La Goodwill Ambassador Priyanka Chopra Jonas in missione in Polonia, fra le famiglie ucraine in fuga dalla guerra
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La Goodwill Ambassador dell’UNICEF Priyanka Chopra Jonas, questa settimana, si è recata in missione sul campo in Polonia dove ha incontrato i bambini e le famiglie rifugiate in fuga dalla guerra in Ucraina.
Chopra ha visitato uno spazio “Blue Dot” al Centro di Accoglienza per Rifugiati a Varsavia, dove ha incontrato madri e bambini dell’Ucraina che adesso vivono nel centro, il più grande del paese.
“Tutti I bambini che ho incontrato desiderano tornare a casa,” ha dichiarato Chopra Jonas. “Le ferrite invisibili della guerra sono spesso quelle di cui si parla meno, ma le più devastanti per un bambino. È stato incredibilmente incoraggiante vedere la rapida risposta dell'UNICEF e il suo lavoro in collaborazione con il popolo e il governo polacchi per fornire ai bambini e alle loro famiglie un senso di sicurezza, il recupero dell'apprendimento, la consapevolezza dei loro diritti e un sostegno alla salute mentale. Tutti i bambini, ovunque, hanno diritto a questo tipo di aiuto, a prescindere da chi siano o da dove provengano".
In due giorni, Chopra Jonas ha visitato diversi programmi del nuovo ufficio UNICEF per la risposta in Polonia, istituito in seguito alla guerra in Ucraina. Ha visitato un centro per l’apprendimento supportato dall'UNICEF che, in collaborazione con il Comune di Varsavia, sostiene i bambini ucraini attraverso attività di recupero, corsi di lingua, soft skills e altre attività in vista dell'inizio del nuovo anno scolastico. Presso il centro per lo sviluppo della prima infanzia "Spynka", che fornisce sostegno e assistenza ai rifugiati ucraini, Chopra Jonas ha incontrato i bambini più piccoli e le madri, ascoltando direttamente le sfide che le famiglie devono affrontare.
Questa è una crisi di donne e bambini. Le donne che ho incontrato mi hanno profondamente colpito e ispirato. Non solo sono le madri che sono dovute fuggire dalla guerra lasciando i loro mariti e i loro cari e ora sono le uniche a prendersi cura di loro. Sono le psicologhe che aiutano i bambini e calmano i loro incubi di guerra. Sono gli insegnanti. Le volontarie dei Blue Dots. Mettono da parte i loro traumi per allevare e proteggere i bambini.
Chopra Jonas, GWA UNICEF
La situazione dei bambini rifugiati
Circa due terzi dei bambini sono sfollati all’interno dell’Ucraina o nei paesi vicini, con il numero più alto in Polonia. Oltre il 90% sono donne e bambini.
Al centro estivo, organizzato da un organizzazione partner dell’UNICEF, Chopra Jonas è stata con i bambini iscritti, di età compresa tra i 5 e i 16 anni, durante le attività di recupero, i giochi educativi, le attività di sviluppo delle competenze, le lezioni di lingua polacca e le attività sportive all'aperto.
"Molti di questi bambini in fuga dalla guerra in Ucraina hanno lasciato tutto alle loro spalle,” ha dichiarato Rashed Mustafa, Coordinatore nazionale dell'UNICEF in Polonia, responsabile della risposta alle emergenze. "Le loro case, i loro amici, persino i loro animali domestici e i loro giocattoli preferiti. La nostra risposta in Polonia è stata quella di proteggerli, fornire l'accesso all'istruzione e dare loro un sostegno per la salute mentale. In sole 21 settimane abbiamo creato programmi e partenariati solidi nei settori dell'istruzione, della salute, della protezione, della salute mentale, dello sviluppo della prima infanzia e dell'impegno giovanile e siamo molto grati a Priyanka Chopra Jonas, la prima Goodwill Ambassador dell’UNICEF a farci visita, per aver dato risalto a questo lavoro vitale. Con i mesi più freddi alle porte e un potenziale aumento del numero di rifugiati, stiamo intensificando la nostra risposta e rafforzando le nostre collaborazioni con i governi centrali e locali e con i partner della società civile, per poter continuare a sostenere questi bambini più vulnerabili."
La risposta dell'UNICEF: focus sulla scuola e l'integrazione
L'accesso all’istruzione è una parte importante della risposta dell’UNICEF all’interno dell’Ucraina e nella regione mentre la guerra – e la distruzione operata sul sistema scolastico – sta avendo un impatto drammatico sulle vite e il futuro di 5.7 milioni di bambini in età scolare del paese. Per circa 2,2 milioni di bambini ucraini che hanno trovato rifugio nei paesi vicini, ogni opportunità di continuare la propria istruzione è fondamentale. L’UNICEF sta supportando diverse percorsi, tra cui la scuola, l'apprendimento a distanza e i corsi di recupero o di lingua, per aiutare i bambini a recuperare gli apprendimenti mancati e a integrarsi nei sistemi educativi nazionali dei Paesi ospitanti.
Per garantire che tutti gli studenti ucraini rifugiati siano supportati per integrarsi nei sistemi scolastici locali con l’inizio del nuovo anno scolastico, l’UNICEF chiede che:
- I governi dei paesi ospitanti, alle organizzazioni umanitarie e ai donatori continuino a supportare programmi di recupero e apprendimento, anche in vista del nuovo anno scolastico.
- I donatori devono sostenere i governi dei Paesi ospitanti nel potenziamento dei programmi di salute mentale e di sostegno psicosociale e delle attività ricreative, anche attraverso le scuole.
- I governi dei Paesi ospitanti devono garantire che i bambini ucraini e le loro famiglie, così come gli insegnanti dei rifugiati ucraini, abbiano accesso a un supporto linguistico e culturale; e continuare a dare priorità all'integrazione dei bambini nei sistemi scolastici tradizionali il prima possibile, con insegnanti qualificati per sostenere l'apprendimento e il benessere.
- I governi dei Paesi ospitanti devono garantire che i loro insegnanti siano dotati delle competenze necessarie per sostenere gli studenti ucraini appena integrati nelle loro classi, attraverso opportunità di formazione sulla salute mentale e il supporto psicosociale (MHPSS), sull'educazione inclusiva e sulla prevenzione del bullismo e della violenza in classe.
- I governi dei Paesi ospitanti devono sostenere l'integrazione degli insegnanti ucraini nel sistema nazionale come insegnanti, assistenti didattici o mediatori culturali per facilitare dei l'integrazione dei bambini ucraini.