Lino Banfi in Eritrea a sostegno del progetto "Istruzione per le bambine"
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- ©Maurizio Di Stefano - Lino Banfi in un campo ad Harena in Eritrea
Nel marzo del 2001 Lino Banfi, Godwill Ambassador dell'UNICEF Italia, si è recato in Eritrea per visitare i campi profughi di Harena, Afabet e Adi Keshi.
L'Eritrea, con un reddito medio pro capite di 200 dollari, è uno dei paesi più poveri al mondo.
Diventata indipendente nel 1993, dal giorno della sua indipendenza è stata teatro di continui scontri e di una sanguinosa guerra con l'Etiopia per il controllo del confine tra i due stati.
Alla guerra si è aggiunta la siccità e di conseguenza una terribile carestia.
L'UNICEF, presente nel paese con una sede operativa, dopo i violenti scontri verificatisi nel 2001 che portarono alla distruzione del 30% degli edifici scolastici, diede il via a una vasta campagna di istruzione di emergenza, inserita nel quadro del programma "Scuole di emergenza / Educazione per tutti", promosso dal governo eritreo.
L'obiettivo era quello di assicurare il diritto allo studio a migliaia di bambini eritrei, tra cui moltissimi sfollati costretti a vivere nei campi profughi.
In un paese che conta il 70% degli adulti analfabeti, negare ai giovani l'opportunità di studiare significa impedire lo sviluppo e protrarre la dipendenza dagli aiuti esterni.
Per far fronte all'emergenza, l'UNICEF ha riaperto nei campi le "scuole in tenda" e le "scuole sotto gli alberi", che durante il conflitto avevano garantito istruzione di qualità a oltre 90.000 bambini sfollati.
Successivamente sono state costruite 50 unità scolastiche prefabbricate, ciascuna in grado di ospitare 200 alunni in diversi turni.
L'UNICEF ha inoltre fornito ai bambini eritrei libri, materiale didattico e giochi ed ha formato o aggiornato oltre 1150 insegnanti.
Lino Banfi visitando i campi profughi ha distribuito giochi ai bimbi ed ha promesso di impegnarsi nella raccolta fondi per la costruzione di quattro scuole nei villaggi di Emnitselim, Guaquat, Bahilaeri e Tzaret.