Come proteggersi dai cyber-bulli in 10 mosse
12 minuti di lettura
"Cosa vorresti sapere sul cyberbullismo?"
Abbiamo posto questa domanda ai giovani e abbiamo ricevuto migliaia di risposte da tutto il mondo.
Abbiamo riunito specialisti dell'UNICEF, esperti internazionali di cyberbullismo e protezione minorile, e abbiamo collaborato con Facebook, Instagram e Twitter per rispondere alle domande e preparare i consigli su come affrontare il bullismo online.
1. Sono vittima di cyberbullismo? Come si fa a distinguere tra scherzo e bullismo?
Tutti gli amici scherzano tra loro, ma a volte è difficile capire se qualcuno si sta solo divertendo o intende farti del male, soprattutto online. A volte ci ridono su giustificandosi con “è solo uno scherzo” o “non prenderla così sul serio”.
Ma se ti senti ferito e pensi che gli altri stiano ridendo di te invece che con te, allora lo scherzo è andato troppo oltre. Se la persona continua anche dopo che le hai chiesto di smettere e ti senti arrabbiato, allora potrebbe trattarsi di bullismo.
Quando invece il bullismo si svolge online, può essere causato da persone che manifestano un’attenzione indesiderata nei tuoi confronti, estranei inclusi. Se questo succede e ti fa stare male non dovresti attendere oltre.
Mettila come vuoi: se tu soffri e lui non smette, vale la pena chiedere aiuto. Fermare il cyberbullismo non significa solo denunciare i bulli ma anche riconoscere che tutti meritano rispetto, sia online che nella vita reale.
2. Quali sono gli effetti del cyberbullismo?
Quando il bullismo avviene online, puoi avere l'impressione di poter essere attaccato dappertutto, anche a casa tua. Può sembrarti che non esista via di fuga.
Gli effetti possono durare a lungo e influenzare una persona in molti modi:
Mentalmente: ti senti turbato, imbarazzato, stupido e persino arrabbiato
Emotivamente: ti vergogni e perdi interesse per le cose che ami
Fisicamente: ti senti stanco (non riesci a dormire) o soffri di mal di stomaco e mal di testa
La sensazione di essere derisi o molestati da altri può impedire alle persone di parlare o cercare di affrontare il problema. In casi estremi il cyberbullismo può perfino portare a togliersi la vita.
Il cyberbullismo può influenzarci in molti modi. Ma questi possono essere superati e le persone possono riguadagnare fiducia e salute.
3. Con chi dovrei parlare se qualcuno mi infastidisce online? Perché è importante segnalare?
UNICEF dice: Se pensi di essere vittima di bullismo, il primo passo è chiedere aiuto a qualcuno di cui ti fidi come i tuoi genitori, un parente stretto o un adulto di fiducia.
Nella tua scuola puoi contattare un consulente, l'allenatore della tua squadra o il tuo insegnante preferito.
Se l’episodio di bullismo si sta verificando su un social, prendi in considerazione l’idea di bloccare il bullo e riportare formalmente il suo comportamento alla piattaforma stessa. Le società di social media sono obbligate a proteggere i propri utenti.
Può essere utile raccogliere prove – ad esempio SMS o schermate dei post sui social – per dimostrare ciò che sta succedendo.
La chiave per fermare il bullismo è: prima identificare, poi segnalare. Questo può anche servire a far capire al bullo che il suo comportamento è inaccettabile.
In caso di pericolo, è necessario contattare la polizia o i servizi di emergenza.
Facebook/Instagram consigliano: se sei vittima di cyberbullismo, ti invitiamo a parlarne con un genitore, un insegnante o qualcuno di cui ti puoi fidare. Hai il diritto di essere al sicuro. Attraverso le piattaforme di FB e IG rendiamo semplice qualsiasi segnalazione di bullismo.
