La prevenzione della violenza inizia cambiando le norme di genere discriminatorie
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Janet Liabunya, specialista per la protezione dell’infanzia, ci parla di cosa si può fare sul campo per eliminare le dannose norme di genere che perpetuano la violenza contro donne e ragazze. Nell'ambito dell'iniziativa “Spotlight”, l'UNICEF, insieme ai partner UNFPA, UNDP, UN Women e Unione Europea, si concentra non solo sulla risposta alle forme di violenza, ma anche sul loro sradicamento.
"Crescendo a Mzuzu City, in Malawi, le persone si riferivano a mio padre e alle mie sorelle come ‘Kayuni e figli’. Peccato che mio padre non avesse figli, ma solo figlie.
Ovunque gli altri padri andassero, accompagnati dai loro figli, lui portava me e le mie sorelle. In banca, in fattoria, al lavoro – consegnando e vendendo prodotti - e, naturalmente, ai festival di musica e arte. Ci ha insegnato che potevamo fare tutto ciò che facevano i ragazzi.
Il ricordo delle parole potenti e incoraggianti di mio padre mi fanno andare avanti oggi. Ogni volta che avevo successo in qualcosa, lui, che era un po’ basso di statura, mi diceva “mi rendi più alto”. Ricordo di essere entrata nella scuola secondaria, che era molto distante da casa, e di essere stata scelta per rappresentare la scuola nel prestigioso concorso “primi della classe”.
L’intera nazione avrebbe ascoltato alla radio noi studenti che partecipavamo al concorso.
Sono fiero di te. Quando tornerai a casa (dal concorso) mi troverai un po’ più alto.
Il messaggio che invia il padre di Janet a sua figlia, mentre partecipa a un concorso nazionale
Non tutte le bambine crescono così
Mi rendo conto che un numero infinito di ragazze in tutto il mondo cresce ascoltando – e vedendo – cose molto diverse. A casa, i loro genitori potrebbero avere responsabilità diverse per le faccende domestiche o un potere squilibrato nelle decisioni finanziarie. A scuola potrebbero ricevere meno supporto rispetto ai compagni di classe maschi nell’apprendere e sviluppare competenze fondamentali per costruirsi una buona carriera o una posizione ben retribuita. E anche ai più alti livelli della società, le norme di genere possono irrigidirsi in norme che perpetuano la disuguaglianza, come le leggi che vietano alle donne di ereditare le proprietà.
In ogni società del pianeta, è anche noto che le norme di genere diventano violente.
Si stima che, a livello globale, una ragazza/donna su tre subisce, nella sua vita, un’esperienza di violenza fisica o sessuale. In Malawi, il tasso di violenza sulle donne è molto alto: una ragazza su cinque subisce violenza sessuale, due su cinque subiscono violenza fisica e una su cinque violenza psicologica. È necessario uno sforzo globale e organizzato per eliminare tutte le forme di violenza contro le donne e le ragazze.
Sono orgogliosa di partecipare ad una delle più grandi azioni di questo tipo al mondo “Spotlight”
Come parte dell'iniziativa, l’UNICEF - insieme ai partner UNFPA, UNDP, UN Women e Unione Europea si concentra non solo sulla risposta alle forme di violenza, ma anche sul loro sradicamento.
So dalla mia esperienza personale l’importanza che genitori e educatori giocano nel definire le nostre norme, credenze e identità. Solo lavorando con i genitori, specialmente i padri, insieme agli educatori e alle nuove generazioni possiamo iniziare a prevenire la violenza prima che inizi. L’UNICEF, con “Spotlight” lavora per creare un ambiente protettivo, affrontando le norme sociali e responsabilizzando i più vulnerabili con strategie di protezione personale.
Per me e il mio team di specialisti di protezione, in Malawi, questo significa:
- Supportare programmi radio-televisivi per migliorare l’approccio delle persone nel creare relazioni familiari rispettose, forme non violente di risoluzione dei conflitti e genitorialità per promuovere ambienti domestici sani e sicuri. Abbiamo raggiunto oltre tre milioni di persone (e se ne continuano a contare) in Malawi, in questo modo.
- Raggiungere i ragazzi, in particolare, per aiutarli a riconoscere, rispondere e denunciare la violenza contro donne e ragazze, usando la propria voce e il proprio potere per opporsi ad essa.
- Lavorare all'interno del sistema educativo – con insegnanti e dirigenti scolastici – per implementare approcci disciplinari non violenti e positivi e riconoscere i segnali di pericolo della violenza di genere. La scuola non dovrebbe mai essere un luogo in cui i bambini imparano ad accettare la violenza; dovrebbe essere il luogo in cui imparano a sfidarla.
