Come riflettere a scuola e nei centri educativi sul tema del conflitto e del dolore
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Affrontare l'attuale situazione di emergenza che coinvolge l'Ucraina nelle scuole e in qualunque centro di aggregazione è un'azione significativa da svolgere con la massima cura e attenzione.
Bambini, bambine e adolescenti che in questo momento osservano e seguono le fasi dell'evoluzione della situazione hanno bisogno di essere accompagnati nell'esprimere ciò che questo evento sta causando a livello emotivo dentro di loro.
La scuola, così come ogni altra esperienza educativa, ha il compito di dare spazio a momenti di condivisione e ascolto della percezione di bambini e ragazzi riguardo a eventi straordinari che li coinvolgono per riuscire a intercettarne bisogni, richieste e sensazioni.
Per questo l'UNICEF ha pensato di condividere alcune indicazioni e suggerimenti utili affinché docenti ed educatori possano realizzare spazi e momenti di ascolto, dentro e fuori dall'aula, che aiutino bambini e ragazzi a esternare le loro impressioni sulla situazione che stanno vivendo.
Dedicare una cura specifica a minorenni provenienti dai paesi coinvolti nell'attuale conflitto
Qualora nel gruppo o in classe siano presenti bambini e ragazzi di famiglia di origine Russa o Ucraina è importante fare attenzione alle loro possibili ripercussioni in termini psicologici e emotivi; il tema deve essere affrontato globalmente, in modo che nessuno di loro possa sentirsi in primo luogo coinvolto o addirittura giudicato, dedicando grande cura alla gestione delle relazioni tra i componenti del gruppo affinché non vengano espressi pensieri che possano ferirli o metterli in difficoltà.
Affrontare questa dinamica con discrezione
In questo momento, gli studenti di origine russa e ucraina possono sentirsi particolarmente al centro dell'attenzione.
È importante aiutarli a canalizzare le loro emozioni, in quanto questa sovraesposizione potrebbe generare in loro anche sofferenza e difficoltà a star bene e a proprio agio nel gruppo con gli altri.
Dedicare attenzione all'impatto emotivo su bambini e adolescenti di quello che sta accadendo
Anche qualora non ci siano ragazzi e ragazze di origine ucraina o russa nel gruppo o classe, si deve considerare l'impatto che le storie e le immagini che appaiono attraverso i media e i social possono avere su di loro.
Da marzo 2020 i ragazzi e i bambini hanno vissuto una pandemia globale narrata dai mezzi di comunicazione con una certa insistenza degenerata in "infodemia".
In questo momento ciascuno di loro ha quindi la percezione chiara che qualcosa di molto serio stia nuovamente accadendo e questo può renderli ancora una volta disorientati.
Quindi è importante veicolare un'informazione corretta e sensibile verso la loro personale capacità di introiettare notizie, immagini e riflessioni.
Declinare adeguatamente le tematiche in base all'età del gruppo a cui ci si rivolge.
È necessaria una cura specifica del linguaggio, delle immagini e delle risorse utilizzate nel condividere momenti di riflessione su questo argomento, per assicurarsi non solo che i concetti espressi siano facilmente comprensibili da tutti i presenti, ma soprattutto che i contenuti utilizzati non arrechino danni emotivi e psicologici ai più piccoli di età o fragili sotto vari aspetti.
Utilizzare metodi empatici e non solo informativi per condividere gli aggiornamenti sulla situazione.
Dal momento che bambini e ragazzi stanno vivendo in prima persona l'evoluzione di questo conflitto attraverso i canali di comunicazione, è necessario che in classe possano trovare occasione per un dialogo aperto e inclusivo ben diverso dalla condivisione di dati e assetti geopolitici.
I dati possono aiutare a comprendere meglio la situazione, ma è importante che l'attenzione durante questi momenti sia dedicata non solo all'aggiornamento della dinamica dei fatti, ma alle riflessioni, dubbi e emozioni.
Invitare bambini e ragazzi ad analizzare la situazione utilizzando diversi punti di vista
Le tematiche trattate, mantenendo sempre un linguaggio di facile comprensione, non devono essere semplificate o svilite per timore di entrare troppo nei dettagli della situazione.
Qualora il nostro intento sia quello di rassicurare ragazzi e ragazze è necessario che gli argomenti siano trattati globalmente e attraverso vari punti di vista che aiutino a non ridurre la riflessione alla vuota constatazione di chi ha agito bene e di chi ha agito male; più a fondo verranno trattate le tematiche, più sarà possibile allontanare i timori e le angosce di tutti e tutte.
Invitare i ragazzi, soprattutto quelli più grandi, a proporre strategie di sostegno della popolazione colpita
Per facilitare la classe o il gruppo verso una reazione positiva a seguito di questa situazione è utile invitare bambini e ragazzi a pensare a quale contributo loro stessi possono apportare per la situazione problematica che si sta verificando.
Coinvolgerli in esperienze di scrittura creativa, disegno, realizzazione raccolta solidale di oggetti e altre attività di questo genere può aiutarli a collocare loro stessi dentro alla situazione difficile e sentirsi coinvolti in prima persona in un'azione di aiuto e recupero.
Evitare di giudicare le loro reazioni
In questi momenti di ascolto ed espressione bambini e ragazzi potrebbero sentirsi particolarmente coinvolti o, al contrario, apparentemente disinteressati a quello di cui si sta parlando; è importante che non vengano espressi giudizi o rimproveri rispetto alla modalità con cui ciascuno di loro reagisce a questa situazione in quanto ogni emozione, nella misura in cui fa parte di ogni persona, ha diritto di essere rispettata e accolta.