Il valore dell’ascolto, il sesto meeting dello Youth Advisory Board a Bologna
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Dal 28 al 30 marzo, Bologna ha ospitato il sesto meeting dello Youth Advisory Board (YAB) per l’attuazione in Italia della Garanzia Infanzia un’occasione di confronto tra giovani provenienti da tutto il Paese e con diversi back ground, per riflettere e far sentire la propria voce su temi chiave per il loro presente e futuro.
Il percorso dello Youth Advisory Board, un gruppo di circa 20 ragazze e ragazzi tra i 14 e i 21 anni, nato per raccogliere le voci di bambine/i, adolescenti e giovani e partecipare all’attuazione, al monitoraggio e alla valutazione del Piano Nazionale della Garanzia Infanzia, è iniziato proprio da un ascolto attento. "Già nel febbraio 2022 abbiamo chiesto ai nostri coetanei cosa avrebbero voluto cambiare nelle loro città e nelle loro scuole", hanno raccontato i membri dello YAB.
Il primo sondaggio condotto dallo YAB tra i giovani con oltre 800 risposte, ha permesso di raccogliere opinioni e richieste su questioni cruciali, come la necessità di spazi di aggregazione giovanile, il recupero di aree dismesse, la salute mentale e il benessere psicosociale degli e delle adolescenti, il diritto ad una educazione di qualità e in generaleuna maggiore attenzione ai servizi per l’infanzia e l’adolescenza. Le raccomandazioni raccolte sono state inserite nel Piano Nazionale per l’Attuazione della Garanzia Infanzia e da quel momento in poi lo YAB è diventato un punto di riferimento. I ragazzi e le ragazze del gruppo hanno studiato, approfondito, parlato, elaborato altre raccomandazioni. E hanno avuto la fortuna di essere ascoltati.
Nella Giornata Nazionale dell’Ascolto dei Minorenni, è giusto ricordare che quello dello Youth Advisory Board è un percorso esemplare di ASCOLTO e partecipazione, testimoniato anche dal bando pubblico per l’apertura di 60 nuove Comunità Adolescenti in Italia.
DesTEENazioni
Il 9 aprile, è la prima "Giornata nazionale dell'ascolto dei minori", istituita con la legge 104 del luglio 2024, su proposta della Viceministro del Lavoro e delle Politche Sociali Maria Teresa Bellucci, che ha organizzato anche il primo evento celebrativo al Foro Italico, con oltre 200 studenti e studentesse delle scuole del Lazio.
Diana e Giulia hanno rappresentato lo Youth Advisory Board in questo contesto e lanciato il nostro video sull'ascolto dinnanzi ad una platea di adolescenti e referenti istituzionali. Per la prima volta è sembrato loro di sentire amplificati i loro pensieri e le loro raccomandazioni da tanti altri coetanei, segno che l'ascolto e la partecipazione giovanile sono finalmente una preoccupazione condivisa.
Il nome, il brand ed alcune peculiarità che le Comunità Adolescenti avranno, sono frutto di un percorso di ascolto dello YAB da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Piano Nazionale Inclusione e Lotta alla Povertà.
Il Meeting YAB di Bologna, a cui hanno partecipato referenti delle istituzioni partner del programma e del Comune di Bologna, ha dato voce alle preoccupazioni e ai sogni dei ragazzi e delle ragazze, permettendo loro di interfacciarsi con istituzioni ed esperti. "È importante che le nostre idee non restino solo parole, ma diventino azioni concrete", sottolineavano i ragazzi e le ragazze.
Uno dei temi emersi con più forza nel confronto è stato il ruolo dell’ascolto nella partecipazione giovanile. "Se a scuola e in famiglia spesso c’è spazio per esprimersi, il livello di ascolto diminuisce quando il confronto coinvolge le istituzioni". Tuttavia, occasioni come il meeting dello YAB dimostrano che qualcosa sta cambiando: "Negli ultimi anni le opportunità di dialogo con le istituzioni sono aumentate, ma spesso alcuni adulti faticano ancora a riconoscere ai giovani il diritto di essere protagonisti del cambiamento", ha aggiunto Sofia.
Krishini e Diana in uno dei laboratori di partecipazione dello YAB
Alla domanda su come scuole, associazioni e altri luoghi di aggregazione possano rafforzare il coinvolgimento di adolescenti e giovani nei processi decisionali, i ragazzi e le ragazze hanno evidenziato la necessità di maggiore rappresentanza studentesca, scuole più aperte e connesse con il territorio, più sondaggi e momenti di confronto intergenerazionale. "Vogliamo essere parte delle decisioni che ci riguardano, non solo spettatori", ha ribadito Manuel, un membro dello YAB. La creazione di spazi reali di partecipazione è un passo fondamentale per permettere alle nuove generazioni di sentirsi parte attiva della società.
I giovani dello YAB hanno raccontato anche il valore dell’esperienza maturata in questi anni. "Partecipare a iniziative di questo tipo significa acquisire consapevolezza sociale, sviluppare il lavoro di squadra, rafforzare la leadership", hanno spiegato. "Ma anche migliorare le competenze linguistiche e di pensiero critico, imparare a gestire lo stress e ad accettare punti di vista diversi". Un percorso di crescita che li rende più forti e pronti ad affrontare le sfide del presente e del futuro.
Nel confronto è emersa una sfida chiara: quando i giovani non si sentono ascoltati, tendono a non partecipare. "Molte volte ci chiedono di dire la nostra opinione, ma poi non ci danno un vero spazio per incidere sulle decisioni", ha osservato Francesco presentando i risultati della discussione avvenuta nel suo gruppo di lavoro. Per questo, continua Francesco "rafforzare il legame tra giovani, associazioni e istituzioni attraverso iniziative concrete, come petizioni e progetti territoriali, è essenziale".
L’agenda del meeting ha affrontato altri temi cruciali per i giovani di oggi: l’impatto dei social media e dell’intelligenza artificiale, il rapporto tra media e violenza, la salute mentale e il benessere psicosociale. "Questi argomenti ci riguardano da vicino e vogliamo essere coinvolti nelle discussioni", ha ribadito Ezekiel, uno dei ragazzi storici dello YAB. Il filo rosso che ha attraversato tutti gli incontri è stato quello della partecipazione attiva: i ragazzi non vogliono essere semplici spettatori, ma protagonisti del cambiamento, per sé stessi e per le loro comunità.
Questo sesto meeting dello YAB ha confermato che il cammino verso un ascolto autentico e costante è avviato. "Vogliamo che le nostre parole abbiano un impatto, che le nostre richieste non restino inascoltate", hanno affermato i ragazzi e le ragazze. Sempre più spesso, secondo i membri dello YAB, le istituzioni riconoscono i giovani non solo come destinatari di politiche, ma come interlocutori fondamentali nel processo di trasformazione sociale.
Lo Youth Advisory Board e l’incontro di Bologna, sono attività realizzate dall’UNICEF in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il supporto dell’Istituto degli Innocenti, nel quadro dell’iniziativa europea Garanzia Infanzia.