L'UNICEF Italia sulla Giornata contro lo sfruttamento del lavoro minorile
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12 giugno 2018 – «Oggi, in occasione della giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, l’UNICEF Italia vuole ricordare tutti i bambini vittime di questa piaga, ovunque essi siano: bambini poveri, soli, vulnerabili, bambini migranti senza punti di riferimento, senza diritti.
Nei paesi meno sviluppati, circa 1 bambino su 4 – dai 5 ai 17 anni – è coinvolto in lavori considerati dannosi per la sua salute e il suo sviluppo», ha dichiarato Giacomo Guerrera, Presidente dell’UNICEF Italia.
La più alta percentuale di bambini lavoratori si trova in Africa subsahariana – il 29% di quelli tra i 5 e i 17 anni; seguono: America Latina e i Caraibi (11%) e Medio Oriente e Nord Africa, dove meno di 1 bambino su 10 (7%) in questo gruppo di età svolge lavori potenzialmente pericolosi.
In quasi tutte le regioni i bambini e le bambine hanno le stesse probabilità di essere coinvolti in lavoro minorile, ad eccezione dell’America Latina e dei Caraibi dove i ragazzi hanno maggiori probabilità rispetto alle ragazze di svolgere lavoro minorile – 13% dei ragazzi contro l’8% delle ragazze.
In Africa Centrale e Occidentale per entrambi la percentuale si attesta attorno al 32%; in Africa Subsahariana il 30% dei ragazzi è coinvolto in lavoro minorile, rispetto al 29% delle ragazze; in Africa Meridionale e Orientale il 27% dei ragazzi contro il 24% delle ragazze, mentre in Medio Oriente e in Nord Africa i ragazzi sono l’8% rispetto al 6% delle ragazze.
Delle disparità di genere si registrano tuttavia nei tipi di attività svolte: le ragazze hanno probabilità molto maggiori di essere coinvolte in lavori domestici.
L’UNICEF lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile con programmi di sensibilizzazione, prevenzione e reinserimento scolastico o lavorativo per bambini lavoratori, ex-bambini soldato e bambini di strada, che prevedono orari flessibili, metodologie didattiche partecipative e un apprendimento che contempla competenze utili per la vita quotidiana e per la formazione professionale.