Tempeste in Libano, aiuti per 40.000 bambini profughi siriani
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17 gennaio 2019 – Le recenti tempeste di pioggia e neve in Libano hanno lasciato molti bambini in una condizione di vulnerabilità rispetto al freddo, soprattutto quelli rifugiati dalla Siria.
L’UNICEF e le organizzazioni partner, in stretto coordinamento con le autorità libanesi, l’UNHCR e altre agenzie delle Nazioni Unite, sono immediatamente entrate in azione per rispondere ai bisogni dei bambini colpiti e delle loro famiglie.
L’assistenza dell’UNICEF comprende la distribuzione di sussidi monetari, il pompaggio e drenaggio delle acque, la distribuzione di oltre 7.000 coperte e 5.500 vestiti invernali per bambini, oltre a 1.500 kit igienici per donne e famiglie.
I forti venti, la neve e le piogge torrenziali hanno colpito oltre 570 località nel paese, coinvolgendo complessivamente 11.300 persone, metà delle quali bambini. Almeno 11 "insediamenti informali" [vere e proprie tendopoli] risultano allagati.
La situazione dei bambini sfollati e delle loro famiglie è tanto più grave in quanto le loro condizioni erano precarie già prima dell’arrivo del maltempo.
Soltanto nella valle della Bekaa, si sono dovuti ricollocare 847 rifugiati siriani a seguito delle inondazioni, mentre altri 700 sono stati spostati nel nord del paese.
«Le sofferenze dei bambini nelle aree colpite sono aumentate» spiega Violet Speel-Warnery, Vice rappresentante dell’UNICEF in Libano.
«Negli ultimi 10 giorni l’UNICEF ha assistito oltre 6.000 bambini rifugiati in grave stato di bisogno. I nostri team stanno lavorando senza sosta, insieme alle organizzazioni partner, per prestare aiuto ai bambini più a rischio e per tenerli al caldo».
Fino a oggi, l’UNICEF ha drenato acqua da oltre 60 siti allagati e distribuito aiuti di prima necessità in diverse zone del paese, verificando inoltre le necessità più urgenti in ambito sanitario, scolastico e igienico.