“SottoPelle” il docufilm di Giuseppe Russo è tornato al cinema “Due Torri” di Potenza
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24 febbraio 2020 - Tra storie, volti e luoghi,un’immersione negli angoli più profondi dell’essere umano: le migrazioni si raccontano in tutta la loro complessità, trovando nel volto umano il paesaggio più bello e commovente.
Venerdì 20 febbraio 2020, alle 21,00, nel cinema Due Torri a Potenza, il Comitato Provinciale Unicef di Potenza ha ripresentato “SOTTOPELLE”, il docufilm di Giuseppe Russo che racconta gli immigrati ospiti nelle strutture di accoglienza di Tito e Rionero. Un pubblico numeroso, attento e partecipe, ha seguito con commozione la proiezione che è stata preceduta dalle testimonianze del regista,di Mario Coviello, presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza, di Demba Sissoko, uno dei protagonisti del docufilm che ha parlato anche a nome della cooperativa Arci che gestisce a Rionero il centro per i minori stranieri non accompagnati, e di Francesco Ritrovato, presidente della cooperativa “La Mimosa”, che gestisce il centro SPRAR del Comune di Tito.
Nei centri di Rionero e Tito, nel 2018, Giuseppe Russo, volontario del servizio civile di Unicef Potenza, ha incontrato i ragazzi e le famiglie e il docufilm, sempre accompagnato dalla mostra delle foto di Vittorio Onorato, è stato visto nel 2019 da oltre un migliaio di alunni e docenti nelle scuole della Basilicata, in centri sociali e culturali, e a Roma in occasione dell’assemblea annuale 2019 di Unicef Italia. “Sottopelle” è oggi un documento di Unicef Italia a disposizione dei Comitati regionali e provinciali di tutta Italia che aiuta a conoscere il dramma degli immigrati, per saper accogliere e “rimanere umani”.
”Sottopelle” è un lavoro prezioso e intenso, che mette a fuoco i problemi, le sofferenze, le contraddizioni, ma anche le qualità e le potenzialità tutt’oggi inascoltate dell’essere umano.
Da “SOTTOPELLE “emerge un collage emotivo, esistenziale, in cui nelle rughe, negli occhi, nelle espressioni di ogni donna e uomo si scorge una luce, un significato profondo, che rischiara non solo la vita della persona intervistata ma anche quella dello spettatore. Si tratta di un dialogo vis-à-vis, grazie al quale il tempo dell’altro, dello sconosciuto, del diverso, dell’in-colto si trasforma in un dialogo che inaugura una relazione non più dominata da logiche di potere e dominio, bensì di prossimità e comunanza.
“SOTTOPELLE” è un “film-corpo” che restituisce all’umanità una corporeità emotiva, violentata, frammentata, divisa, composta da modi di vita e di pensiero che costituiscono i tratti di un medesimo orizzonte. Nonostante le disuguaglianze sociali, culturali e ambientali Famakan, Demba, Omar, Queen, Bintou, Momomdoo, Makan, Douda, Mady e le famiglie di Mariam e Stanley, nei primi piani di Giuseppe Russo sono persone, anime che raccontano con parole meditate la loro indicibile sofferenza. Così ciò che accomuna tanto i protagonisti del film quanto lo spettatore sono le tonalità emotive, i sentimenti e l’esistenza stessa.
Alla proiezione è seguito un ricco e interessante dibattito, coordinato con garbata professionalità dalla giornalista Mariagrazia Zaccagnino che ha visto i contributi del garante regionale per l’infanzia Vincenzo Giuliano, dello psichiatra Renato Maffione, dell’avvocato Vincenzo Perone, dell’infettivologo Luigi Armignacco e del professor Luigi Serra. I relatori hanno raccontato con partecipazione il loro vissuto con gli immigrati, “empaticamente sentiti” come persone con storie, famiglie, affetti, culture, capaci di arricchirci perchè come Demba non si stanca di ripetere “ la diversità è ricchezza.”