Sono coloratissime, varesine e pronte per essere adottate le 85 Pigotte realizzate da Fondazione Molina per UNICEF Varese. La collaborazione iniziata il 14 luglio tra il comitato locale e la Fondazione non solo ha raggiunto l’obbiettivo inizialmente prefissato - realizzare 70 Pigotte - ma lo ha addirittura superato.
La Presidente di UNICEF Lombardia Manuela Bovolenta, con incarico ad interim sul Comitato di Varese, ha ricevuto direttamente dal Presidente di Fondazione Molina Carlo Maria Castelletti il frutto del grande lavoro che ha visto impegnati 25 residenti provenienti da diversi nuclei, 10 volontarie e 3 animatori, i quali in quattro mesi sono riusciti a cucire e vestire a proprio gusto e fantasia una nuova serie delle iconiche bambole dal cuore d’oro. UNICEF Varese ha così preso in carico le Pigotte e le ha immediatamente rese disponibili per le ‘adozioni’ legate all’attività di raccolta fondi, soprattutto in previsione del Natale.
Le mani d’oro di tutti coloro che hanno dedicato il proprio tempo al progetto hanno permesso di riattivare anche a Varese una produzione locale di Pigotte e hanno riacceso a pochi giorni dal Natale l’affetto di molti verso l’oggetto-simbolo delle attività di UNICEF, che dal 1988 a oggi ha contribuito a salvare più di un milione e mezzo di bambini nel mondo.
“Un laboratorio portato avanti grazie al cuore di tante persone - ha commentato la Presidentessa di UNICEF Lombardia Manuela Bovolenta – emozioni profonde che trasparivano dagli occhi degli ospiti della Fondazione Molina, i volontari e lo staff; un cerchio solidale per portare aiuti a tanti bambini lontani”
“Il progetto Pigotte ha creato uno spirito di compartecipazione tra i nostri residenti e i volontari, supportati da un grande lavoro di organizzazione da parte degli animatori della struttura” - ha dichiarato il Presidente di Fondazione Molina Carlo Maria Castelletti ; e aggiunge – “le volontarie da casa hanno realizzato, durante il periodo estivo e autunnale, tutti i vestiti e le chiome delle bambole a maglia e ad uncinetto; un lavoro svolto con cura, attenzione e soprattutto con tanta speranza nel cuore di poter ritornare nuovamente a vivere in presenza questi progetti all’interno della nostra realtà di RSA”