Aiuti per fronteggiare l'inverno per 160.000 bambini in Iraq
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7 febbraio 2019 – A causa del freddo intenso che ha colpito l'Iraq, l'UNICEF ha rifornito di capi di vestiario pesanti oltre 160.000 bambini tra iracheni sfollati e rifugiati siriani, compresi quelli che vivono in zone remote come Sinjar, dove l'UNICEF mantiene una forte presenza sin da quando le ostilità sono intensificate, nel 2013.
«Sebbene i combattimenti si siano ormai placati in Iraq, 1.850.000 persone, tra cui 825.000 bambini, rimangono sfollati» afferma Henrietta Fore, Direttore dell'UNICEF.
«Un terzo di tutti i bambini sfollati vive all'interno di campi, dentro tende con scarso isolamento termico, spesso senza abiti o scarpe adatti per l'inverno. Questi bambini sono assai poco protetti contro gelo e inondazioni, e questo li espone al rischio di malattie, ipotermia e morte.»
Nell'ambito del suo intervento di risposta alla crisi invernale, l'UNICEF ha fornito aiuti a oltre 100.000 bambini nei campi profughi di Anbar e di Mosul e dintorni.
Tra gli interventi è incluso, oltre alla distribuzione diretta di abiti e altri aiuti, l'uso innovativo dei voucher - sussidi monetari che i rifugiati siriani possono utilizzare per acquistare abiti, combustibile per stufe e altri beni analoghi.
Nelle zone montuose come il Sinjar, dove le temperature scendono ben al di sotto dello zero, l'UNICEF sta aiutando la minoranza Yazida (vittima di terribili persecuzioni da parte dell'ISIS) a far fronte all’inverno: quasi 50.000 bambini e più di 2.500 donne incinte hanno ricevuto cappotti, stivali, cappelli, guanti, maglioni e pantaloni.
«Tutti noi dobbiamo fare del nostro meglio per garantire che le famiglie vulnerabili non trascorrano un altro inverno al freddo, nei campi per sfollati o in rifugi temporanei» conclude Henrietta Fore.
«Ora che il conflitto è terminato e c'è un nuovo governo, l'Iraq ha un'opportunità unica per ricostruire il paese per tutti i suoi bambini, in modo che essi possano vivere in pace e armonia.»