Giornata Internazionale del Migrante. Oggi la presentazione del rapporto “Così lontani, così vicini. Gli atteggiamenti di adolescenti e giovani nei confronti dei loro pari con background migratorio in Italia
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Oggi, in occasione della Giornata Internazionale del Migrante, l’UNICEF presenta il rapporto “Così lontani, così vicini. Gli atteggiamenti di adolescenti e giovani nei confronti dei loro pari con background migratorio in Italia”.
L’indagine, commissionata dall’UNICEF e realizzata dal consorzio IPSOS-Lattanzio-KIBS, analizza gli atteggiamenti di 1.000 adolescenti e giovani tra i 15 e i 24 anni residenti su tutto il territorio, nei confronti della migrazione, della discriminazione e del razzismo, con particolare attenzione alle percezioni verso i/le coetanei/e con background migratorio.
L’evento, realizzato con il riconoscimento dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – UNAR, sarà trasmesso in diretta streaming alle ore 10:00 e avrà luogo a Spazio Europa, gestito dall'Ufficio del Parlamento europeo in Italia e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea.
L’incontro sarà moderato dalla giornalista specializzata in divulgazione della cultura statistica, Donata Columbro.
Una Generazione Z più aperta e sensibile ai temi sociali
Dall’indagine emerge che la Generazione Zeta appare più aperta alle differenze e sensibile ai temi sociali, anche se una parte degli adolescenti e giovani ascoltati esprime significativi sentimenti di lontananza, isolamento e non appartenenza, da qui il titolo del report.
Tra i principali risultati del questionario, somministrato attraverso la metodologia CAWI, emerge che:
- Circa 7 persone su 10 conoscono almeno una persona proveniente da un altro Paese europeo, 6 su 10 almeno una proveniente dall'Africa, e in oltre la metà dei casi sono state strette relazioni d’amicizia.
- Se l’85% dei rispondenti dichiara di voler fare la propria parte nel mondo, solo il 19% è impegnato/a in maniera attiva, mentre il 29% si sente escluso/a e non si riconosce nella comunità in cui vive.
- Colpiscono i dati sulla discriminazione: il 93% dei e delle rispondenti riporta di aver subito o assistito direttamente ad atti discriminatori. Tra i/le rispondenti con background migratorio, il vissuto di discriminazione ha riguardato fattori come la religione (36%), il colore della pelle e/o l’etnia (17%) e la condizione di migrante (31%).
- Sulla percezione del fenomeno migratorio, l’87% degli intervistati sovrastima la presenza di persone migranti sul totale della popolazione residente in Italia. Tra questi, un/a giovane su 4 pensa che le persone migranti in Italia rappresentino oltre il 50% della popolazione, a fronte di una presenza reale dell'8,7%. Emerge, inoltre, una diffidenza – espressa da circa il 60% del campione - nei confronti dei media e dei social media per la qualità di informazioni condivise relative al tema migrazione.
- Nonostante la “lontananza” dovuta alla persistenza di alcuni pregiudizi nei confronti del fenomeno migratorio e dei/delle pari con background migratorio, l’85% degli adolescenti e giovani in Italia considera le occasioni di scambio e interculturalità come arricchenti per la capacità di rendere più vicine persone diverse tra loro.
Le evidenze raccolte offrono quindi un quadro più complesso della Generazione Z, e forniscono evidenze utili per sviluppare politiche e programmi efficaci a favore dell’inclusione e della coesione sociale.
Una serie di raccomandazioni alle autorità italiane
Alla luce delle osservazioni rilevate, il rapporto rivolge una serie di raccomandazioni alle autorità italiane, al mondo della scuola, della formazione e del lavoro, ai media e a tutti gli attori sociali coinvolti.
Tra queste, l’importanza di misure e interventi volti alla prevenzione e al contrasto del razzismo e delle discriminazioni e alla promozione dell’ascolto e del dialogo inter e intragenerazionale, con particolare riferimento a adolescenti e giovani svantaggiati/e.
"I dati mostrano che la Generazione Z, nonostante le insicurezze globali, riconosce il valore della diversità, rifiuta gli stereotipi e chiede maggior impegno istituzionale per l’inclusione, mentre solo una minoranza considera la migrazione un problema. Tuttavia, la percezione di esclusione e la bassa partecipazione ad attività sociali evidenziano che resta ancora molto da fare."
È fondamentale investire nell'apertura di questa fascia della popolazione promuovendo politiche, programmi e opportunità formative concrete, capaci di sostenere i giovani nel trasformare la loro visione inclusiva in un impegno reale e duraturo per una società più equa e coesa
L’UNICEF ringrazia il Comitato Consultivo che ha seguito la ricerca fornendo un contributo metodologico e operativo, costituito da rappresentanti de: l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR), il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l'Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), la Fondazione ISMU – Iniziative e Studi sulla Multietnicità, il Migration Policy Center e lo European University Institute, la Coalizione Narrative Change, l’Associazione Questa è Roma e la Rete 2G.
Per leggere il rapporto e le raccomandazioni in versione integrale: https://www.unicef.it/cosilontanicosivicini
Per seguire in streaming l’evento, la diretta sarà trasmessa a partire dalle ore 10:00, al link: https://www.youtube.com/watch?v=3r3gbtCJF5E