A Gaza più di 1.000 bambini hanno perso un arto. Le storie di Shaymaa e Ramadan

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08/02/2024

A Gaza chi paga il prezzo più alto della guerra sono i bambini. Migliaia sono stati feriti. Molti di loro sono mutilati. Le storie strazianti di Shaymaa, 8 anni, e Ramadan, 11 anni, raccontano solo in parte l'incubo che stanno vivendo generazioni di bambini palestinesi. 

Migliaia di civili continuano ad essere uccisi o feriti a causa delle violenze in atto, le abitazioni e le infrastrutture essenziali sono in rovina, le famiglie sono sfollate in scuole ed ospedali, anch’essi oggetto di attacchi militari indiscriminati. La popolazione è tagliata fuori dalle forniture di acqua, cibo, medicine e altri beni essenziali, compreso l'accesso sicuro agli ospedali. 

Un milione di bambini sono in pericolo. Più di mille hanno perso un arto a causa dei combattimenti in corso. Si stima che almeno 17 mila siano rimasti soli per la perdita o l'allontamento di uno o entrambi i genitori. 

Shaymaa, 8 anni

Ero a casa quando è iniziato il bombardamento e stavo giocando con i miei fratelli. Mio padre era fuori a preparare il fuoco perché mia madre ci voleva cucinare la pasta. All'improvviso la casa accanto alla nostra è stata bombardata e un pezzo di metallo mi è caduto addosso, tagliandomi il braccio. Mio padre ha fermato un’auto e mi ha portato in ospedale. Sulla strada per l'ospedale, c’è stato un altro bombardamento e lì ho perso una gamba. Vorrei riavere il mio braccio, la mia mano e la mia gamba per giocare ancora con i miei amici”.

Ramadan, 11 anni

“Stavo dando da mangiare alle mie anatre e alle mie galline, e all'improvviso è stata bombardata una casa di fronte alla nostra, sono svenuto. Quando mi sono svegliato non avevo più la mia gamba. Come andrò a scuola? Come correrò? Come giocherò con i miei amici? Mi vergogno”.

08/02/2024

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