UNICEF e LUISS, a Roma un think-tank su finanza sociale, sviluppo ed etica

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04/06/2018

4 giugno 2018 – Nella splendida cornice di Villa Blanc (sede della LUISS Business School), si è tenuto il primo Stakeholder Engagement “Children’s rights in finance”, organizzato dall’UNICEF in collaborazione con ERShub, il centro di competenza della LUISS Business School e del Dipartimento di Impresa e Management, che si occupa di Etica, responsabilità e sostenibilità.
Si è trattato di un primo momento di riflessione a porte chiuse che ha visto partecipare Francesco Ambrogetti (UNCDF), Luigi Ballanti (MEFOP), Michele Calcaterra (ECPI), Guido Cisternino (UBI Banca), Donato Giannico e Wolfgang Pinner (Raiffeisen Capital Management), Sara Lovisolo (Borsa Italiana), Laura Lucchini (Banca Generali), Giacomo Mergoni e Giorgio de Montis (Banor Capital), Alessandro Messina (Banca Etica) e Francesco Minotti (Banca Popolare di Milano).
Gli ospiti, guidati da Arianna De Leo (Responsabile dell’area Filantropia strategica dell’UNICEF) e da Francesco Rullani (Professore Associato della LUISS), hanno condiviso il proprio punto di vista e la propria esperienza sull’importanza della finanza sociale come motore di sviluppo e come possibile chiave per mitigare le disuguaglianze.

Essi hanno inoltre affrontato il tema del ruolo dell’UNICEF nella promozione di iniziative di finanza sostenibile, dentro la cornice di riferimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e del piano di azione dell’Unione Europea.
Al centro del dibattito i bambini, visti sotto una nuova luce: gli under 18 rappresentano infatti un terzo della popolazione mondiale e su di loro gli effetti delle scelte strategiche della business community e dei governi hanno impatti diretti a volte drammatici.
Durante l’incontro gli ospiti sono stati invitati a rispondere a delle brevi domande, per introdurre il tema e comprendere al meglio l’urgenza e l’importanza di investire nei bambini e nei ragazzi per garantire uno sviluppo più equo e sostenibile.

Numerosi gli stimoli e gli spunti di riflessione emersi; come la necessità di dotarsi di metriche standard in grado di misurare l’impatto degli investimenti o la possibilità di costruire prodotti finanziari in grado di rispondere ai bisogni degli under 18 e di garantire il rispetto dei loro diritti (basti pensare che nel mondo quasi 2 miliardi su 2.3 miliardi di bambini e ragazzi vivono in zone dove l’inquinamento dell’aria supera i limiti internazionali consentiti e sono ancora 168 milioni gli under 18 coinvolti in forme di sfruttamento economico).
Il tema della declinazione dal “bisogno” al prodotto è stato infatti più volte ripreso così come quello di immaginare la possibilità di costruire un rating che misuri le aziende in base alla loro aderenza ai Children’s Rights and Business Principles e ai diritti dei bambini.
I contributi emersi diverranno materiale di studio dell’UNICEF e presentati in occasione di un prossimo evento pubblico.

04/06/2018

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