Nuovi aiuti UNICEF per la lotta al coronavirus in Cina
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Come contributo alla risposta all'epidemia di Covid-19, due giorni fa a Shangai sono stati consegnati al governo cinese 12 tonnellate di aiuti dell’UNICEF per gli operatori sanitari.
I circa 100 metri cubi di aiuti inviati dall'UNICEF includono mascherine, tute protettive, occhiali, guanti sterili, termometri, kit per la raccolta di campioni e disinfettanti per le mani, tutti funzionali a colmare la carenza di scorte necessarie a chi lavora al contenimento del coronavirus SARS-CoV-2.
Da Shangai le forniture saranno trasferite a Wuhan, la metropoli epicentro dell'epidemia, e in altre zone della provincia di Hubei.
Il nuovo carico porta il totale degli aiuti forniti dall'UNICEF a circa 30 tonnellate, per un valore complessivo di circa 1 milione di dollari. Il primo quantitativo di aiuti era arrivato a Wuhan il 30 gennaio, il secondo pochi giorni dopo.
«Con decine di migliaia di pazienti in cura per il Covid-19 in Cina, sono ancora gravi le carenze di dispositivi di protezione individuale (DPI) tra gli operatori sanitari locali» ha sottolineato Cynthia McCaffrey, Rappresentante UNICEF in Cina, durante la consegna degli aiuti al governo cinese all'aeroporto internazionale di Pudong a Shanghai. «Stiamo aiutando a colmare il divario fornendo DPI e attrezzature ospedaliere, e rimaniamo a fianco della Cina in ogni passo che possa contribuire ad affrontare l'epidemia.»
Oltre a fornire scorte di aiuti per l'emergenza, l'UNICEF collabora con l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con la Commissione Nazionale della Sanità cinese e con altri partner al fine di potenziare la comunicazione sui rischi e contrastare la disinformazione, per fare sì che i bambini, le donne in gravidanza e le famiglie sappiano come prevenire la diffusione del Covid-19.
Un altro fronte di impegno è quello condotto insieme al Dipartimento per la Protezione dell'infanzia del governo cinese per garantire servizi di sostegno psicologico e per la salute mentale in favore dei bambini e ragazzi impossibilitati a frequentare la scuola per via della quarantena.
Fino a oggi abbiamo raggiunto oltre 32 milioni di persone con messaggi di prevenzione sulla trasmissione del virus e ha fornito aiuti di base in Cina, Corea del Nord, nei paesi insulari del Pacifico e a Papua Nuova Guinea.
Se i fondi disponibili e la solidarietà dei paesi donatori lo consentiranno, prevediamo di raggiungere altri 210 milioni di persone nella regione con le campagne di informazione e prevenzione.
Due giorni fa Mark Lowcock, responsabile ONU per gli affari umanitari, ha annunciato lo stanziamento di 15 milioni di dollari dal Fondo Centrale per la Risposta alle Emergenze delle Nazioni Unite (CERF) per contribuire a finanziare gli sforzi globali per contenere il virus SARS-CoV-2.
Il finanziamento è stato destinato all'OMS e all'UNICEF e finanzierà attività essenziali, tra cui il monitoraggio della diffusione del virus, l'individuazione di nuovi casi e il funzionamento dei laboratori nazionali.
«In questo momento cruciale, deve essere compiuto qualsiasi sforzo per contrastare l'epidemia» afferma il Direttore dell'UNICEF Henrietta Fore. «Questi preziosissimi fondi sosterranno i nostri sforzi per sostenere i sistemi sanitari dei paesi più deboli e fornire ai bambini, alle donne incinte e alle famiglie informazioni su come proteggersi.»