Puoi sempre inviare al nostro team una segnalazione anonima su un post, un commento o una storia su FB o IG. Abbiamo un team che esamina questi report 24/7, in tutto il mondo, in oltre 50 lingue, e rimuoviamo qualsiasi contenuto offensivo. Questi report sono sempre anonimi.
Abbiamo una guida su Facebook che può aiutarti su come denunciare l’episodio di bullismo o su come aiutare un’altra vittima.
Anche su Instagram abbiamo creato una guida che fornisce consigli a genitori, tutori o adulti fidati su come affrontare il cyberbullismo e una sezione che presenta tutti i nostri strumenti per la sicurezza.
Twitter consiglia: se pensi di essere vittima di cyberbullismo la cosa più importante è fare in modo di essere al sicuro. È fondamentale avere qualcuno con cui parlare di ciò che stai vivendo. Può essere un insegnante, un genitore o un adulto di fiducia. Parla con i tuoi genitori e i tuoi amici su cosa dovete fare se tu o un tuo amico siete vittime di cyberbullismo.
"Incoraggiamo le persone a segnalarci account che potrebbero violare le nostre regole. Puoi farlo attraverso l’Help Center della nostra piattaforma o attraverso il meccanismo di segnalazione della app, cliccando sull’opzione “Segnala un tweet”.
4. Sono vittima di cyberbullismo, ma ho paura di parlarne con i miei genitori. Come posso avvicinarmi a loro?
Se sei vittima di bullismo, parlarne con un adulto di cui hai fiducia – qualcuno con cui ti senti al sicuro a parlare – è uno dei primi passi più importanti che puoi fare.
Parlare con i genitori non è facile sempre e per chiunque. Ma ci sono alcuni suggerimenti che puoi utilizzare per facilitare la conversazione. Scegli un buon momento per parlare quando sai di avere tutta la loro attenzione. Spiega quanto per te è grave il problema. Ricorda, potrebbero non avere familiarità con la tecnologia come te, quindi potresti aver bisogno di aiutarli a capire cosa sta succedendo.
Potrebbero non avere subito delle risposte, ma probabilmente vorranno aiutarti e insieme potete trovare la soluzione. Due teste sono sempre meglio di una! Se non sei ancora sicuro su cosa fare, considera la possibilità di contattare altre persone di fiducia. Spesso ci sono più persone che si prendono cura di te e sono disposte ad aiutarti di quanto tu possa pensare!
5. Come posso aiutare i miei amici a segnalare un caso di cyberbullismo soprattutto se non vogliono farlo?
UNICEF dice: chiunque può diventare vittima di cyberbullismo. Se vedi che questo accade a qualcuno che conosci, prova ad aiutarlo.
È importante ascoltare il tuo amico. Perché non vogliono denunciare il cyberbullismo? Come si sentono? Fai sapere loro che non devono segnalare nulla formalmente, ma è importante parlare con qualcuno che potrebbe essere in grado di aiutarli.
Ricorda, il tuo amico potrebbe sentirsi fragile. Sii gentile con lui. Aiutalo a pensare a ciò che potrebbe raccontare e a chi. Offriti di accompagnarlo se vuole andare a segnalare. Soprattutto ricordagli che sei li per lui e che lo vuoi aiutare.
Se il tuo amico non vuole ancora segnalare l’incidente, supportalo nella ricerca di un adulto di fiducia che possa aiutarlo a gestire la situazione. Ricorda che in determinate situazioni, le conseguenze del cyberbullismo possono essere pericolose per la vita.
Non fare nulla che può far sentire il tuo amico come se tutti fossero contro di lui o che a nessuno importi. Le tue parole possono fare la differenza.
Facebook/Instagram dicono: sappiamo che può essere difficile denunciare qualcuno. Ma non è giusto bullizzare gli altri.
