Appello UNICEF agli Stati: norme universali per la protezione dell'infanzia
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25 maggio 2010 - Esperti delle Nazioni Unite, riuniti oggi presso la sede UNICEF di New York, hanno chiesto la ratifica universale dei due Protocolli opzionali alla Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, riguardanti rispettivamente il coinvolgimento dei minori nei conflitti armati e la vendita, prostituzione e pornografia rappresentante bambini.
All’evento di oggi, nel quale è stato ricordato il decimo anniversario dell'approvazione del Protocollo sul coinvolgimento dei minori nei conflitti, erano presenti il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, il nuovo Direttore esecutivo dell'UNICEF Anthony Lake, la Rappresentante speciale del Segretario Generale ONU per i bambini nei conflitti armati Radhika Coomaraswamy e il Rappresentante speciale ONU per la violenza contro i bambini, Marta Santos Pais.
Nell'occasione sono state annunciate iniziative per far sì che tutti gli Stati ratifichino ed attuino i Protocolli entro il 2012.
I Protocolli prevedono forti tutele, aggiuntive rispetto a quelle già sancite dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia.
«I Protocolli opzionali rappresentano una promessa fatta ai bambini più vulnerabili del mondo. Ai bambini nati in condizioni di estrema povertà e disperazione e in Paesi lacerati dai conflitti, ai bambini costretti a schiavitù inimmaginabili da parte di adulti che li considerano come merci» ha affermato Anthony Lake. «Due terzi delle nazioni del mondo hanno ratificato i Protocolli, ma per onorare in pieno la promessa che essi rappresentano abbiamo bisogno che essi siano universalmente ratificati e attuati».
Il Protocollo opzionale sul coinvolgimento dei minori nei conflitti armati è stato ratificato da 132 Stati. Altri 25 Stati hanno firmato il Protocollo senza poi ratificarlo, mentre 36 Paesi non lo hanno ancora né firmato né ratificato.
«Sappiamo dalle situazioni che verifichiamo sul campo che rimane ancora molto da fare. La violenza contro i bambini in tutte le sue forme rimane una sfida per le società mondiale» ha aggiunto Radhika Coomaraswamy, la Rappresentante speciale del Segretario Generale ONU per l'ambito dei minori nei conflitti armati. «Sono numerosi i conflitti in cui bambini e adolescenti vengono utilizzati come soldati, spie, scudi umani o schiavi sessuali. Ogni ulteriore ratifica del Protocollo opzionale ci avvicina a un mondo in cui nessun bambino parteciperà ai conflitti e sarà costretto a servire gli eserciti militari nazionali o irregolari.»
Anche il secondo Protocollo opzionale alla Convenzione - inerente prostituzione minorile e pedopornografia - è abbastanza vicino alla ratifica universale: 137 Stati lo hanno ratificato, 27 Stati l’hanno firmato ma non ratificato e 29 non l’hanno né firmato né ratificato.
«Il Protocollo opzionale è un importante strumento per togliere quel manto di invisibilità che circonda la vendita di bambini, la prostituzione e la pornografia infantile e altre forme di sfruttamento sessuale, per mobilitare le società e per tradurre in un impegno politico efficace la protezione dei minori da ogni forma di violenza», ha detto Marta Santos Pais, Rappresentante speciale del Segretario generale ONU sul tema della violenza contro i minori.
Un numero crescente di paesi ha abolito l'arruolamento volontario per persone di età inferiore a 18 anni (laddove esso prevedea il loro possibile impiego in situazioni di guerra), ha ricordato la signora Yanghee Lee, Presidente del Comitato ONU per i Diritti dell’infanzia, l'organismo che ha il compito di controllare l'attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dei suoi Protocolli opzionali.
Yanghee Lee ha anche osservato che gli Stati stanno intensificando le misure e la cooperazione internazionale per combattere la prostituzione minorile, la pedopornografia e il turismo sessuale.
«Tuttavia resta ancora molto da fare, anche tramite sanzioni penali più severe per i colpevoli e l'applicazione rigorosa della legge, per assicurare piena protezione ai bambini.»
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