Diritti dell'infanzia, l'Italia sotto esame alle Nazioni Unite
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25 gennaio 2019 - Si è svolto a Ginevra questa settimana l’esame da parte del Comitato ONU sui diritti dell’infanzia dei progressi compiuti dal nostro Paese nell'attuazione degli obblighi derivanti dalla ratifica delle Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, avvenuta con L. 176/1991.
Tutti gli Stati che hanno ratificato questo trattato devono infatti sottoporre periodicamente al Comitato ONU, organo di monitoraggio previsto dalla Convenzione stessa (art. 43) e composto da esperti indipendenti di alta moralità e riconosciuta competenza nell'ambito dei diritti umani, un rapporto che analizza l'attuazione dei diritti dei bambini sul territorio nazionale.
Nel corso dell’esame l’Italia è stata interrogata in particolare sulla condizione dei minorenni migranti - accompagnati e non - e sull'impatto che le recenti politiche e misure in tema di immigrazione e accoglienza stanno avendo su questa categoria particolarmente vulnerabile.
Tra i numerosi temi affrontati anche la preoccupante diffusione dello "hate speech" contro i difensori dei diritti umani (con la richiesta di evitare strumentalizzazioni dell’operato delle ONG impegnate nelle operazioni di salvataggio dei migranti in mare), la protezione dei diritti dei bambini e adolescenti appartenenti a minoranze etniche (con specifico riferimento anche agli sgomberi forzati di famiglie Rom, Sinti e Caminanti dai campi nomadi); la problematica del calo delle coperture vaccinali e la valutazione dell’impatto che determinate politiche hanno sulla condizione dell’infanzia (ad esempio in tema di povertà minorile).
Il 1° febbraio 2019, al termine di questa sessione di lavoro (che ha visto sotto esame anche altri Stati quali Bahrein, Belgio, Guinea, Giappone e Siria) il Comitato ONU indirizzerà all’Italia le proprie raccomandazioni sotto forma di “Osservazioni conclusive”, che l’UNICEF, come sempre fatto in passato, si occuperà di tradurre in italiano e diffondere al pubblico.
La Convenzione prevede infatti che gli Stati parte si impegnino a far conoscere i principi e le disposizioni in essa contenuti sia agli adulti che ai bambini ed affida esplicitamente all'UNICEF il compito di promuoverne l’effettiva ed efficace attuazione (art. 45).
L’UNICEF, le agenzie specializzate e gli altri organi delle Nazioni Unite hanno diritto di farsi rappresentare nel corso dell’esame dell'attuazione dei diritti dell'infanzia da parte degli Stati. Inoltre, il Comitato ONU per i diritti dell'infanzia può invitare questi enti a fornire pareri specializzati, consigli tecnici o altra assistenza nell’attuazione dei principi e delle norme della Convenzione, nei settori di competenza dei loro rispettivi mandati.
Le precedenti "Osservazioni conclusive" relative all'Italia risalgono al 2011 (qui puoi scaricarle in Pdf oppure accedere alla versione sfogliabile).