La segnalazione di contenuti su FB o IG può aiutarci a proteggerti meglio sulle nostre piattaforme. Il bullismo e le molestie sono di natura strettamente personale, quindi in molti casi abbiamo bisogno di una persona che ci segnali questo comportamento prima di poterlo identificare o rimuoverlo. Segnalare un caso di cyberbullismo è sempre anonimo sia su FB che si IG e nessuno saprà mai chi ci ha segnalato questo comportamento.
Puoi segnalare una tua esperienza diretta, ma è altrettanto facile segnalarla anche per uno dei tuoi amici utilizzando gli strumenti disponibili direttamente sulla app. Ulteriori informazioni su come se effettuare una segnalazione si possono trovare sull’Help Center di Instagram e sull’Help Center di Facebook.
Puoi anche far conoscere al tuo amico uno strumento di IG chiamato Restrict, in cui puoi proteggere il tuo account senza dover bloccare qualcuno, il che può sembrare rigido per alcune persone.
Twitter dice: abbiamo abilitato i bystander reporting, ciò significa che si può effettuare una segnalazione per conto di un’altra persona. Può essere fatto anche per segnalazioni di informazioni private o fake.
6. Essere online dà accesso a tantissime informazioni, ma ci espone anche a possibili abusi. Come possiamo impedire il cyberbullismo senza dover rinunciare a Internet?
UNICEF dice: Internet è fonte di innumerevoli vantaggi. Ma, come ogni cosa nella vita, comporta anche dei rischi dai quali è bene proteggersi.
Quando subisci un’esperienza di cyberbullismo, la prima cosa che vorresti fare è cancellare certe app o restare offline per un po’, il tempo di riprenderti. Ma abbandonare Internet non è la soluzione definitiva del problema. Tu non hai fatto nulla di male, perché dovresti anche essere penalizzato? Inoltre, questo potrebbe essere un segnale errato da inviare ai bulli, incoraggiandoli nel loro inaccettabile comportamento.
Tutti noi desideriamo porre fine al cyberbullismo, e questa è una delle ragioni per cui denunciarlo quando avviene è così importante. Ma rendere Internet un ambiente sicuro va ben al di là dello sfidare i bulli. Dobbiamo innanzitutto essere attenti a ciò che scriviamo e condividiamo, e che potrebbe ferire gli altri. Dobbiamo essere gentili l’uno con l’altro, sul web come nella vita reale. Dipende tutto da ciascuno di noi!
Facebook/Instagram dicono: mantenere Instagram e Facebook ambienti protetti e positivi in cui esprimere se stessi è importante per tutti noi. La gente è disposta a condividere qualcosa solo se si sente al sicuro. Purtroppo, sappiamo che il cyberbullismo si può infiltrare in queste esperienze e renderle un incubo. Per questo siamo in prima linea nel contrasto al bullismo online su entrambe le piattaforme.
Lo facciamo sostanzialmente in due modi. In primo luogo, ricorriamo alla tecnologia per prevenire e identificare gli episodi di bullismo. Ad esempio, l’utente di Instagram può selezionare un’impostazione che attraverso l’intelligenza artificiale filtra e oscura commenti che mirano a provocare o offendere gli altri.
In secondo luogo, ci impegniamo a incoraggiare comportamenti e interazioni positivi, offrendo agli utenti strumenti per personalizzare la propria esperienza su Facebook e Instagram. Uno di questi è l’opzione Restrict che permette di proteggere con discrezione il proprio account da un bullo senza che lui ne sia consapevole.
Twitter dice: Centinaia di milioni di persone menifestano le proprie idee su Twitter: è normale che non sempre si sia tutti d’accordo. Questa discordanza di opinioni è positiva, perché tutti possiamo imparare qualcosa in una discussione o da un disaccordo, purché espresso con il dovuto rispetto. Tuttavia, può accadere che dopo avere ascoltato l’opinione di qualcuno per un poco tu non voglia più starlo a sentire. Il suo diritto a esprimersi non significa che tu abbia il dovere di ascoltarlo.
