Blue Dots, un posto sicuro
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Sin dai primi giorni della guerra in Ucraina, è iniziato un esodo su larga scala sia all'interno del paese che verso quelli vicini.
Mantenere i bambini e le donne al sicuro mentre compiono questi viaggi difficili e inaspettati è una delle massime priorità dell'UNICEF. Oltre alle avverse condizioni climatiche dei mesi scorsi, le donne e i bambini sfollati - già resi vulnerabili dalle loro drammatiche esperienze - affrontano ogni giorno rischi inimmaginabili che li espongono ad abusi, sfruttamento e violenza di genere. Per questo, oltre a cibo, igiene e cure mediche, hanno urgente bisogno di protezione psicosociale, e di un posto sicuro dove fermarsi e fare tappa durante il lungo viaggio.
Utilizzati con successo per sostenere donne e bambini durante la crisi dei rifugiati europei del 2015-2020, i Blue Dots sono unità mobili di supporto per l'assistenza e la protezione dei bambini e delle famiglie. Qui, è possibile ricevere preziose informazioni e supporto pratico per consentire ai migranti di proseguire il viaggio correttamente informati. Per i bambini, i Blue Dots offrono uno spazio sicuro e accogliente per riposare, giocare e semplicemente essere un bambino, in un momento in cui il loro mondo è stato bruscamente sconvolto dalla paura e dal panico unito al trauma di lasciare parenti, amici e tutto ciò che è familiare.
In particolare, nei Blue Dots è possibile trovare servizi che consentono di ripristinare e mantenere i contatti con le famiglie e come prevenire la separazione; individuare e proteggere i minori non accompagnati; ricevere informazioni di carattere legale e di consulenza logistica; spazi a misura di bambino dove riposare e giocare; spazi dedicati alle mamme in cui potere allattare e prendersi cura dei propri piccoli in tutta tranquillità; assistenza psicosociale e medica.
Situati in punti strategici lungo le rotte migratorie, tra cui i punti di ingresso/uscita di frontiera, e in alcuni centri urbani anche all'interno dell'Ucraina, i Blue Dots sono organizzati e gestiti in stretto coordinamento con le autorità nazionali e locali, oltre che con l'UNHCR. Attualmente ve ne sono 15 in Ucraina (qui chiamati "Spilno") e 25 disseminati lungo i confini con Bulgaria, Moldavia, Romania, Polonia, Slovacchia e Italia, nei valichi di frontiera in Friuli-Venezia Giulia.
Con una capacità di accoglienza tra le 3.000 e le 5.000 persone al giorno, alla data del 24 maggio, nei paesi di transito e di arrivo, l'UNICEF ha raggiunto 39.504 rifugiati con assistenza medica, 25.074 con acqua potabile e 20.056 con forniture igienico-sanitarie, 212.298 bambini con sussidi didattici, 11.577 tra minori e adulti con protezione e sostegno psicosociale. Almeno 20.633 famiglie hanno ricevuto aiuti in denaro, 349.784 hanno beneficiato di informazioni essenziali.
A ogni Blue Dot è collegata una squadra mobile che si occuperà di raggiungere le famiglie impossibilitate ad accedere all'Hub, in modo da offrire supporto a tutti. Operando su due turni, ogni squadra mobile si concentra in particolare sulla protezione dell'infanzia e sul sostegno psicosociale alle famiglie.
Proprio attraverso un team mobile composto da un medico e staff psicosociale, l'UNICEF sta supportando oltre 140 rifugiati ucraini ospiti in strutture alla periferia di Roma, per offrire loro orientamento e rinvio a servizi sociali e sanitari per rispondere ai bisogni emergenti.
Per vedere come è fatto un Blue Dot, clicca qui: Emergenza Ucraina i Blue Dot dell'UNICEF visti da vicino