Verona

Studenti tedeschi volontari per l'UNICEF a Verona

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03/07/2013


Si chiamano Celine, Isabelle, Yi-Lei, Nina, Alexander e Janik. Hanno 16 anni e frequentano l’equivalente della seconda ginnasio nella scuola Abtei Gymnasium di Brauweiler, una cittadina vicino a Colonia, nel centro della Germania. Sono in Italia dalla fine di giugno per uno stage interculturale e qui rimarranno per due settimane.

«Il nostro istituto ha una valenza europea e organizziamo ogni anno in questo periodo diversi scambi con paesi della UE» spiega Daniela Epe, l’insegnante di lingua tedesca che coordina e accompagna il gruppetto. «Da quattro anni abbiamo realizzato questa collaborazione con il Comitato provinciale di Verona per l'UNICEF e per noi si tratta ogni volta di un’esperienza straordinaria, accanto allo scambio culturale infatti c’è la possibilità di svolgere il lavoro di volontario. Un’esperienza arricchente anche dal punto di vista umano perché permette di capire che ci vuole molto poco per aiutare a migliorare un po’ il mondo».

Lo scambio è stato ideato e realizzato per la prima volta 4 anni fa grazie alla collaborazione con l’Istituto Dal Cero di San Bonifacio: «Prima sei ragazzi del Dal Cero sono ospiti in Germania di loro coetanei, poi al contrario gli italiani ospitano i tedeschi che occupano il loro tempo affiancando i volontari della nostra sede di Verona» spiega Adele Bertoldi , presidente del Comitato UNICEF di Verona.

I ragazzi, che vivono ospiti delle famiglie italiane, trascorrono le giornate sia svolgendo lavori nella sede della città sia facendo attività sul campo. In particolare sono stati a Lazise dove, grazie alla madrelingua tedesca, hanno aiutato i volontari italiani sia nella vendita delle Pigotte, le tipiche bambole di pezza realizzate dall’UNICEF a scopo benefico, sia nell’informare i turisti, soprattutto olandesi e tedeschi, sulle attività dell’Organizzazione.

«Il lavoro in sede è stato molto interessante infatti abbiamo potuto fare delle ricerche sul lavoro dell’UNICEF internazionale e locale» raccontano i teenager . «Una cosa importante perché ci ha poi permesso di spiegare ai nostri connazionali in vacanza qui la realtà dell’UNICEF e il tipo di lavoro che svolgono i loro volontari».

I ragazzi hanno anche trovato poi divertente la realizzazione delle Pigotte, le bambole UNICEF con il cui ricavato vengono poi acquistati i Kit salvavita. «Sono stati bravissimi nel far adottare le Pigotte», conclude Adele Bertoldi: «hanno infatti raggiunto il risultato più alto degli ultimi 4 anni!».

03/07/2013

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