Attraverso gli occhi di bambine e bambini. Blog del progetto Akelius
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Il coinvolgimento di bambine/i come attori sociali competenti nella ricerca è sempre più riconosciuto come un modo per includere prospettive autentiche sull'infanzia e migliorare la nostra comprensione delle esperienze dei più piccoli. Il coinvolgimento diretto con i minori può inoltre contribuire allo sviluppo di politiche e programmi mirati per loro.
Nell'ambito della ricerca dell'UNICEF sulla piattaforma di apprendimento linguistico Akelius nelle scuole primarie italiane, i nostri ricercatori hanno condotto laboratori di narrazione visiva che hanno catturato le storie dei bambini attraverso la creazione di collage.
Per capire le prospettive degli studenti sull'infanzia, la scuola e l'apprendimento, il team UNICEF ha tenuto dei laboratori con i bambini iscritti alle classi di italiano come seconda lingua (L2) di due scuole diverse. Gli studenti partecipanti avevano un'età compresa tra i 7 e i 10 anni e comprendevano alunni neo-arrivati in Italia migranti, rifugiati e bambini italiani con disabilità.
Perché la narrazione visiva?
La narrazione visiva supera i limiti delle discussioni dei focus group (FGD). Il dialogo guidato dall'intervistatore può creare un'asimmetria di potere, che può far sentire bambine/i inascoltati o sottovalutati e farli sganciare dalla conversazione. Inoltre, il ricorso alla comunicazione orale può escludere gruppi specifici di bambine/i, in particolare quelli con una conoscenza limitata della lingua, i partecipanti più giovani e timidi e bambine/i con disabilità.
Bambine/i possono esprimere le loro esperienze con maggiore autonomia attraverso la narrazione visiva. Nella nostra ricerca sull'apprendimento digitale, la narrazione visiva ha permesso di comunicare narrazioni significative e interpretazioni personali riguardanti le tecnologie digitali, l'apprendimento delle lingue, la loro vita scolastica e il loro senso di appartenenza. Questo risultato è stato ottenuto con una guida minima da parte del ricercatore o con l'ausilio di una guida strutturata per gli argomenti delle interviste.
Come funziona?
La preparazione e la collaborazione sono state fondamentali per il successo del workshop. Il workshop è stato preparato congiuntamente dall'UNICEF Innocenti, dall'ufficio UNICEF per l'Europa e l'Asia Centrale in Italia, dagli insegnanti della scuola e da un esperto di visual storytelling dell'Università di Bologna. Il coinvolgimento di esperti con esperienza di lavoro con i bambini appena arrivati in Italia e con i bambini disabili è stato fondamentale per garantire che il laboratorio fosse adattato alle scuole e agli studenti partecipanti.
Per stimolare la narrazione, sono state stampate e ritagliate 90 immagini come spunto visivo per studentesse e studenti. Queste immagini ritraevano oggetti familiari della scuola, della casa, degli ambienti e una varietà di emozioni. I suggerimenti visivi contenevano immagini in bianco e nero e a colori e comprendevano fotografie realistiche, schizzi e illustrazioni di fiabe. La selezione di materiali diversi ha offerto ai bambini molteplici spunti per aiutarli a raccontare la loro storia.
Quando sono venuta il primo giorno, ero molto triste perché non sapevo parlare italiano. Poi ha cominciato a piacermi, ho trovato molti amici. Questa è la mia famiglia; mi piace stare con loro. Mi piace l'insegnante. Mi piace usare il computer e fare giochi in italiano.
I., bambina ucraina di 7 anni .
Durante il laboratorio, le bambine e i bambini hanno tagliato, assemblato e incollato su un foglio di carta le immagini che meglio riflettevano la loro storia. Dopo aver sviluppato i loro collage individuali, i bambini hanno descritto e spiegato le loro creazioni.
In seguito, i partecipanti si sono riuniti in gruppi per creare un collage e una storia con un personaggio di fantasia. Questo processo mirava a fornire ai bambini uno spazio sicuro e immaginativo per raccontare le loro storie proiettandole su una terza persona.
Esplorare i significati più profondi
L'interpretazione delle narrazioni dei bambini può porre delle sfide a causa dei confini sfumati tra fantasia e realtà. Per comprendere le prospettive dei più piccoli, il team ha affrontato le loro narrazioni concentrandoci sulla loro logica interna e sul loro significato, ponendo meno enfasi sulla stretta aderenza all'accuratezza dei fatti. Attraverso l'analisi narrativa, abbiamo mappato gli elementi chiave del mondo di ciascun bambino e le loro connessioni, facilitando l'identificazione di modelli comuni.
L'amicizia è emersa come tema significativo in tutti i collage. Il coinvolgimento degli amici è fondamentale per l'adattamento e l'acquisizione del linguaggio da parte di bambine e bambini, in quanto gli amici fungono da preziosi mentori nell'introdurre e spiegare una nuova lingua. Questi risultati indicano che i bambini investono molto tempo nell'apprendimento al di fuori delle lezioni formali, principalmente attraverso il gioco e l'interazione sociale con i coetanei, sottolineando che l'esperienza scolastica va ben oltre le lezioni in classe. Per l'apprendimento digitale, questi dati sottolineano l'importanza di sfruttare il tempo al di fuori delle lezioni per ottimizzare l'efficacia del programma.
Gli insegnanti insegnano a parlare italiano. Uso il tablet per imparare l'italiano. Faccio i compiti a casa. La mia famiglia parla cinese. Gioco a calcio. Parlo italiano con i miei amici. Quando non capisco, i miei amici mi aiutano.
Consentendo a bambine e bambini di parlare in autonomia attraverso metodi creativi, i ricercatori possono sbloccare nuove dimensioni di dati e ottenere approfondimenti sulle esperienze vissute dai bambini. Questa ricerca fa parte di una tendenza globale a sviluppare prove sull'uso dell'apprendimento digitale per l'istruzione e il benessere dei bambini, soprattutto in situazioni difficili e con poche risorse. Metodi partecipativi creativi, come il visual storytelling, possono arricchire il processo di ricerca.
Questo articolo è stato scritto da Svetlana Poleschuk, Sophia Benassila, e Wanda Grimaldi.
Le foto provengono da altri progetti Akelius di UNICEF in Europa ed Asia