"La nostra voce conta" - i risultati dei sondaggi di U-Report on The Move 2024

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23/01/2025

La nostra voce conta”: è il nuovo rapporto dell’UNICEF, che raccoglie e analizza i dati emersi dai sondaggi di U-Report On The Move nel 2024. Con oltre 18.000 iscritti in Italia, questa piattaforma, attiva su social come Facebook, Instagram e TikTok, è uno spazio dove giovani persone rifugiate, migranti e minori stranieri/e non accompagnati (MSNA) possono esprimersi e farsi ascoltare  

Attraverso sondaggi online, il rapporto mette in luce le principali difficoltà che i/le giovani rispondenti affrontano quotidianamente e avanza proposte per migliorare il sistema di accoglienza, l’inclusione e il benessere di MSNA e giovani persone migranti e rifugiate. Temi come protezione, salute mentale, istruzione e contrasto alla discriminazione emergono come questioni prioritarie, spesso accompagnate da esperienze personali che raccontano una realtà spesso fatta di ostacoli, ma anche di determinazione a superarli. 

La sicurezza, per esempio, è un bisogno fondamentale che però non viene garantito a tutti e tutte. Un/a rispondente su tre ha dichiarato di evitare certi luoghi per paura di aggressioni o discriminazioni, con una percentuale ancora più alta tra le ragazze. Il genere, il colore della pelle e la religione sono tra i principali fattori che alimentano questo senso di insicurezza. 

Anche la discriminazione rimane una barriera importante. Quasi la metà dei partecipanti al sondaggio percepisce atteggiamenti di sospetto e paura verso persone rifugiate e  migranti, mentre solo il 18% ha riscontrato atteggiamenti empatici. Episodi di discriminazione legati al colore della pelle (39%) o alla religione (6%) sono stati riportati con frequenza, a dimostrazione di quanto il pregiudizio sia ancora radicato.

Un impatto negativo sulla salute mentale

Un altro dato che colpisce riguarda il benessere psicosociale e la salute mentale. Il 60% dei/delle giovani rispondenti ha dichiarato che il percorso di accoglienza ha avuto un impatto negativo sulla propria salute mentale. Molti di loro affrontano ansia, stress e un senso di incertezza, spesso aggravati da barriere linguistiche, difficoltà economiche e paura del giudizio. Sebbene il 46% riconosca l’importanza di chiedere aiuto, solo una minoranza ha avuto accesso a supporto psicologico professionale, evidenziando l’urgenza di ampliare e migliorare questi servizi. 

L'istruzione è un altro tassello fondamentale per l'inclusione, ma anche qui non mancano le difficoltà. Il 31% dei giovani non frequenta alcun percorso educativo e chi riesce a iscriversi spesso deve affrontare lunghi tempi di attesa. Inoltre, il 47% degli intervistati ha iniziato a studiare l’italiano solo dopo due mesi dall’arrivo, rallentando ulteriormente il loro processo di integrazione. 

Ciò che fa U-Report On The Move è trasformare queste storie in agenti di cambiamento. La piattaforma non si limita a raccogliere dati, ma offre a giovani persone migranti e rifugiati uno spazio dove raccontarsi e proporre soluzioni. Per molti, le attività sportive (42%) o i laboratori artistici (17%) rappresentano non solo un momento di svago, ma anche un’occasione per sentirsi parte di una comunità. 

Il rapporto si conclude con un appello chiaro: è necessario rafforzare i servizi di supporto, promuovere campagne di sensibilizzazione contro la discriminazione e garantire un’accoglienza di qualità per costruire una società più giusta e inclusiva. 

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23/01/2025

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