Somalia a rischio carestia, la vita di migliaia di bambini è in pericolo
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30 marzo 2017 – Ancora una volta la Somalia è a rischio carestia e i primi dati mostrano che il numero di bambini che soffrono di malnutrizione acuta grave e di colera o diarrea acquosa acuta è in aumento: una combinazione di fattori che nel corso della carestia del 2011 uccise decine di migliaia di bambini.
A febbraio, l’UNICEF aveva stimato che, nel corso del 2017, 944.000 bambini avrebbero sofferto di malnutrizione acuta, e che 185.000 di essi sarebbero stati affetti da malnutrizione acuta grave - la forma più pericolosa, che comporta il bisogno immediato di terapia per scongiurare il decesso.
Oggi pensiamo che questo dato potrebbe essere ancora più alto, anche se la stagione delle piogge dovesse iniziare per tempo, ad aprile.
Tra gennaio e febbraio più di 35.400 bambini colpiti da malnutrizione acuta grave hanno ricevuto cure con alimenti terapeutici presso centinaia di centri nutrizionali sparsi in tutta la Somalia: un aumento del 58% dei casi rispetto allo stesso periodo nel 2016.
Nei primi 3 mesi dell'anno sono stati registrati 18.400 casi di colera o diarrea acquosa acuta, di gran lunga più dei 15.600 casi riportati nell'intero 2016. La maggior parte dei casi sono stati riscontrati tra bambini in tenera età.
«Questi dati sono un campanello d’allarme» ha dichiarato Leila Pakkala, direttrice dell’UNICEF per l’Africa orientale e meridionale, incontrando alcune famiglie sfollate e pazienti presso un centro per la cura del colera a Baidoa, nel sud della Somalia.
«I bambini muoiono per malnutrizione, fame, sete e malattie. Durante la carestia del 2011 morirono circa 130.000 bambini, metà dei quali prima ancora che fosse dichiarato lo stato di carestia. Stiamo lavorando senza sosta con i nostri partner per fare in modo che questo non si ripeta.»
Attualmente non sono disponibili dati precisi sul numero di bambini deceduti per fame o malnutrizione, in parte perché molti di loro muoiono per malattie o infezioni.
Sappiamo però che i bambini che soffrono di malnutrizione acuta grave hanno 9 volte più probabilità di soccombere per malattie rispetto ai coetanei adeguatamente nutriti. In occasione della carestia del 2011, diarrea e morbillo furono i maggiori killer dell'infanzia,
6 anni dopo la carestia del 2011, il paese africano si trova ancora una volta sull'orlo di una catastrofe umanitaria.
Questa volta la siccità è più estesa, e ha colpito anche le regioni del Somaliland, del Puntland e le aree pastorali, oltre alle regioni centrali e meridionali che erano state le più duramente colpite nel 2011. Il numero di persone esposte a rischio imminente è più grande, e come sempre i bambini sono i soggetti più vulnerabili.
L’UNICEF e le organizzazioni partner hanno predisposto un canale di rifornimento di aiuti di prima necessità fino al prossimo giugno, e stanno lavorando a un piano di ampliamento.
Inoltre, stiamo lavorando per estendere l’accesso a servizi nutrizionali sia mobili che in strutture stanziali, all’acqua, ai servizi igienici e sanitari. Abbiamo dispiegato nelle aree più duramente colpite team di operatori che collaborano con le comunità locali, con le autorità e con le organizzazioni partner per prevenire e curare i casi di malnutrizione, colera e diarrea.
L’UNICEF Somalia ha aumentato l'appello umanitario per il 2017 da 66 a 147 milioni di dollari. A oggi, manca il 54% dei fondi richiesti.
«Nel 2011 gran parte dei fondi furono donati solo dopo che era stata dichiarata la carestia, nel mese di luglio» sottolinea Leila Pakkala. «Quest’anno, molti Stati donatori si sono fatti avanti tempestivamente. Purtroppo, il peggio potrebbe ancora essere di là da venire. Abbiamo poco tempo per prevenire un’enorme perdita di vite umane.»