7. Come posso evitare che le mie informazioni personali possano essere usate per strumentalizzarmi o umiliarmi sui social media?
Rifletti bene prima di postare o condividere qualcosa online: ogni post può rimanere visibile potenzialmente per sempre ed essere successivamente usato per danneggiarti. Non diffondere mai dettagli personali come il tuo indirizzo, il tuo numero di telefono o anche il nome della scuola che frequenti.
Leggi bene le impostazioni sulla privacy delle app e dei tuoi social media preferiti. Ecco alcune delle misure previste da molte piattaforme:
- Intervenendo sulle impostazioni privacy del tuo account puoi decidere chi può vedere il tuo profile, inviarti messaggi diretti o commentare I tuoi post.
- Puoi segnalare commenti, messaggi o immagini offensive e richiederne la rimozione
- Oltre a togliere l’amicizia puoi bloccare del tutto determinati utenti e impedire che possano vedere il tuo profilo o contattarti.
- Puoi scegliere inoltre di nascondere i commenti di determinate persone, in modo che appaiano solamente a loro e a te (è un’alternativa al blocco)
- Puoi cancellare post dal tuo profilo oppure nasconderli a determinate persone
Nella maggior parte dei social media, gli utenti non ricevono notifiche quando li blocchi, poni dei limiti o li segnali.
8. Il cyberbullismo è punito?
UNICEF dice: nelle scuole, in genere, il bullismo è preso molto sul serio e sono previste misure per contrastarlo. Se sei vittima di cyberbullismo da parte di altri studenti, non esitare a riferirlo ai tuoi insegnanti.
Le persone che sono vittime di qualsiasi forma di violenza, inclusi bullismo e cyberbullismo, hanno diritto a essere tutelate e a far sì che i colpevoli siano chiamati a risponderne.
Le leggi sul bullismo, e ancor più quelle sul cyberbullismo, sono relativamente recenti, e in alcuni paesi non esistono ancora. Per questo in molti Stati per punire il bullismo si fa riferimento a leggi concernenti altri fenomeni, come ad esempio le molestie.
Nei paesi che hanno norme specifiche sul cyberbullismo, i comportamenti online che provocano deliberatamente stress emotivo agli altri sono percepiti come reati penali. In alcuni di questi Stati, le vittime di cyberbullismo possono richiedere forme di protezione, la proibizione di comunicazioni da parte di determinate persone o restrizioni temporanee o permanenti dell’uso di dispositivi elettronici da parte di individui responsabili di cyberbullismo.
Va tuttavia ricordato che la repressione non è sempre il modo migliore per ottenere che i bulli modifichino il proprio comportamento. Spesso si rivela più efficace puntare alla riparazione del danno procurato o alla ricucitura del rapporto.
Facebook/Instagram dicono: su Facebook abbiamo un set di “Community Standards”, mentre su Instagram abbiamo delle “Community Guidelines” che chiediamo ai nostri iscritti di conoscere e seguire. Quando incontriamo contenuti che violano queste policy, come nel caso di cyberbullismo o molestie, interveniamo rimuovendoli. Se l’utente ritiene che un determinato contenuto sia stato rimosso impropriamente, offriamo la possibilità di chiedere un riesame. Su Instagram si può chiedere appello sulla rimozione di un contenuto o di un account tramite l’Help Center. Anche su Facebook è possibile accedere alla medesima possibilità tramite il rispettivo Help Center.
9. I gestori di Internet non sembrano preoccuparsi molto di bullismo e molestie: si sta facendo qualcosa affinché siano maggiormente responsabilizzati?
I gestori di Internet stanno prestando una crescente attenzione nei confronti del fenomeno del bullismo online. Molti di loro stanno introducendo nuove forme di contrasto e nuovi strumenti per proteggere gli utenti e consentire loro di denunciare gli abusi subiti.
È vero, tuttavia, che si debba fare ancora di più.
