Bambini sottopeso, uno svantaggio che persiste
8 minuti di lettura
- Stato del Gujarat (India): un'infermiera ausculta i battiti cardiaci di un neonato sottopeso sotto gli occhi della mamma - ©UNICEF/HQ05-2392/A.Khemka
Nei Paesi in via di sviluppo, circa il 16% dei neonati (oltre 19 milioni) pesano meno di 2.500 grammi alla nascita e hanno il 20% delle probabilità in più di morire durante l'infanzia rispetto ai bambini che pesano normalmente.
Quelli che sopravvivono hanno maggiore predisposizione alle malattie infettive, rischiano di subire limitazioni alla crescita e allo sviluppo cognitivo e hanno maggiori probabilità di soffrire di malattie croniche in età adulta.
Si considera ritardo nella crescita (stunting) l'altezza inferiore alla media per l'età, associata a carenze croniche di sostanze nutritive e a frequenti infezioni. Il ritardo si verifica in genere prima di compiere 2 anni e i suoi effetti sono spesso irreversibili.
Il deperimento (wasting) è il rapporto peso/altezza inferiore alla media dell'età, ed ha conseguenze tanto gravi da essere fortemente associato alla mortalità infantile.
Nei paesi poveri, le nascite sottopeso sono spesso dovute alla cattiva salute e al cattivo stato nutrizionale delle madri prima e durante la gravidanza.
Alcuni degli interventi chiave per porvi rimedio sono una migliore alimentazione delle donne in gravidanza, l'integrazione con micronutrienti, la prevenzione e la cura di malattie infettive come la malaria, la riduzione delle gravidanze precoci e l'educazione alla salute riproduttiva e al family planning.
Un fenomeno lento a calare
Il 60% circa dei neonati nel mondo in via di sviluppo non viene pesato e la mancanza di dati comparabili rende difficile misurare con precisione i progressi.
Tuttavia, le stime inducono a ritenere che dal 1990 a oggi, nel complesso dei Paesi in via di sviluppo (PVS), il tasso di prevalenza dei bambini sottopeso è diminuito dal 32 al 27%.
Le regioni che hanno segnato i maggiori progressi in questo trend di riduzione sono state quelle asiatiche (Estremo Oriente e repubbliche asiatiche dell'ex URSS), ma il subcontinente indiano rimane la regione del pianeta in cui sono più numerosi i bambini sottopeso: la loro quota sulla popolazione infantile locale è scesa poco al di sotto del 50% (cfr. Diagramma 1).
In 58 Stati si sono osservati miglioramenti tali da consentire il conseguimento dell'Obiettivo del Millennio relativo alla lotta alla fame entro il termine prefissato del 2015.
In totale, 143 milioni di bambini sotto i cinque anni (oltre metà dei quali vivono nell'Africa Subsahariana), sono tuttora affetti da malnutrizione.
E sempre in Africa si trova la maggior parte dei Paesi che non hanno compiuto progressi sufficienti per sperare di raggiungere l'Obiettivo del Millennio 1.
la mappa della fame
Prevalenza dei bambini sottopeso in età compresa tra 0 e 5 anni, raffronto 1990-2006.
Dati rilevati in 71 Stati che coprono il 78% della popolazione infantile mondiale.
Regione
|
1990
|
2006
|
Est Europa e CSI (Confederazione Stati Indipendenti, ex URSS)
|
11
|
4
|
America Latina e Caraibi
|
13
|
8
|
Medio Oriente e Nord Africa
|
13
|
12
|
Asia orientale e Pacifico
|
23
|
14
|
Africa Subsahariana
|
32
|
28
|
Asia meridionale
|
54
|
46
|
Paesi in via di sviluppo
|
32
|
27
|