Abbasso la malaria...
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Mi sono sempre chiesto: “se in un villaggio africano il tamburo chiama la gente, e poi si può parlare delle piccole azioni salva vita come lavarsi le mani o l'allattamento al seno, in una cittadina invece come si fa?”
Arriviamo a Sandema, cittadina del distretto di Builsa, nord est del Ghana. Ad agosto, nella stagione delle piogge, sotto tutto è verdissimo e sopra azzurro intenso, bucato da nuvole bianco cotone.
Akateng dice che tutti i venerdì lava la sua uniforme scolastica, e poi va a trovare sua mamma. Con l'autobus quando può, oppure con un passaggio, se conosce i viaggiatori.
Ora le scuole sono chiuse per vacanza e Akateng è tornata dalla capitale regionale, Tamale, pochi giorni fa. «Non mi spaventa la città, gli edifici e le strade sono belle e anche nuove, qui invece è tutto piccolo e malandato.»
È vacanza, eppure oggi i bambini e i ragazzi sono tutti qui a scuola. Mi chiedo se è per noi, per la nostra visita, ma i ragazzi di Youth Link, un'organizzazione locale giovanile partner dell'UNICEF, mi dicono di no.
«Una volta al mese minimo il corteo parte comunque, sia in tempi di scuola, sia nelle vacanze, perché per i ragazzi è una bella occasione, quella di ritrovarsi tutti insieme durante le vacanze e sfilare in corteo.»
Qualche tamburo e una miriade di cartelloni di carta scritti a mano la mattina, contro le grandi minacce che ci sono da queste parti: prima tra tutte, la malattia, killer per eccellenza. “La malaria non ti fa studiare!” o “Uccidi le zanzare!” o “La zanzariera è la migliore protezione per te e per la tua famiglia” o “Madri, coprite le pentole piene d'acqua” o anche “Abbasso la malaria, evviva le zanzariere!”
Così il corteo parte, e fa le vie più frequentate, si ferma, e i ragazzi a turno, quelli meno timidi e più preparati, parlano al megafono per la gente del posto, e parlano a voce con i passanti, gli dicono che se hanno un bimbo piccolo devono farlo dormire sotto la zanzariera, perché è la notte che le zanzare col plasmodium della malaria escono e possono pungere, e portare la morte, soprattutto ai bimbi sotto i 5 anni.
Sì, anche Akateng ha preso la malaria, varie volte, «chi non l'ha presa?», ma solo da poco ha cominciato a distinguerne i sintomi, il vomito, la diarrea, la febbre alta e l'imbambolamento, e che spesso la gente non sa ricollegarli alla malaria.
Specie con i più piccini, e se non la prendi in tempo la malaria ti porta via, come ha portato via il suo fratellino, è anche per questo che Akateng è diventata un’attivista e non ha vergogna di parlare con la gente.
Quando arriviamo alla grande piazza, il corteo appende tutti i propri cartelloni su due grandi alberi, e Akateng e gli altri ragazzi tutti a parlare con i grandi, fino a che di nuovo i tamburi chiamano, e di nuovo il corteo riparte. “Abbasso la malaria, evviva le zanzariere!”
Enrico Noviello