Lavoro minorile, 150 milioni di storie negate
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12 giugno 2017 – «In occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento minorile, l’UNICEF Italia vuole ricordare tutti i bambini vittime di questa piaga, ovunque essi siano: bambini poveri, bambini soli, bambini migranti senza punti di riferimento, senza diritti.
Nel mondo sono 150 milioni i bambini fra i 5 e i 14 anni coinvolti nel lavoro minorile, nei paesi più poveri quasi un bambino su quattro. 150 milioni di storie di infanzie negate». Ad affermarlo è Giacomo Guerrera, presidente dell’UNICEF Italia.
La più alta percentuale di bambini lavoratori si trova nell'Africa Subsahariana (il 28% di quelli tra i 5 e i 14 anni; seguono: Africa Centrale e dell’Ovest con quasi il 28% e Africa dell’Est e del Sud con il 26%. In Medio Oriente e Nord Africa e in Asia dell’Est e nel Pacifico, il 10% dei bambini che fanno parte di questa fascia d’età stanno svolgendo lavori potenzialmente dannosi rispetto al 9% dei bambini in America Latina e nei Caraibi.
Le bambine hanno molte più probabilità di essere coinvolte nei lavori domestici: secondo un recente rapporto UNICEF, le bambine tra i 5 e i 14 anni impiegano il 40% in più di tempo, o 160 milioni in più di ore al giorno, in lavori domestici non pagati e nella raccolta di acqua e legna da ardere rispetto ai bambini della stessa fascia di età.
I dati mostrano che il tempo impiegato in lavori domestici comincia presto: le bambine tra i 5 e i 9 anni spendono il 30% in più di tempo, o 40 milioni in più di ore al giorno, rispetto ai bambini della loro stessa età; il numero di ore cresce per le fasce di età più grandi: le ragazze tra i 10 e i 14 anni spendono il 50% in più di tempo, o 120 milioni di ore in più ogni giorno.
In quasi tutte le regioni i bambini e le bambine hanno le stesse probabilità di essere coinvolti in lavoro minorile, ad eccezione dell’America Latina e dei Caraibi dove i ragazzi hanno più possibilità delle ragazze di svolgere un lavoro.
I tassi dei ragazzi e delle ragazze tra i 5 e i 14 anni coinvolti in lavoro minorile riguardano maggiormente l’Africa dell’Est e del Sud con tassi rispettivamente del 28% e del 24%; in Africa Sub Sahariana per entrambi la percentuale si attesta attorno al 27%; in Africa Centrale e dell’Ovest il 28% delle ragazze è coinvolto nel lavoro minorile, rispetto al 27% dei ragazzi; in America Latina e nei Caraibi i ragazzi coinvolti in lavoro minorile sono il 12% rispetto al 7% delle ragazze; in Asia dell’Est e nel Pacifico (eccetto la Cina) le percentuali riguardano l’11% dei ragazzi e il 9% delle ragazze, mentre in Medio Oriente e in Nord Africa i ragazzi sono l’8% rispetto al 6% delle ragazze.
L’UNICEF lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile con programmi di sensibilizzazione, prevenzione e reinserimento scolastico o lavorativo per bambini lavoratori, ex-bambini soldato e bambini di strada, che prevedono orari flessibili, metodologie didattiche partecipative e un apprendimento che contempla competenze utili per la vita quotidiana e per la formazione professionale.