Giornata dei diritti del Migrante 2019, UNICEF: più attenzione per i 6.300 minori stranieri soli in Italia
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18 dicembre 2019 – In occasione della Giornata Internazionale per i Diritti dei Migranti, l’UNICEF ricorda che sono oltre 6.300 i minori stranieri non accompagnati presenti in Italia (dato aggiornato al 30 novembre), in calo se si considerano le 11.300 presenze a novembre dell’anno scorso e gli oltre 18.500 del 2017.
Lo stesso calo ha riguardato gli arrivi via mare: sono circa 1.500 i minori sbarcati sulle nostre coste quest’anno, rispetto agli oltre 3.500 nel 2018 ed oltre 15.700 nel 2017. Resta costante però il numero di bambini e adolescenti classificati dal Ministero dell'Interno come irreperibili [si considerano tali quelli usciti dal sistema formale dell'accoglienza]: oltre 5.300 al 30 novembre 2019.
Si stima che tra il 2014 e il 2018 siano stati in tutto oltre 70.000 i minorenni stranieri non accompagnati arrivati in Italia. Nello stesso arco di tempo, 17.900 persone hanno perso la vita lungo la rotta del Mediterraneo centrale (quella che collega la Libia all'Italia): tra loro, almeno 670 erano bambini o ragazzi .
In questa Giornata l’UNICEF conferma il proprio impegno in favore dei minori migranti e rifugiati in Italia e ribadisce l’importanza di garantire loro protezione, accesso ai servizi di base, diritto all'ascolto e alla partecipazione.
Ascoltare la voce dei ragazzi migranti: U-Report on the Move
Circa metà dei giovani migranti e rifugiati intervistati dall'UNICEF dichiarano di non conoscere i diritti che spettano loro in quanto minorenni. 6 su 10 non hanno mai sentito parlare della Convenzione sui diritti dell’Infanzia e l’Adolescenza, il 25% non sa che dovrebbe essere ascoltato nelle decisioni che lo riguardano.
È quanto emerge da un sondaggio condotto su U-Report on the Move, la piattaforma online lanciata dall’UNICEF nel 2017 per dare voce ai giovani arrivati da soli nel nostro paese.
Lo strumento di sondaggi online ha raccolto in questi anni le preoccupazioni e le aspirazioni dei giovani stranieri non accompagnati, rispondendo a domande nate anche dal cambiamento del contesto normativo relativo all’immigrazione.
Tra i temi più frequenti: l’accesso alle informazioni legali - soprattutto in seguito all’introduzione della legge 132/2018 - (che converte in legge i c.d. "decreti sicurezza"), l’accesso al mondo dell’istruzione e lavorativo, al percorso di autonomia che li aspetta con la maggiore età, la lotta alla discriminazione.
Queste alcune tra le principali informazioni rilevate.
Aspetti legali
Metà dei minori si è dichiarata preoccupata di non poter accedere più all’accoglienza con l’introduzione della legge 132 ("decreti sicurezza"). Il 40% non sa cosa succederà dopo avere compiuto 18 anni. In molti non sanno come richiedere la conversione del permesso di soggiorno, mentre 4 su 10 affermano di non avere nessuno che li assista con i documenti.
Formazione e accesso al mondo del lavoro
Circa L’80% è soddisfatto del percorso di studio e ben il 90% crede sia utile per il futuro lavorativo. 2 su 10 dei rispondenti vorrebbero più supporto fuori la scuola, 3 su 10 un metodo più pratico. Solo 4 su 10 hanno frequentato un corso di formazione professionale o avuto accesso a un tirocinio. Il 55% dichiara di non conoscere la legislazione in materia di accesso al lavoro.
Soluzioni abitative
Il 59% considera positivamente soluzioni che danno indipendenza ma molti dichiarano di avere incontrato ostacoli nel trovarne per via della mancanza di un contratto regolare di lavoro, del rifiuto di affittare a stranieri o della mancanza di uno stipendio adeguato. Quasi 4 su 10 non hanno avuto la possibilità di essere ospitati in famiglia ma più del 50% degli intervistati avrebbero preferito questa soluzione.
Impegno civico
6 su 10 dichiarano di non essere informati su ciò che succede nel posto in cui vivono. il 64% di loro, pur non partecipando mai alla vita della comunità, vorrebbe essere coinvolto in attività di pubblica utilità
Discriminazione
3 giovani su 10 dicono di avere sofferto di qualche forma di discriminazione, in molti casi – ben il 70% - per via del colore della pelle. Tra i luoghi principali dove si sono verificati i fatti: le strade, la scuola, il posto in cui si vive. 4 su 10 non sanno che possono e devono essere protetti dalla discriminazione e da ogni forma di violenza.
Il programma dell'UNICEF per i minori migranti in Italia
«Molti di noi hanno affrontato il viaggio attraverso il Mediterraneo per migliorare le condizioni di vita» racconta Bassirou, provenient dal Mali. «Tra i momenti più difficili del mio percorso in Italia ricordo la vita nel centro d’accoglienza, all’inizio, e le lunghe trafile per i documenti. L’incertezza sulla situazione legale non ci consente spesso di costruire le basi per il nostro futuro. Oggi posso dire che mi sento parte di una comunità ma non è stato un percorso semplice.»
Nel febbraio 2019 il Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, emanando le sue "Osservazioni conclusive al quinto e sesto rapporto periodico dell'Italia", ha ribadito l’importanza di garantire a tutti i minori i diritti sanciti dalla Convenzione, facendo riferimento in modo specifico anche alle categorie più vulnerabili, tra cui i minori stranieri non accompagnati .
«Nel trentennale della Convenzione, ricordiamo che persistono lacune importanti che impediscono il pieno godimento dei diritti da parte dei giovani migranti e rifugiati in Italia» ha dichiarato Anna Riatti, responsabile del programma UNICEF per i bambini e adolescenti migranti e rifugiati in Italia.
«Dal 2016 l'UNICEF ha aperto in Italia un programma operativo volto a garantire la protezione, l’inclusione e la partecipazione di queste ragazze e ragazzi. Anche nel 2020 continueremo a investire nel rafforzamento dei sistemi di protezione e inclusione, a fianco delle istituzioni nazionali e locali, al fine di assicurare il rispetto dei diritti che dovrebbero essere garantiti a tutti prima di tutto in quanto minori, al di là della provenienza, della religione o del colore della pelle.»
Da gennaio a settembre 2019, attraverso questo programma, l’UNICEF ha raggiunto quasi 1.000 minori stranieri non accompagnati con azioni di protezione, oltre 200 con servizi di prevenzione e risposta alla violenza di genere e formato oltre 800 operatori. Più di 500 adolescenti hanno beneficiato dell’accesso ad attività educative formali e non formali.
L’obiettivo per il 2020 è di raggiungere oltre 15.000 donne, uomini e adolescenti con servizi di prevenzione e risposta alla violenza di genere, oltre 6.000 adolescenti beneficeranno di un miglioramento dei livelli di partecipazione e empowerment, oltre 2000 gli operatori formati.