Gaza, dall'inizio di ottobre solo 80 camion di aiuti hanno potuto raggiungere il nord di Gaza

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18/10/2024

La situazione nel nord di Gaza è estremamente grave. I nuovi sfollamenti forzati di massa, l'intensificarsi del conflitto e la continua ostruzione militare, che equivale a un vero e proprio blocco, hanno tagliato fuori centinaia di migliaia di bambini e famiglie da aiuti umanitari vitali.

Il numero di camion di aiuti che entrano nel nord del Paese si è ridotto a un rivolo inaccettabile, spingendo una popolazione già indebolita a soffrire ancora di più. Dall'inizio di ottobre, solo 80 camion hanno potuto raggiungere il nord di Gaza, rispetto agli oltre 460 dello stesso periodo di settembre: un calo catastrofico dell'accesso umanitario per le 400.000 persone intrappolate nel nord, la maggior parte delle quali sono bambini e donne.

Le storie che emergono dal campo sono sconvolgenti e strazianti. Le famiglie sono a corto di cibo, l'acqua scarseggia in modo critico e le forniture igieniche di base non sono più disponibili. Tragiche notizie di bambini bruciati, uccisi e mutilati. La malnutrizione acuta nel nord di Gaza ha raggiunto livelli allarmanti e oltre 2.000 bambini che stavano ricevendo cure potrebbero aver subito un'interruzione. Ogni giorno di cure perse potrebbe essere fatale.

L'ultima analisi della classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare (IPC) conferma i nostri peggiori timori per i bambini nel nord di Gaza. Quasi 1 bambino su 5 soffre di malnutrizione acuta, la forma di malnutrizione più pericolosa per la vita. Ciò è dovuto alla prolungata privazione di cibo, acqua e aiuti essenziali, compresi alimenti e integratori alimentari per i bambini piccoli. Se gli intensi combattimenti, gli sfollamenti forzati e il continuo blocco dell'assistenza umanitaria persisteranno, il rischio di carestia si aggraverà rapidamente nei prossimi mesi.

Un disatro incombente

Questo disastro incombente potrebbe portare alla perdita di innumerevoli giovani vite, a meno che non venga garantito l'accesso immediato e senza ostacoli agli aiuti umanitari per fornire supporto salvavita. Il mondo deve agire ora per evitare che questa catastrofe diventi una carestia su larga scala.

Il mese scorso sono stato a Gaza e ho ascoltato in prima persona il personale ospedaliero, anche a Kamal Adwan - l'unica struttura nel nord con un'unità pediatrica, dove i bambini gravemente malati vengono curati in condizioni sempre più disperate. I neonati in incubatrice, i bambini con patologie potenzialmente letali e i pazienti in terapia intensiva sono a rischio, mentre le forniture mediche si esauriscono e l'ospedale lotta per funzionare senza carburante o acqua potabile.

Il trauma che questi bambini stanno subendo è inimmaginabile. Molti sono stati sfollati più volte, costretti a fuggire più volte dalle loro case senza un posto sicuro dove andare. I bambini con disabilità o condizioni mediche sono particolarmente vulnerabili e rischiano la vita a causa dell'intensificarsi del conflitto. Per questi bambini, la mancanza di un riparo sicuro, di cure mediche e di forniture di base è a dir poco un incubo.

Il blocco ha anche portato il traffico commerciale quasi a fermarsi, non c'è più alcun mercato nel nord. Gli aiuti umanitari da soli non possono soddisfare i bisogni di un'intera popolazione: per sopravvivere, bambini e famiglie devono avere accesso ai beni attraverso i canali commerciali.

Rimuovere le restrizioni

L'UNICEF chiede l'immediata rimozione delle restrizioni agli aiuti nel nord di Gaza, la ripresa del traffico commerciale, l'approvazione di ulteriori rotte per il trasporto sicuro di merci, la protezione degli operatori umanitari e l'accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari. Le restrizioni agli aiuti devono essere rimosse per garantire che i bambini possano ricevere cibo, acqua, sapone e cure mediche di cui hanno disperatamente bisogno. Senza un'azione immediata, rischiamo di perdere un'intera generazione per cause evitabili: fame, malattie e mancanza di servizi sanitari di base.

Infine, al di là dell'ingresso dei camion e dell'accesso al nord di Gaza, l'UNICEF ha bisogno che l'UNRWA rimanga sul campo come braccio indispensabile e insostituibile della risposta umanitaria. Dall'inizio del conflitto, oltre un anno fa, l'UNRWA è stata fondamentale per fornire aiuti salvavita alla popolazione palestinese, che dipende fortemente dai suoi servizi.

Fallire significa abbandonare i bambini di Gaza a un destino inimmaginabile. Il tempo sta per scadere, ma possiamo ancora agire

Dichiarazione di Ted Chaiban, Vicedirettore generale dell'UNICEF
per l'azione umanitaria e le operazioni di rifornimento

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18/10/2024

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