Genitorialità
Ogni bambino e ogni bambina hanno il diritto di vivere in un ambiente familiare che possa prendersene cura. La nascita ed i primi anni di vita sono fondamentali ai fini dello sviluppo fisico e cognitivo del bambino, con conseguenze che si ripercuotono sulla sua intera esistenza.
L'UNICEF, attraverso il modello della Nurturing Care Framework (le Cure che nutrono) descrive le 5 componenti essenziali per la crescita, ovvero: buono stato di salute, alimentazione adeguata, genitorialità responsiva, protezione e sicurezza, opportunità di apprendimento precoce.
Quando genitori e caregiver vivono in condizioni di sicurezza emotiva, economica e sociale riescono meglio a fornire queste cure essenziali, per questo motivo l'UNICEF incoraggia i governi e le aziende a intraprendere family-friendly policy: come il congedo parentale retribuito, politiche per l'allattamento al seno e servizi a sostegno dell'infanzia.
I genitori devono avere il tempo e il supporto di cui hanno bisogno per crescere bambini felici e sani.
32%
dei bambini di 11-15 mesi non ha esperienze regolari di lettura ad alta voce
22%
di bambini di 2-5 mesi trascorre del tempo davanti a TV, cellulare, tablet
47%
di bambini di 2-3 mesi non è allattato in maniera esclusiva
Early moments matter: i primi mille giorni di vita
I primi mille giorni di vita sono un'opportunità irripetibile per lo sviluppo del cervello delle bambine e dei bambini, plasmando la loro capacità di apprendere e crescere. Ogni secondo il cervello di un neonato produce oltre un milione di nuove connessioni neurali: un ritmo che non sarà mai più eguagliato nel corso della vita.
La campagna dell'UNICEF Early Moments Matter, sostiene programmi trasversali per lo Sviluppo della Prima Infanzia.
Garantire il contatto fisico e l’allattamento, proporre nuove esperienze attraverso il gioco, la lettura e la musica, incoraggiare la comunicazione sono componenti necessarie a costruire un ambiente accogliente e stimolante e le basi per una buona crescita.
Genitorialità responsiva, gioco e cure che nutrono
Bambine e bambini hanno diritto a ricevere tutte le cure necessarie e a crescere in un ambiente sicuro e capace di dare amore. Il gioco è il modo in cui imparano e danno un senso al mondo che li circonda: mentre si divertono, sviluppano abilità motorie, cognitive, sociali ed emotive.
Il gioco è relazione positiva e sostiene il processo di apprendimento. Giocando offri opportunità indispensabili per lo sviluppo delle abilità di tua figlia o tuo figlio e a te la possibilità di guardare il mondo dalla sua prospettiva.
Ma il potere del gioco va oltre l’apprendimento precoce: svolge anche un ruolo chiave per il benessere e la salute mentale di tua figlia o tuo figlio – e anche della tua! Fornendo amore, conforto e attenzione, stai gettando le basi per lo sviluppo di abilità emotive e sociali che supportano la sua salute mentale e il suo benessere futuro.
Come il gioco rafforza la salute mentale
Il gioco è essenziale per il benessere emotivo e la salute mentale: giocare regolarmente con i genitori riduce il rischio di ansia, depressione, aggressività e problemi di sonno.
Il gioco favorisce la riduzione dei livelli di stress: dedicare del tempo ad attività giocose protegge le bambine e i bambini dagli effetti negativi di un’esposizione prolungata a situazioni stressanti. Il gioco condiviso può aiutare anche i genitori, dimostrando loro che sono in grado di sostenere il percorso di crescita dei figli e dando loro l’opportunità di dimenticare per un po’ il lavoro e gli impegni.
Il gioco rafforza il legame tra genitori e figli. Condividere momenti di divertimento e apprendimento avvicina le bambine e i bambini ai caregivers, creando relazioni sane e profonde, a beneficio del senso di sicurezza e del benessere psicologico delle più piccole e dei più piccoli: leggi l'articolo Quattro consigli per i genitori per supportare i propri figli attraverso il gioco.
