini?—?Antonacci).
Oggi è domenica e sento la necessità di raccontare le esperienze, le emozioni, gli incontri che ho avuto come presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza nella settimana appena trascorsa. Ho già scritto degli incontri con gli alunni della scuola media di Picerno di lunedì 11 e con i piccoli di cinque anni della scuola dell’infanzia di via Lacava a Potenza martedì 12. Sento l’urgenza di parlarVi delle giornate intense di mercoledì 13 e di sabato 15 febbraio.
Il 13 di mattina ho incontrato gli alunni di quarta e quinta della scuola primaria e tutti i ragazzi della scuola media di Pescopagano. Nel pomeriggio alle 16,30, i genitori degli alunni delle prime e seconde di Picerno che hanno cominciato la proposta Scuola Amica Unicef “Non perdiamoci di vista” che con l’educazione emotiva vuole prevenire bullismo e cyber-bullismo. Sabato 16 di mattina ho presentato con due proeizioni il docu-film a otto classi dell’Istituto di Istruzione Superiore “L. Da Vinci-Nitti” di Potenza.
Ho portato con me le foto dei protagonisti di “SottoPelle” il docu-film Unicef di Giuseppe Russo e le ho disposte con la locandina negli spazi disponibili.
I volti di Famakan, Demba, Omar, Queen, Bintou, Momomdoo, Makan, Douda, Mady e le famiglie di Mariam e Stanley, i protagonisti di SottoPelle nelle foto in bianco e nero di Vittorio Onorato, colpiscono piccoli e grandi. I ragazzi si avvicinano e leggono le frasi significative che ciascuno di essi pronuncia. Makan, un ragazzo: “In Libia le armi sono come i cellulari: tutti le hanno.” La giovane Mariam, con accanto i suoi due bambini: “La rotta libica non è praticabile. Dico a tutti che se non vogliono morire, di non partire.” E la giovane Bintou “Non ho più paura della morte. Ho già perso le persone più importanti della mia vita. Quando il mio giorno arriverà andrò.”
Spiego che “SottoPelle” è nato durante il 2018 grazie a Giuseppe Russo, il volontario del servizio civile Unicef, che ha frequentato il centro di Tito, curato dalla cooperativa “La Mimosa” e quello di Rionero nel quale l’ARCI accoglie minori stranieri non accompagnati. Giuseppe ha saputo costruire con queste persone una relazione autentica e gli immigrati hanno trovato così la forza di raccontare le ragioni della loro partenza, il viaggio nel deserto, la prigionia in Libia, l’attraversamento del Mediterraneo, la vita in Italia, le speranze per il futuro.
Durate i cinquanta minuti della proiezione il coinvolgimento è palpabile.
Quando si riaccendono le luci molti occhi sono pieni di lacrime e le domande, le riflessioni, i commenti mi fanno capire che il film ha raggiunto il suo obiettivo. E’ necessario raccontare la storia di queste persone che sono state costrette a lasciare la loro terra a causa della fame, della guerra, delle persecuzioni religiose. E’ doloroso e necessario che essi stessi, in prima persona, parlino della mancanza di acqua, di cibo, della calura del deserto, della paura, delle torture, degli stupri, delle frustate, del terrore di attraversare il mare che molti vedono per la prima volta.
E Madi dice: “Vorrei approfittare di questa occasione per rendere omaggio ai miei compagni che non hanno avuto la fortuna di arrivare qui”. E Momodou confessa “Mamma, la mia vita senza di te è come un albero senza radici”. E Dauda: “Mamma mi manche troppo. L’amore che ho per te non finirà mai”. E ancora Queen: “Mamma lo so che sei povera. Ti prometto che la tua vecchiaia sarà serena. Io penserò a te”. Queste parole colpiscono tutti e riaffermiamo la consapevolezza che siamo tutti persone, fratelli, figli.
“SottoPelle” nell’ultima parte affronta il tema del razzismo e se Stanley, la mamma di Junior che sanguina ancora oggi dal naso perchè un soldato libico lo ha colpito alla testa con il calcio del fucile solo perchè chiedeva un pò d’acqua, dice “Il razzismo esiste da sempre, da ancora prima che nascessi, non credo che si fermerà mai”, Demba replica “Quando perdiamo il diritto di essere diversi, perdiamo il privilegio di essere liberi.”
Il viaggio di “SottoPelle” continua perchè è più che mai necessario oggi combattere il razzismo, la paura del diverso e riaffermare con l’Unicef il diritto di tutti gli uomini ad essere accolti, rispettati, di avere un futuro.
Ringrazio i dirigenti scolastici di Muro Lucano Rosaria Papalino, di Picerno Vincenzo Vasti, Alessandra Napoli del “Da Vinci Nitti” di Potenza per aver accolto l’invito del Comitato Provinciale Unicef di Potenza.
Un grazie di cuore ai docenti Annalisa Fedeli di Pescopagano, Francesca Corso, Mario Carbone e Filomena Tripaldi di Picerno, Ornella Olivieri del Nitti per aver organizzato gli incontri.
La “traccia” che siamo chiamati a lasciare è l’insieme dei momenti spesi per il Bene. È la stessa traccia lasciata per noi da chi ci ha preceduto, nella considerazione di quanto sia effimero il nostro tempo e di quanto valga la pena di viverlo per consegnarlo a chi verrà dopo di noi.