Presentato a Torino il 4° monitoraggio civico sulla qualità dell'aria in collaborazione tra Comitati Torino Respira, Associazioni del territorio e UNICEF
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Venerdì 27 maggio 2022, presso la Sala Conferenze dell’Environment Park, in occasione della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il Comitato Torino Respira insieme a importanti associazioni del territorio tra cui il comitato provinciale per l'UNICEF, hanno presentato i dati della quarta edizione della campagna “Che aria tira?” sulla qualità dell’aria, alla presenza degli assessori Chiara Foglietta (transizione ecologica e innovazion), Jacopo Rosatelli (Politiche Sociali) - della Città di Torino - e con la moderazione di Carmine Festa, caporedattore del Corriere Torino.
Il rilevamento civico ha coinvolto, nel mese di febbraio, 259 punti del territorio cittadino, tra cui 150 scuole di ogni ordine e grado e 26 comuni del Piemonte oltre a Torino. I dati del 2022 (media di Torino pari a 35,10 µg/m3) simili a quelli rilevati nel corso dell’analoga campagna di febbraio 2021, una diminuzione significativa invece rispetto ai dati rilevati nel 2019 (48,57 µg/m3) e nel 2020 (48,38 µg/m3). Ma i valori medi rilevati sono oltre 3 volte superiori a quelli raccomandati dall’OMS con punte di oltre 6 volte. E le scuole continuano ad essere luoghi non protetti dall’inquinamento.
Pubblichiamo qui di seguito l'intervento di Antonio Sgroi, presidente del comitato provinciale di Torino per l'UNICEF:
"Buongiorno a tutti e ringrazio Roberto Mezzalama per aver organizzato questo evento nel giorno in cui ricorre il trentunesimo della ratifica della Convenzione dei diritti dell’infanzia e adolescenza da parte del Parlamento italiano. E, per una felice combinazione il titolo dato dall’UNICEF Italia a questa giornata è per certi versi significativo “ Cambiamo Aria”.
Perché questo tema interessa l’UNICEF ?
Com’è noto i principi fondamentali della Convenzione dei diritti dell’infanzia e adolescenza sono: il diritto alla non discriminazione, il diritto all’ascolto, il rispetto del superiore interesse del bambino e il diritto alla vita, alla sopravvivenza e a un corretto sviluppo.
I primi giorni del 2020 il Presidente dell’Ordine dei Medici di Torino lanciava l’allarme sulle conseguenze dell'esposizione alla cattiva qualità dell’aria che i torinesi respiravano in città evidenziandone i rischi sulla salute.
Poiché tale allarme richiamava prepotentemente due principi fondamentali della CRC , superiore interesse e salute del minore, lo feci mio evidenziando, sulla base di uno studio del 2017 di UNICEF Internazionale, che le sostanze inquinanti non soltanto danneggiano i polmoni dei bambini, ancora in fase di sviluppo, ma possono danneggiare permanentemente il loro sviluppo cerebrale, quindi il loro stesso avvenire.
Con l’esplosione della pandemia poteva immaginarsi un miglioramento della qualità dell’aria che, purtroppo, dai dati resi noti a giugno 2021 dal Comitato Torino Respira risultò che, nonostante il lockdown, l'aria di un buon numero di scuole cittadine, specie quelle periferiche, presentava una concentrazione di sostanze inquinanti superiore ai valori raccomandati dall'Oms.
Su questo tema, molteplici sono stati i miei interventi sui mezzi d’informazione e l’ultimo in ordine di tempo risale a metà di agosto dello scorso anno, in piena campagna elettorale, in cui auspicavo l’elezione di un “Sindaco Visionario“ proponendogli quattro proposte: l’istituzione delle scuole car free, una città sana secondo le indicazioni dell’OMS, la consulta dei giovani in ogni circoscrizione e un garante dell’infanzia (come a Genova).
Tuttavia, trovandoci di fronte ad un problema complesso ed evitare lo scontro per esempio fra automobilisti e ciclisti che riporta tanto all’immagine dei capponi di Renzo è importante per agire sul cambiamento dei comportamenti delle persone, supportare questa fase cruciale con un efficace piano di comunicazione.
Qualche giorno fa è uscito un articolo su Repubblica a firma di Elena Dusi di cui riporto alcuni stralci “ i bambini, oggi, sai sempre dove trovarli: fra quattro pareti, e se possono davanti a uno schermo. «Un tempo l’infanzia si viveva all’aperto. Oggi è avvenuta una trasformazione che ha implicazioni profonde sull’educazione e sulla salute dei nostri ragazzi». Annamaria Staiano, presidente della Società italiana di pediatria (Sip), non si riferisce solo al Covid, che ha tappato tutti dentro casa per lunghi periodi. «La pandemia ha esacerbato una tendenza che era già in atto. La vita dei bambini da tempo è diventata sedentaria e concentrata fra le pareti di casa». Schermi e videogiochi sono naturalmente i principali cannibali del tempo dei giovanissimi. Obesità, miopia, carenza di vitamina D sono alcuni dei temi che verranno trattati nel convegno. «I numeri fanno un po’ spavento. Un’analisi del 2019, prima della pandemia, mostrava che la maggior parte dei bambini non gioca mai fuori casa» «Un due tre stella, campana, palla avvelenata sono ormai giochi in via di estinzione». Sempre tre anni fa una ditta di detersivi commissionò una ricerca per capire quanto i bambini si sporcassero giocando con la terra. Il risultato: tre su quattro trascorrono all’aperto meno del tempo raccomandato per i carcerati, cioè un’ora al giorno. La crisi climatica è una crisi dei diritti dei bambini ed in ogni parte del pianeta rappresenta una minaccia per la loro salute fisica e mentale, mettendone a rischio la sopravvivenza e lo sviluppo. Le bambine e i bambini non sono al sicuro, se non invertiamo subito la rotta, a cominciare da piccoli gesti e scelte quotidiane. Senza dimenticare che i costi sanitari gravano sulla fiscalità generale . Facendo rete fra tutte le Associazioni impegnate su questo tema sarebbe auspicabile invertire il paradigma della futura città e riportare le persone devono tornare ad essere residenti e le auto ospiti!"
Che Aria Tira: Risultati Monitoraggio 2022 pdf / 8.24 Mb
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