Allattamento: la prima forma di cura
La buona nutrizione inizia alla nascita: per questo l'allattamento al seno è da sempre uno dei cavalli di battaglia dell'UNICEF e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che raccomandano sei mesi di allattamento esclusivo per fornire il supporto ottimale alla salute e allo sviluppo infantile.
L’allattamento giova alla salute, allo sviluppo e alla sopravvivenza dei bambini, permette la trasmissione passiva dell’immunità materna a varie malattie. Eppure, i tassi di allattamento sono troppo bassi in molti paesi del mondo. Secondo gli ultimi dati UNICE-OMS solo il 44% dei bambini sono esclusivamente allattati nei primi sei mesi, meno della metà dei neonati sono allattati nella prima ora di vita, perdendo così completamente i benefici dell'allattamento per sopravvivere e prosperare.
In Italia l'UNICEF promuove l'iniziativa Insieme per l'Allattamento attraverso la collaborazione con i servizi sanitari, socio-sanitari ed educativi pubblici per migliorare l’assistenza nel percorso nascita e nei corsi di laurea che formano i professionisti che lavoreranno con le donne in gravidanza e le famiglie.
I genitori devono avere il tempo e il supporto di cui hanno bisogno per crescere bambini felici e sani
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Bambini con accesso al nido o a servizi integrativi per l'infanzia
37mila
Mamme che hanno lasciato il lavoro dopo la nascita di un figlio (dal 2020)
10giorni
IL CONGEDO OBBLIGATORIO DI PATERNITÀ, INFERIORE ALLA MEDIA OCSE (2,2 settimane)
L'importanza dell’istruzione prescolare
L’investimento in educazione precoce è, secondo l’ONU e la comunità scientifica internazionale, quello più efficace nel prevenire le ineguaglianze nel corso della vita. Quando i bambini hanno accesso ad un’istruzione prescolare di qualità hanno maggiori probabilità di sviluppare quelle competenze che li aiuteranno a completate con successo il ciclo dell’istruzione primaria, a passare a livelli superiori d’istruzione.
Laddove i bambini più piccoli possono avere accesso a centri educativi prescolari, aumenta la possibilità per i genitori di bilanciare efficacemente la vita lavorativa e familiare: ciò rende l’educazione per la prima infanzia una componente cruciale per lo sviluppo socioeconomico.
In Italia l’investimento educativo nella fascia di età 0-6 anni è molto basso, specialmente in alcune regioni del Sud, Il nostro Paese è ancora molto lontano dagli obiettivi stabiliti dall'Unione Europea di garantire ad almeno il 33% dei bambini tra 0 e 3 anni l’accesso al nido o ai servizi integrativi. Nell’anno educativo 2019/2020 erano attivi sul territorio nazionale 13.834 servizi per la prima infanzia (circa 500 in più rispetto all’anno precedente) con una copertura dei posti del 26,0%, rispetto alle bambine e ai bambini residenti fino a 2 anni compiuti.
Adeguare il congedo di paternità alla media europea
Il benessere delle bambine e dei bambini migliora quando i genitori dedicano loro tempo, bilanciando impegni familiari e lavorativi.
In Europa esiste una forte eterogeneità nella durata e nella retribuzione dei congedi, siano essi congedi di paternità o parentali. Come rilevato dall’indagine di Eurfond, tra i Paesi europei l’Italia è quello con una più bassa retribuzione per il congedo parentale, situazione che non contribuisce ad una reale condivisione della cura fra padre e madre, che solitamente ha uno stipendio inferiore.
L'UNICEF ha chiesto di allineare la durata e i livelli di retribuzione dei congedi fruibili dai padri a quelli dei Paesi europei più virtuosi. Inoltre, partecipa al progetto europeo 4E-PARENT, di cui l’Istituto Superiore di Sanità è capofila, che punta l’attenzione sui papà che si prendono cura dei propri figli fin dai primi momenti dalla nascita, in maniera concreta ed empatica.