Prove d'intesa bipartisan sulla cittadinanza per le ''seconde generazioni''
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Si è tenuta ieri mattina la conferenza stampa dell’Intergruppo parlamentare sull’immigrazione, indetta per fare il punto della situazione rispetto al percorso verso la riforma dell’attuale Legge sulla cittadinanza.
L’Intergruppo parlamentare è nato ad aprile su impulso dell’attuale Ministra per l’Integrazione Cécile Kyenge ed è coordinato dall’On.le Khalid Chaouki (PD) per lavorare su temi trasversali, come appunto quello dell’acquisizione della cittadinanza italiana.
Al momento hanno aderito all’Intergruppo PD, SEL, Scelta Civica, M5S, PDL con l’unica eccezione della Lega Nord.
Sono intervenuti in conferenza stampa l’On. Khalid Chaouki (PD), l’On. Mario Marazziti (Scelta Civica), l’On. Renata Polverini (PDL), l’On. Giorgio Sorial (M5S) e Filippo Miraglia in rappresentanza del Comitato “L’Italia Sono Anch’Io” promotore di due proposte di legge d’iniziativa popolare.
Gli intervenuti hanno illustrato i punti salienti delle rispettive proposte di legge (i cui testi saranno a breve depositati in Parlamento e resi disponibili al pubblico) e hanno risposto alle domande dei giornalisti.
Dal dibattito è emerso come, nonostante le posizioni delle diverse forze politiche, a volte molto distanti tra loro e che nella scorsa Legislatura hanno impedito di giungere a soluzioni condivise in merito alla riforma di una legge ormai anacronistica (la L. 91/1992), i membri dell’Intergruppo abbiano individuato un terreno comune di confronto.
In primo luogo esse concordano sulla volontà di superare il principio dello ius sanguinis attualmente alla base della legge italiana e dalla volontà di legare l’acquisizione della cittadinanza italiana ad un criterio di "radicamento” nel Paese (tenendo in considerazione, ad esempio, l’iscrizione scolastica dei figli e il periodo di residenza dei genitori), così come la considerazione che l’acquisto della cittadinanza da parte dei bambini di origine straniera nati e/o cresciuti in Italia è una priorità assoluta e che la nuova legge dovrà superare la burocrazia e la discrezionalità attualmente presenti nel percorso di acquisizione della cittadinanza.
Scopo ultimo dell’Intergruppo è mediare tra le posizioni delle forze politiche, giungendo alla definizione di un Testo unico da far calendarizzare rapidamente e poi discutere nella Commissione Affari Costituzionali della Camera.
I membri dell’Intergruppo sono stati concordi nell’affermare che i tempi sono maturi e che la società e pronta a recepire una riforma normativa che non farebbe che adeguare il diritto allo stato di fatto. I parlamentari, nel fare riferimento al processo di riforma della Legge 91, hanno rilevato come bisognerebbe evitare di parlare di passaggio dallo ius sanguinis allo ius soli, affermazione considerata riduttiva se non fuorviante, bensì di “diritto di cittadinanza” quale presupposto per l’esercizio di ulteriori, fondamentali diritti.
Il Comitato italiano per l’UNICEF confida nell’impulso che l’Intergruppo parlamentare sull’Immigrazione saprà dare alla ripresa del dibattito sulla riforma della Legge 91, soprattutto relativamente alla garanzia del principio di non discriminazione e dell’uguaglianza dei diritti di tutti i bambini e di tutti gli adolescenti alla base della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e della campagna dell'UNICEF Italia contro le discriminazioni nei confronti dei minori di origine straniera “Io Come Tu”.