Io Capitano: l'odissea che getta una luce inedita su tutto ciò che avviene prima dello sbarco

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26/10/2023

Dare forma visiva al viaggio dei ragazzi africani che cercano di raggiungere l'Europa, offrire una visione in controcampo rispetto a ciò che crediamo di sapere sul fenomeno migratorio. Con queste parole il regista Matteo Garrone ha presentato oggi agli studenti di quattro licei romani il suo ultimo film "Io capitano", candidato per l'Italia all'Oscar 2023 al miglior film straniero. 

In un'affollata sala dello storico cinema Adriano, gli studenti hanno assistito alla proiezione del film, seguita da un lungo dialogo con il regista e con i due giovani protagonisti - Seydou Sarr e Moustapha Fall - moderato dal nostro portavoce Andrea Iacomini. L'incontro è stato arricchito dalla testimonianza di David Joseph, arrivato nel 2017 dalla Nigeria dopo un travagliato viaggio (commovente il suo ricordo di un amico scomparso in mare) e oggi brillante studente di scienze sociali all'università di Vienna anche grazie all'aiuto dell'UNICEF e di una generosa famiglia italiana.

Sognare, una dimensione ineliminabile per i giovani in ogni parte del mondo

"Io capitano" è una narrazione epica ("un'odissea", per dirla con Garrone) che getta una luce inedita su tutto ciò che avviene prima dello sbarco sulle nostre coste e ribalta le prospettive con cui siamo abituati ad affrontare il discorso migratorio. A spingere i protagonisti Seydou e Moussa (i personaggi portano gli stessi nomi degli attori) non è una guerra o la fame - e anche questa è una contro-narrazione coraggiosa - ma l'innato desiderio di cambiare vita e confrontarsi con quel mondo, "Europa", in cui si narra che i sogni possano tradursi in realtà.  E poco importa se molti di quei sogni sono in realtà mere illusioni alimentate dalle immagini glitterate del web: sognare è una dimensione ineliminabile per i giovani di qualsiasi latitudine, spiega Garrone, e dunque va considerato come un diritto umano, e non un lusso riservato a pochi, quale è oggi.

Il viaggio riserva amare sorprese, ma Seydou ne esce vincitore perché riesce sempre a rimanere umano, fedele nell'amicizia e partecipe del dolore altrui. Ma il viaggio non termina come il film, al largo delle coste siciliane.

Imparare la nuova lingua, studiare, cercare di essere accettato dalla società ospitante, è una nuova odissea, che lascia dietro di sè una lunga scia di sconfitti, come alcuni miei amici che sono arrivati alla meta ma ora dormono in strada.

David Joseph, arrivato in Italia da solo dalla Nigeria, racconta il suo percorso in Italia, dove ha incrociato anche UNICEF diventando attivista per UReport On the Move

Quelli considerati scafisti non sono altro che tanti "Io Capitano", lasciati in balia del mare

La trama di "Io capitano" è una rapsodia composta da frammenti di esperienze reali, raccolte in Italia e in Africa: come quella di Fofana, che a 15 anni si trovò alla guida di un barcone con 250 migranti e riuscì a portarli in salvo, salvo poi scontare 6 mesi di prigione. Episodio che Garrone menziona come un esempio della narrazione distorta della realtà, alimentata ad arte da una certa politica: "Sempre più spesso, quello che chiamiamo scafista è un povero disgraziato piazzato al timone, mentre i veri trafficanti se ne stanno in luoghi ben più sicuri e confortevoli a contare i soldi".

Dai mille spunti del confronto con gli studenti esce un sentire comune: il fenomeno migratorio non si può arrestare ma si può governare, sottraendolo al lucroso business di passeur e torturatori. Aprendo vie legali e sicure, concedendo ai giovani extraeuropei dei visti temporanei (molti giovani, dopo avere fatto un'esperienza di studio o lavoro, preferirebbero tornare nel proprio paese, se non fosse così difficile farlo), e facendo conoscere sull'una e sull'altra sponda del Mediterraneo il volto non edulcorato della realtà.

Non a caso, il film sarà proiettato il 15 novembre al Parlamento Europeo, e di lì a qualche settimana uscirà nei cinema del Senegal e di altri paesi africani.

"Io capitano" è una produzione Archimede con Rai Cinema e Tarantula, con Pathè e Logical Content Ventures ed è distribuito in sala da 01 Distribution.

Per saperne di più sul modo in cui UNICEF lavora sull'emergenza migranti e sul nostro lavoro con i minorenni stranieri in Italia, visita le sezioni: Migranti e Rifugiati in Europa e Minori Migranti

26/10/2023

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