Italia tra le buone pratiche nel rapporto "Beyond Borders" sui minori migranti e rifugiati
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30 novembre 2017 - I diritti, la protezione e il benessere dei bambini migranti e rifugiati devono essere al centro dell'agenda sulle politiche migratorie globali: lo chiede oggi l'UNICEF, in vista dell’incontro internazionale per definire migrazioni sicure e regolate, che si terrà nei prossimi giorni (4-6 dicembre) a Puerto Vallarta (Messico).
In vista dell’incontro l'UNICEF presenta oggi il nuovo rapporto "Beyond Borders" (Oltre le frontiere), volto a definire le migliori pratiche per la cura e la protezione dei minori rifugiati e migranti nei Patti globali su Migranti e Rifugiati, i futuri trattati internazionali in discussione in questi mesi e la cui approvazione è attesa nel corso del prossimo anno.
In particolare, l’incontro che si terrà in Messico rappresenta un passo decisivo verso la stesura del Global Compact for Migration, l'accordo intergovernativo di riferimento che coprirà tutte le dimensioni del fenomeno delle migrazioni internazionali.
Sarà questo il momento in cui i leader mondiali cominceranno a dare vita a un consenso sugli impegni politici e finanziari, in linea con la Dichiarazione di New York su Rifugiati e Migranti e con la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
«I leader globali e i decisori politici che si riuniscono a Puerto Vallarta possono lavorare insieme per rendere le migrazioni più sicura per i bambini» afferma Ted Chaiban, Direttore per i Programmi all'UNICEF. «Il nostro nuovo rapporto mostra che è possibile, anche in paesi con risorse limitate, attuare politiche, servizi e investimenti che aiutino efficacemente i bambini rifugiati e migranti nei loro paesi d'origine, mentre attraversano le frontiere e quando raggiungono le loro destinazioni»
I minorenni rifugiati e migranti sono particolarmente vulnerabili alla xenofobia, agli abusi, allo sfruttamento sessuale e alla mancanza di accesso ai servizi sociali.
Il rapporto presenta casi di successo raccolti in varie parti del mondo, tra cui l'attuazione degli standard minimi di protezione per i minori rifugiati in Germania, i sistemi transfrontalieri di tutela dell'infanzia nell'Africa occidentale e la messa a punto di alternative alla detenzione dei minorenni migranti in Zambia.
Ma nel rapporto compaiono esempi positivi anche da Afghanistan, Italia, Giordania, Libano, Sud Sudan, Vietnam, Uganda e Stati Uniti.
Ciascuna iniziativa può essere replicata in contesti differenti e può offrire informazioni per azioni e cambiamenti di politiche incentrati sui bambini, a livello nazionale, regionale e globale, da concordare nell'ambito del Compact.
Il caso Italia
"Beyond Borders" menziona quale "buona pratica" l’adozione della legge n. 47/2017 recante "Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati", meglio conosciuta come Legge Zampa.
Il rapporto, in particolare, sottolinea come un eguale trattamento dal punto di vista legislativo sia cruciale per il processo di inclusione sociale dei minorenni migranti.
La nuova legge, in questo senso, crea una cornice legislativa per la protezione dei minorenni stranieri non accompagnati (MSNA) e definisce un sistema nazionale organico di protezione e accoglienza, a rafforzamento degli strumenti di tutela già garantiti dall'ordinamento e per assicurare omogeneità nell'applicazione delle disposizioni in tutto il territorio nazionale.
Il rapporto ospita la testimonianza, in forma di intervista da parte di una coetanea italiana, di un adolescente che dall'Africa occidentale è migrato in Italia.
Nelle sue parole è possibile ritrovare le difficoltà del viaggio e dell’impatto con il nuovo Paese, ma anche la speranza di un futuro migliore: “[l’Italia] l’ho trovata diversa [da come l’immaginavo] perché non avevo mai avuto esperienza di un tale livello di razzismo… Sono consapevole del fatto che non tutti sono razzisti; in una società ci sono persone buone e persone cattive… Sono interessatissimo alla lotta al razzismo e alla discriminazione. Dal mio punto di vista dovrebbero essere eliminati poiché stanno davvero compromettendo lo sviluppo mondiale”.
Il rapporto ribadisce infine il "Programma d'azione in 6 punti" proposto dall'UNICEF, che fornisce indicazioni per politiche volte a proteggere i minorenni rifugiati e migranti e a garantirne il benessere:
- Proteggere i bambini rifugiati e migranti, in particolar modo quelli non accompagnati, da sfruttamento e violenza
- Porre fine alla detenzione dei bambini richiedenti lo status di rifugiato o migranti
- Tenere unite le famiglie, come migliore mezzo per proteggere i bambini e dare loro il riconoscimento di uno status legale
- Consentire ai bambini rifugiati e migranti di studiare e dare loro accesso a servizi sanitari, e di altro tipo, di qualità
- Chiedere di intraprendere azioni sulle cause che spingono a movimenti di massa di migranti e rifugiati
- Promuovere misure che combattano xenofobia, discriminazioni e emarginazione nei Paesi di transito e di destinazione.
Principali dati globali sui bambini “sperduti”
- 50 milioni di bambini sono coinvolti nelle migrazioni a livello mondiale, 28 milioni dei quali sono in fuga a causa di guerre
- 200.000 minorenni non accompagnati hanno presentato domanda di asilo in circa 80 Stati nel solo biennio 2015-2016
- 100.000 minorenni non accompagnati sono stati arrestati al confine tra Stati Uniti e Messico nel 2015-2016.
- I bambini rappresentano circa il 28% delle vittime della tratta di esseri umani a livello globale, con punte del 64% in Africa subsahariana e del 62% in America centrale e Caraibi.
Documenti disponibili
Scarica il rapporto UNICEF "Beyond Borders" (in inglese)pdf / 5.77 Mb
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