Attraverso il programma “Safe School” all’inizio dell’iniziativa “Spotlight”, oltre 200.000 studenti adolescenti in Malawi sono ora in grado di riconoscere la violenza di genere e sanno come segnalarla alle autorità competenti per agire. Questo ha già portato all'identificazione di centinaia di casi di matrimonio infantile e l’immediata segnalazione alle autorità competenti e ad altri partner Spotlight per ulteriori servizi.
L'importanza di veicolare lo stesso messaggio
La mia educazione mi ha mostrato che genitori ed educatori devono stare sullo stesso passo quando si tratta di proteggere i bambini dalla violenza, dagli abusi e dallo sfruttamento. Altrimenti, i bambini sentiranno una cosa a scuola e un'altra a casa.
Tuttavia, non è sufficiente sradicare le norme dannose che generano violenza: è fondamentale disporre anche di sistemi solidi in grado di rispondere a tutti i casi. Avendo lavorato come pubblico ministero per alcuni anni prima di entrare a far parte dell'UNICEF, ho lavorato con il sistema di giustizia penale per rispondere alle violazioni dei diritti, in particolare contro donne e ragazze.
Ancora oggi, trascorro i miei fine settimana, le serate e il tempo libero lavorando a casi pro bono.
Questo mi permette di contribuire alla pianificazione del programma dell'UNICEF radicato nella realtà della vita in Malawi. Vedo ogni giorno come le donne e le ragazze, specialmente quelle delle zone rurali, lottano per perseguire la giustizia. Le barriere si accumulano: i costi nascosti, come il costo del trasporto ai tribunali per presentare un caso, o il costo per ottenere una carta d'identità nazionale, tagliano fuori le donne dai sistemi giudiziari. In una società in cui le finanze familiari sono controllate principalmente dagli uomini, questo squilibrio ha un tributo devastante.
Sono orgogliosa di essere coinvolta in questo lavoro, di far parte di un'agenzia che valorizza la mia esperienza come pubblico ministero e di manifestare l'eccellente esempio che mio padre ha dato alle mie sorelle e a me. So che mio padre approverebbe.
Janet Liabunya, specialista per la protezione dell’infanzia
Quindi, quando lavoro con i miei colleghi alla progettazione e all'attuazione dei programmi nell'ambito dell'iniziativa “Spotlight”, porto con me una conoscenza approfondita di quali lacune esistono nella risposta.
Ad esempio, abbiamo creato Tribunali mobili che vanno dalle persone, piuttosto che costringere donne e ragazze a spostarsi. Abbiamo sostenuto l'esenzione dalle spese giudiziarie e abbiamo fornito alla polizia il trasporto per rispondere più rapidamente.
Abbiamo poi nominato, qui in UNICEF Malawi, uno specialista delle questioni di genere per rendere il nostro lavoro sensibile al tema a 360° e avere un approccio trasformativo nelle aree che hanno un impatto maggiore sulla qualità di vita delle ragazze: sicurezza e protezione, acqua pulita, servizi igienici adeguati, cibi nutrienti, buona assistenza sanitaria e altro ancora.
Mio padre mi ha insegnato a difendere i vulnerabili e i senza voce, indipendentemente dalle norme sociali. L'iniziativa “Spotlight” ha portato alla ribalta quanto sia importante investire sia nella prevenzione che nella risposta, per affrontare il cuore dei problemi sistemici di potere che impediscono alle donne e alle ragazze di accedere ai servizi di cui hanno bisogno e di perseguire le opportunità che meritano.
Per approfondire
L’iniziativa Spotlight è una delle principali azioni mirate, per porre fine a tutte le forme di violenza contro donne e ragazze entro il 2030. Attraverso questo partenariato tra Unione Europea e Nazioni Unite stiamo rispondendo a tutte le forme di violenza femminile, con un particolare focus sulla violenza domestica e familiare, alla violenza sessuale e di genere e a tutte le pratiche dannose contro le donne: femminicidio, tratta di esseri umani e sfruttamento sessuale e lavorativo delle donne.
Questo articolo è tratto dal blog UNICEF, dove promuoviamo i diritti e il benessere dei bambini, presentiamo idee su come migliorare la loro vita e quella delle loro famiglie. Sul blog sono presenti approfondimenti e opinioni dei maggiori esperti mondiali di diritti dell'infanzia e resoconti dello staff dell'UNICEF sul campo in oltre 190 paesi e territori. Le opinioni espresse sul blog dell'UNICEF sono quelle degli autori e potrebbero non riflettere necessariamente la posizione ufficiale dell'UNICEF.
Per saperne di più sui programmi dell'UNICEF sul tema risposta e prevenzione violenza di genere, visita la pagina Uguaglianza di Genere.