Haiti: sotto attacco il presente e il futuro dei bambini

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26/03/2025

“(…) Le famiglie vulnerabili sono spinte sull'orlo della catastrofe nel centro di Haiti, mentre il caos continua a privare i bambini di servizi salvavita e li espone a gravi rischi di protezione. Il loro presente e il loro futuro sono letteralmente sotto attacco.

I gruppi armati controllano oggi, secondo le stime, l'85% della capitale Port-au-Prince e gran parte della regione di Artibonite, che produce cibo, costringendo centinaia di migliaia di persone a fuggire e mettendo a rischio oltre un milione di bambini. L'accesso alle comunità colpite è sempre più limitato dall'insicurezza e dalla presenza di gruppi armati.

Ho visitato una scuola trasformata in luogo di sfollamento a Port-au-Prince che ospita più di 7.000 persone, metà delle quali sono bambini. Ho incontrato madri, padri e bambini che erano stati costretti a fuggire per salvarsi la vita, lasciandosi tutto alle spalle. Il trauma era palpabile. Le famiglie hanno raccontato di essere fuggite sotto i colpi di arma da fuoco, con le case ridotte in cenere e l'accesso al cibo, all'acqua e all'assistenza sanitaria bruscamente interrotto. I bambini sono finiti nel fuoco incrociato. Alcuni sono feriti, altri sfollati o orfani.

Sistema sanitario e istruzione al collasso

La situazione del sistema sanitario è critica. Più della metà degli ospedali del Paese non sono più operativi, con un solo ospedale pubblico funzionante nella capitale. A Gonaives, nella regione di Artibonite, ho visitato un centro sanitario molto frequentato e sull'orlo della chiusura. Serve fino a 500 persone al giorno, tra cui neomamme e neonati, donne in gravidanza, bambini malnutriti e vittime di violenza sessuale. Il direttore sanitario mi ha chiaramente detto che senza il continuo sostegno dell'UNICEF non saranno più in grado di operare. Il sistema sanitario di Haiti, già fragile, sta collassando sotto la pressione delle continue violenze e delle risorse sempre più limitate, ma i sistemi di erogazione dei servizi sociali funzionano ancora al di fuori delle aree controllate dai gruppi armati e devono essere sostenuti.

L'istruzione non è più un rifugio per i bambini: è sotto assedio, con quasi 1,5 milioni di bambini che non vanno a scuola o rischiano seriamente di abbandonarla del tutto. Centinaia di scuole sono state distrutte, occupate o utilizzate come rifugi temporanei per gli sfollati.

(…) Senza accesso all'istruzione, a questi bambini viene rubato il futuro. Senza protezione, rischiano di essere reclutati in gruppi armati o di essere esposti a violenze indicibili. Stimiamo che il 30-50% dei gruppi armati sia composto da bambini. Le bambine sono sempre più a rischio di subire violenze sessuali e di genere da parte di questi gruppi, oltre che in alcuni luoghi di sfollamento che non dispongono di una protezione sufficiente.

Stiamo lavorando per raggiungere 128.000 bambini affetti da malnutrizione acuta grave

Negli incontri con il Presidente del Consiglio di transizione, il Primo Ministro e i Ministri, abbiamo concordato sull'urgente necessità di proteggere i bambini e garantire l'accesso ai servizi essenziali. Nonostante le sfide in corso, sia l'UNICEF che il Governo hanno riaffermato il loro impegno per i diritti e il benessere dei bambini, con particolare attenzione alla salute, all'istruzione, alla protezione e allo sviluppo degli adolescenti e dei giovani.

(…) L'UNICEF è impegnato in una risposta umanitaria mirata, efficace ed efficiente per i bambini di Haiti. Ma non possiamo farlo da soli. Il nostro appello umanitario per Haiti richiede 272 milioni di dollari per soddisfare i bisogni più urgenti dei bambini, ma ad oggi sono stati ricevuti solo 15 milioni di dollari.  L'UNICEF sta lavorando per raggiungere 128.000 bambini affetti da malnutrizione acuta grave ad Haiti, una forma di malnutrizione che comporta un rischio di morte 10 volte maggiore se non viene curata.   Senza finanziamenti sostenuti da parte del Governo e dei suoi partner, tra cui l'UNICEF, ognuno di questi bambini è esposto a un rischio maggiore.

L'attuale crisi dei finanziamenti per l'assistenza umanitaria va ben oltre Haiti, sta accadendo in tutto il mondo e i bambini più vulnerabili ne stanno facendo le spese. Ad Haiti ho visto alcuni dei bambini più vulnerabili in condizioni di disperato bisogno. Tuttavia, ho visto anche la speranza: i bambini di Haiti sperano ancora in un futuro più luminoso, vanno a scuola ogni volta che possono, si rifiutano di rinunciare alla loro vita e al loro Paese.

Non è il momento di abbandonare Haiti. Ora, in un momento di transizione, è il momento di investire nei bambini di Haiti, nel loro futuro, per evitare che una generazione vada persa a causa della violenza.

Dichiarazione di Ted Chaiban, Vicedirettore generale dell'UNICEF, dopo la sua missione ad Haiti.

26/03/2025

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