Yemen, una tripla catastrofe tra conflitto, COVID-19 e collasso economico
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Il COVID-19 è una crisi in quasi tutti i paesi, ma in pochissimi ha un impatto più terrificante che in Yemen.
Violenza e instabilità sono una realtà quotidiana nel paese. Scuole e ospedali sono sotto attacco. Cibo e sistemi idrici sono a malapena funzionanti. L’economia è in caduta libera.
Anche prima della pandemia di COVID-19, lo Yemen era un paese sull’orlo della catastrofe. Sottosviluppo cronico e 5 anni di guerra hanno contribuito a creare un enorme disastro umanitario: più di 12 milioni di bambini in Yemen hanno bisogno di assistenza umanitaria; circa mezzo milione di bambini hanno bisogno di cure per malnutrizione acuta grave e potrebbero morire se non riceveranno cure urgenti; più di 8.600 bambini sono stati uccisi o feriti dall’inizio del conflitto, cinque anni fa; 3.500 bambini sono stati reclutati nel conflitto, secondo dati verificati delle Nazioni Unite.
Prima del COVID-19, 2 milioni di bambini non andavano a scuola. Ora a causa della pandemia, le scuole sono state chiuse in tutto il paese, lasciando altri 5 milioni di bambini fuori dalle scuole.
Sappiamo che in paesi duramente colpiti da povertà e conflitto, più a lungo i bambini saranno fuori dalle scuole, minori possibilità avranno di ritornarci.
Colera e diarrea restano una minaccia sempre presente perché i bambini e le famiglie non hanno acqua pulita e sistemi e aiuti igienico-sanitari adeguati.
Milioni di persone non hanno accesso a strutture per lavarsi le mani o non possono praticare distanziamento sociale – entrambi essenziali per interrompere la diffusione delle malattie.
Aeroporti e porti sono stati chiusi rendendo estremamente difficile portare aiuti salvavita nel paese.
Con la diffusione del COVID-19 nel paese, lo Yemen sta affrontando una tripla catastrofe dovuta al conflitto, al coronavirus e al collasso economico. Come sempre, i bambini sono quelli che ne risentono per primi e maggiormente.
Nonostante le vaccinazioni di routine continuino, la pandemia ha sospeso le campagne di vaccinazione.
Queste campagne sono state fondamentali per incrementare la copertura, soprattutto con i sistemi sanitari vicini al collasso.
Ora che queste campagne sono sospese, 5 milioni di bambini sotto i 5 anni non saranno vaccinati contro la polio; 1,7 milioni di bambini non riceveranno il vaccino contro la difterite; 2,4 milioni di bambini non saranno vaccinati contro il colera. Oltre 400.000 donne in età fertile non saranno vaccinate contro il tetano.
Stiamo affrontando una crisi in una situazione già di crisi - una pandemia durante un conflitto brutale - ma siamo fermi nel nostro impegno a rimanere e a dare aiuti per i bambini dello Yemen.
Abbiamo raggiunto 16 milioni di persone con informazioni su come tenersi al sicuro dal COVID-19 attraverso Tv, radio, social media e la nostra rete di volontari che stanno andando porta a porta; stiamo supportando le strutture sanitarie e gli ospedali e fornendo acqua sicura e kit igienici alle comunità che ne hanno bisogno; stiamo lavorando senza sosta per portare aiuti essenziali, compresi dispositivi di protezione individuale, per tenere al sicuro gli operatori sanitari e per la nutrizione.
Ma nella lotta al COVID-19, dobbiamo continuare a rispondere agli altri bisogni di base dei bambini – curando quelli gravemente malnutriti, distribuendo vaccini, proteggendoli da violenza e sfruttamento e assicurando che proseguano la loro istruzione. Abbiamo bisogno di maggiore aiuto.
Il 2 giugno, le Nazioni Unite e il Regno dell’Arabia Saudita ospiteranno una conferenza virtuale per rilanciare l’allarme sulla crisi.
Abbiamo bisogno di donatori per ampliare e incrementare il supporto economico al nostro lavoro salvavita. Abbiamo bisogno di accesso umanitario per raggiungere i bambini e le famiglie le cui vite sono in bilico.
Ma, prima di tutto, abbiamo bisogno di pace. I bambini dello Yemen hanno bisogno che i combattimenti terminino.Chiediamo ancora una volta a tutte le parti in conflitto nel paese di deporre le armi e negoziare un accordo di pace globale.
Chiediamo loro di mostrare una vera leadership e porre al primo posto il benessere dei bambini dello Yemen.
Oggi la pandemia sta spingendo lo Yemen sempre più sull’orlo del collasso. Come UNICEF siamo con i bambini dello Yemen e chiediamo ai nostri partner globali di fare la stessa cosa.
