Coronavirus, dichiarazione dell'UNICEF sulla pandemia

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11/03/2020

Dichiarare che il COVID-19 è una pandemia non significa che il virus sia diventato più letale.ma è il riconoscimento della diffusione globale della malattia. 
 
L'UNICEF è pronto e sta rispondendo all'epidemia di COVID-19 in tutto il mondo, sapendo che il virus può colpire bambini e famiglie in qualsiasi paese e comunità.
 
Continueremo a lavorare con i governi e con i nostri partner per fermare la trasmissione del virus e per mantenere i bambini e le loro famiglie al sicuro.
 
Allo stesso tempo, rimaniamo molto preoccupati per gli impatti secondari del COVID-19 e per quello che le misure di contenimento possono avere sui bambini, come la crescente pressione sui sistemi sanitari locali per la fornitura di cure primarie, i rischi per la tutela dell'infanzia, la chiusura delle scuole e le difficoltà economiche che colpiscono molte famiglie.
 
La paura del virus può inoltre contribuire alla discriminazione delle persone appartenenti a gruppi vulnerabili, tra cui i rifugiati e i migranti, e questo è inaccettabile.
 
Rimaniamo sul campo, lavorando nelle comunità colpite per mitigare l'impatto secondario a carico dei bambini e per contrastare la stigmatizzazione.
 
«Siamo profondamente vicini alle famiglie e ai bambini che in questo momento nel nostro paese stanno affrontando la più grave emergenza dalla fine della Seconda guerra mondiale.
 
Vogliamo augurare un buon lavoro al nuovo Commissario Domenico Arcuri; in queste ore abbiamo contattato la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Protezione Civile e i Ministeri dell’Interno, dell’Istruzione, della Sanità, mettendoci a disposizione delle istituzioni per dare un concreto sostegno per arrestare la diffusione del COVID-19 e dare aiuto a chi è stato colpito e sta soffrendo» ha dichiarato il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo

11/03/2020

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