Molti ragazzi sperimentano ogni giorno forme di violenza online, e alcuni in forme estreme. Purtroppo, in alcuni casi, queste violenze continue hanno spinto la vittima al suicidio.
Le aziende di comunicazione digitale hanno il dovere di tutelare i propri utenti, soprattutto quando si tratta di bambini e ragazzi.
Tutti abbiamo il diritto di chiedere che queste aziende debbano rendere conto, quando vengono meno alle proprie responsabilità.
10. Esistono strumenti online anti-bullismo per bambini e ragazzi?
UNICEF: Ogni piattaforma social offre diversi strumenti (vedi qui sotto) che consentono all’utente di stabilire delle restrizioni rispetto a chi può vedere o commentare i propri post, di connettersi automaticamente come amico o di segnalare casi di bullismo. Molti di questi strumenti consistono in pochi e semplici passaggi da eseguire per bloccare, inibire o segnalare i cyberbulli. Incoraggiamo tutti i giovanissimi a imparare a conoscerli.
Le piattaforme di social media forniscono strumenti educativi e tutorial per spiegare a bambini, genitori e insegnanti, i rischi della rete e come proteggersi online.
Al di là di tutto questo, la prima linea di difesa contro il cyberbullismo sei proprio tu. Pensa a dove avviene questo fenomeno nella tua comunità, e a come potresti essere d’aiuto – facendo sentire la tua voce, denunciando i bulli, invocando l’intervento di adulti di fiducia e creando consapevolezza intorno a questo problema. Persino un semplice gesto di gentilezza può essere prezioso.
Se sei preoccupato/a per la tua sicurezza o per qualcosa che ti è successo online, parlane immediatamente con un adulto di tua fiducia. Puoi visitare il sito multilingue Child Helpline International (c’è anche la versione in italiano) o contattare altre linee di aiuto che consentono di chiamare gratuitamente e in forma anonima.
Facebook/Instagram dicono: Abbiamo sviluppato diversi strumenti per la sicurezza dei nostri utenti più giovani online:
- Puoi scegliere di ignorare tutti i messaggi che provengono da un bullo oppure usare il nostro strumento Restrict per proteggere il tuo account senza che lui/lei se ne accorga
- Puoi filtrare i commenti sgraditi (moderate comments) sui tuoi post.
- Puoi modificare le impostazioni del tuo account, in modo che solamente le persone che segui possano inviarti un messaggio diretto.
- Su Instagram è possibile che tu riceva una notifica se stai postando qualcosa che potrebbe oltrepassare il consentito, invitandoti a riconsiderare il contenuto.
Per altri consigli su come tutelare se stessi e gli altri dal cyberbullismo visita le nostre linee-guida su Facebook or Instagram.
Twitter dice: Se qualcuno disturba o offende altri utenti sulla nostra piattaforma, abbiamo strumenti che possono aiutarti, che spieghiamo nella guida “Teaching and Learning with Twitter”, contenente istruzioni per impostarli e altre informazioni utili.
- Mute – Rimuove i tweet di un determinato account dalla tua timeline, senza per questo smettere di seguire o bloccare quell’account.
- Block - Impedisce a specifici account di contattarti, vedere i tuoi tweet o seguirti come follower.
- Report – Apre una segnalazione su un comportamento scorretto
Hanno contribuito a questo documento
Sonia Livingstone, OBE, Professor Social Psychology, Department of Media and Communications, London School of Economics; Professor Amanda Third, Professorial Research Fellow, Institute for Culture and Society, Western Sydney University.
Ringraziamento speciale a: Facebook, Instagram and Twitter.
Contributi UNICEF di: Mercy Agbai, Stephen Blight, Anjan Bose, Alix Cabral, Rocio Aznar Daban, Siobhan Devine, Emma Ferguson, Nicole Foster, Nelson Leoni, Supreet Mahanti, Clarice Da Silva e Paula, Michael Sidwell, Daniel Kardefelt Winther.