L'UNICEF condanna l'uccisione di almeno 35 persone, tra cui quattro bambini e due operatori umanitari, nello Stato di Kayah, Myanmar
2 minuti di lettura
L'UNICEF è scioccato e rattristato dalla notizia di almeno 35 persone uccise e bruciate, compresi 4 bambini e 2 membri dello staff dell'organizzazione umanitaria Save the Children, nello Stato di Kayah, nel Myanmar orientale, il 24 dicembre.
Notizie attendibili indicano che 4 bambini sono stati uccisi nell'attacco, tra cui 2 ragazzi di 17 anni, 1 ragazza adolescente e 1 bambino di circa 5-6 anni, di genere non identificato.
I due membri dello staff di Save the Children, la cui morte è stata confermata oggi, sono stati uccisi mentre tornavano all'ufficio di Save the Children a Loikaw, dopo aver risposto ai bisogni umanitari in una comunità vicina.
"L'UNICEF condanna fermamente questo attacco contro i civili, i bambini e gli operatori umanitari", ha dichiarato Debora Comini, Direttore regionale dell'UNICEF per l'Asia orientale e il Pacifico. "La protezione dei civili, e in particolare dei bambini e degli operatori umanitari, deve essere trattata come una priorità durante i conflitti, in conformità con il diritto internazionale umanitario e la Convenzione sui diritti dell'Infanzia e dell’Adolescenza, di cui il Myanmar è firmatario. L'UNICEF chiede un'azione urgente per indagare su questo fatto vergognoco e identificare i responsabili. Porgiamo le nostre più profonde condoglianze alle famiglie delle vittime e ai nostri colleghi di Save the Children.”