"Filastrocca sul coronavirus" di Roberto Plumini
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Cari volontari, amici della famiglia dell’UNICEF Italia,
in un momento così complesso come quello che stiamo affrontando voglio condividere con voi la filastrocca di Roberto Piumini, uno dei più importanti scrittori italiani per l’infanzia, sul virus COVID-19 per spiegare ai più piccoli i concetti chiave di questa emergenza.
La filastrocca è stata scritta da Roberto Piumini, su richiesta del complesso sanitario Humanitas San Pio X di Milano, per il suo 73° compleanno, lo scorso 14 marzo.
Come ben sapete i bambini, nelle emergenze, sono quelli che ne risentono maggiormente le conseguenze perché non hanno gli strumenti necessari per affrontare una crisi e i suoi effetti.
Come UNICEF Italia stiamo promuovendo sui media e sui social una corretta informazione, messaggi ad hoc e attività da svolgere con i più piccoli per gestire e trascorrere questo tempo nel migliore dei modi, per non lasciare il COVID-19 solo fuori dalle nostre case, ma anche dai nostri pensieri e alleggerire la testa per qualche minuto.
Le misure governative messe in atto per contrastare la diffusione del virus ci stanno costringendo a cambiare momentaneamente abitudini, ritmo di vita e questo può essere vissuto con difficoltà.
Per fortuna però attraverso la tecnologia possiamo essere vicini anche a distanza, e allora, tenetevi al sicuro, rimanete a casa e approfittate di questo momento per ascoltare chi vi sta attorno e voi stessi, per vivere la vita in modo ancor più significativo quando tutto questo sarà passato.
I momenti di difficoltà, se vissuti nel modo giusto, possono rappresentare preziose opportunità.
Vi abbraccio virtualmente
Francesco Samengo
La Filastrocca
Che cos’è che in aria vola?
C’è qualcosa che non so?
Come mai non si va a scuola?
Ora ne parliamo un po’.
Virus porta la corona,
ma di certo non è un Re,
e nemmeno una persona:
ma allora, che cos’è?
È un tipaccio piccolino,
così piccolo che proprio,
per vederlo da vicino,
devi avere il microscopio.
È un tipetto velenoso,
che mai fermo se ne sta:
invadente e dispettoso,
vuol andarsene qua e là.
È invisibile e leggero
e, pericolosamente,
microscopico guerriero,
vuole entrare nella gente.
Ma la gente siamo noi,
io, te, e tutte le persone:
ma io posso, e anche tu puoi,
lasciar fuori quel briccone.
Se ti scappa uno starnuto,
starnutisci nel tuo braccio:
stoppa il volo di quel bruto:
tu lo fai, e anch'io lo faccio.
Quando esci, appena torni,
va’ a lavare le tue mani:
ogni volta, tutti i giorni,
non solo oggi, anche domani.
Lava con acqua e sapone,
lava a lungo, e con cura,
e così, se c’è, il birbone
va giù con la sciacquatura.
Non toccare, con le dita,
la tua bocca, il naso, gli occhi:
non che sia cosa proibita,
però è meglio che non tocchi.
Quando incontri della gente,
rimanete un po’ lontani:
si può stare allegramente
senza stringersi le mani.
Baci e abbracci? Non li dare:
finché è in giro quel tipaccio,
prudente rimandare
ogni bacio e ogni abbraccio.
C’è qualcuno mascherato,
ma non è per Carnevale,
e non è un bandito armato
che ti vuol fare del male.
È una maschera gentile
per filtrare il suo respiro:
perché quel tipaccio vile
se ne vada meno in giro.
E fin quando quel tipaccio
se ne va, dannoso, in giro,
caro amico, sai che faccio?
io in casa mi ritiro.
un’idea straordinaria,
dato che è chiusa la scuola,
fino a che, fuori, nell’ aria,
quel tipaccio gira e vola.
E gli amici, e i parenti?
Anche in casa, stando fermo,
tu li vedi e li senti:
state insieme sullo schermo.
chi si vuole bene, può
mantenere una distanza:
baci e abbracci adesso no,
ma parole in abbondanza.
Le parole sono doni,
sono semi da mandare,
perché sono semi buoni,
a chi noi vogliamo amare.
Io, tu, e tutta la gente,
con prudenza e attenzione,
batteremo certamente
l’antipatico birbone.
E magari, quando avremo
superato questa prova,
tutti insieme impareremo
una vita saggia e nuova.