Conferenza sulla ricostruzione in Iraq, UNICEF e UN-Habitat: priorità ai bisogni dei bambini
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12 febbraio 2017- In occasione della Conferenza internazionale del Kuwait per la ricostruzione dell'Iraq che inizia oggi e durerà fino al 14 febbraio, UNICEF e UN-Habitat presentano la ricerca "Committing to Change - Securing the Future", chiedendo urgenti investimenti per ripristinare le infrastrutture e i servizi di base per bambini e famiglie.
Questi i principali dati dell'indagine:
- In Iraq 1 bambino su 4 è in povertà
- Il 30% dei bambini iracheni nella fascia 0-5 anni soffre di malnutrizione cronica
- dal 2014 si sono verificati 150 attacchi contro strutture educative e 50 attacchi a centri sanitari e a personale medico
- Nella sola Mosul oltre 21.400 case sono state danneggiate o distrutte
- Circa metà di tutte le scuole irachene avrebbe bisogno di riparazioni e più di 3 milioni di bambini hanno dovuto interrompere il proprio percorso scolastico
- il 35% dei bambini iracheni non completa il ciclo dell'istruzione primaria
- Circa un milione di bambini hanno bisogno di supporto psico-sociale; 2.260 sono detenuti in Iraq, metà dei quali sono sospettati di essere stati utilizzati come bambini soldato
- Il 90% dei bambini a Mosul sono ancora traumatizzati a causa della morte di persone a loro care.
Sebbene la violenza si sia attenuata in Iraq, la vita di milioni di persone nel paese ne è rimasta sconvolta, lasciando un bambino su quattro in povertà e spingendo le famiglie a misure estreme per sopravvivere.
Senza investimenti per ripristinare le infrastrutture di base e i servizi per l'infanzia, i risultati faticosamente ottenuti per porre fine al conflitto sono a rischio.
«I bambini sono il futuro dell'Iraq» commenta Geert Cappelaere, Direttore dell'UNICEF per Medio Oriente e Nord Africa. «La Conferenza del Kuwait per l’Iraq che si tiene questa settimana è un'opportunità per i leader mondiali di dimostrare che siamo disposti a investire nei bambini e, di conseguenza, che siamo disposti a investire nella ricostruzione di un Iraq stabile».
Quando le famiglie sfollate fanno ritorno alle proprie abitazioni spesso le trovano danneggiate e bisognose di rilevanti riparazioni. Questa circostanza si somma alla già storica penuria di abitazioni del paese.
Le famiglie più povere non hanno altra scelta che adattarsi a vivere nelle loro case in rovina, in condizioni pericolose per i bambini.
Alcuni tolgono da scuola i figli per mandarli a lavorare. E molti minorenni sono stati costretti a partecipare al conflitto.
«I bambini sono i soggetti colpiti più duramente quando c'è un conflitto. Il recupero urbano e la ricostruzione dell'Iraq dovrebbero essere la priorità, con finanziamenti adeguati e lavori puntuali, con particolare attenzione ai bambini e agli altri soggetti vulnerabili» aggiunge Zena Ali Ahmad, Direttore di UN-Habitat per i paesi arabi.
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