Dichiarazione di Henrietta Fore, Direttore generale UNICEF
Violenza e instabilità sono una realtà quotidiana nel paese. Scuole e ospedali sono sotto attacco. Cibo e sistemi idrici sono a malapena funzionanti. L’economia è in caduta libera.
Anche prima della pandemia di COVID-19, lo Yemen era un paese sull’orlo della catastrofe. Sottosviluppo cronico e 5 anni di guerra hanno contribuito a creare un enorme disastro umanitario: più di 12 milioni di bambini in Yemen hanno bisogno di assistenza umanitaria; circa mezzo milione di bambini hanno bisogno di cure per malnutrizione acuta grave e potrebbero morire se non riceveranno cure urgenti; più di 8.600 bambini sono stati uccisi o feriti dall’inizio del conflitto, cinque anni fa; 3.500 bambini sono stati reclutati nel conflitto, secondo dati verificati delle Nazioni Unite.
Prima del COVID-19, 2 milioni di bambini non andavano a scuola. Ora a causa della pandemia, le scuole sono state chiuse in tutto il paese, lasciando altri 5 milioni di bambini fuori dalle scuole.
Sappiamo che in paesi duramente colpiti da povertà e conflitto, più a lungo i bambini saranno fuori dalle scuole, minori possibilità avranno di ritornarci.
Colera e diarrea restano una minaccia sempre presente perché i bambini e le famiglie non hanno acqua pulita e sistemi e aiuti igienico-sanitari adeguati.
Milioni di persone non hanno accesso a strutture per lavarsi le mani o non possono praticare distanziamento sociale – entrambi essenziali per interrompere la diffusione delle malattie.
Aeroporti e porti sono stati chiusi rendendo estremamente difficile portare aiuti salvavita nel paese.
Con la diffusione del COVID-19 nel paese, lo Yemen sta affrontando una tripla catastrofe dovuta al conflitto, al coronavirus e al collasso economico. Come sempre, i bambini sono quelli che ne risentono per primi e maggiormente.
Nonostante le vaccinazioni di routine continuino, la pandemia ha sospeso le campagne di vaccinazione.
Queste campagne sono state fondamentali per incrementare la copertura, soprattutto con i sistemi sanitari vicini al collasso.
Ora che queste campagne sono sospese, 5 milioni di bambini sotto i 5 anni non saranno vaccinati contro la polio; 1,7 milioni di bambini non riceveranno il vaccino contro la difterite; 2,4 milioni di bambini non saranno vaccinati contro il colera. Oltre 400.000 donne in età fertile non saranno vaccinate contro il tetano.
Stiamo affrontando una crisi in una situazione già di crisi - una pandemia durante un conflitto brutale - ma siamo fermi nel nostro impegno a rimanere e a dare aiuti per i bambini dello Yemen.
Abbiamo raggiunto 16 milioni di persone con informazioni su come tenersi al sicuro dal COVID-19 attraverso Tv, radio, social media e la nostra rete di volontari che stanno andando porta a porta; stiamo supportando le strutture sanitarie e gli ospedali e fornendo acqua sicura e kit igienici alle comunità che ne hanno bisogno; stiamo lavorando senza sosta per portare aiuti essenziali, compresi dispositivi di protezione individuale, per tenere al sicuro gli operatori sanitari e per la nutrizione.
Ma nella lotta al COVID-19, dobbiamo continuare a rispondere agli altri bisogni di base dei bambini – curando quelli gravemente malnutriti, distribuendo vaccini, proteggendoli da violenza e sfruttamento e assicurando che proseguano la loro istruzione. Abbiamo bisogno di maggiore aiuto.
Il 2 giugno, le Nazioni Unite e il Regno dell’Arabia Saudita ospiteranno una conferenza virtuale per rilanciare l’allarme sulla crisi.
Abbiamo bisogno di donatori per ampliare e incrementare il supporto economico al nostro lavoro salvavita. Abbiamo bisogno di accesso umanitario per raggiungere i bambini e le famiglie le cui vite sono in bilico.
Ma, prima di tutto, abbiamo bisogno di pace. I bambini dello Yemen hanno bisogno che i combattimenti terminino.Chiediamo ancora una volta a tutte le parti in conflitto nel paese di deporre le armi e negoziare un accordo di pace globale.
Chiediamo loro di mostrare una vera leadership e porre al primo posto il benessere dei bambini dello Yemen.
Oggi la pandemia sta spingendo lo Yemen sempre più sull’orlo del collasso. Come UNICEF siamo con i bambini dello Yemen e chiediamo ai nostri partner globali di fare la stessa cosa.
Dichiarazione di Henrietta Fore, Direttore generale UNICEF